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LA LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI E L’ OCCUPAZIONE DEFINITIVA DELLA LEGGE E DELLA LINGUA. LA PRIMA PAROLA DELLA COSTITUZIONE "ITALIA" E’ SOTTO "COPYRIGHT" DEL PARTITO DEL CAVALIERE DAL 1994. E SOTTO "COPYRIGHT" E’ ANCHE IL "POPOLO DELLA LIBERTA’"!!! "L’ITALIA SONO IO": AVANTI TUTTA, "FORZA ITALIA"!!! A futura memoria ...

L’ITALIA E LA LEGGE "BAVAGLIO": LA SOLUZIONE FINALE, "I PAPI", E I NIPOTI DI "PILATO" EICHMANN. Sulla "fretta del regime", una nota di Ilvo Diamanti - a cura di Federico La Sala

La legge sulle intercettazioni. Serve a impedire che si spezzi la magia della "Storia italiana". L’unica biografia del paese veramente autorizzata.
mercoledì 28 luglio 2010 di Federico La Sala
[...] Può sorprendere la determinazione con cui il governo spinge per approvare il disegno di legge sulle intercettazioni - in fretta, anzi subito, e con poche modifiche. Senza badare al parere dei magistrati, dell’opposizione, di molti giornalisti. Notoriamente "ostili". Senza curarsi neppure del dissenso espresso da esponenti del governo Usa e dalla maggioranza degli italiani [...]
LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA - EPOCALE.
HEIDEGGER, KANT, E LA MISERIA DELLA FILOSOFIA - OGGI (...)

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> L’ITALIA COL BAVAGLIO ---- E GLI INCUBI DELLA DESTRA BERLUSCONIANA, LEGALITA’ E INFORMAZIONE (di Ezio Mauro - Il popolo e la libertà).

mercoledì 9 giugno 2010

Il popolo e la libertà

di EZIO MAURO *

Soltanto un potere impaurito poteva decidere di proteggere se stesso con una legge che ostacola la libertà delle inchieste contro la criminalità, riduce la libertà di stampa e limita soprattutto il diritto dei cittadini di essere informati. Tre principi dello Stato moderno e democratico - il dovere di rendere giustizia cercando le prove per perseguire il crimine, il dovere della trasparenza e della circolazione delle informazioni nella sfera pubblica, il diritto di avere accesso alle notizie per capire, controllare e giudicare - vengono messi in crisi, per il timore che i faldoni dell’inchiesta sulla Protezione Civile aprano nuovi vuoti nel governo, dopo le dimissioni del ministro Scajola.

È la vera legge della casta che ci governa e ha paura, come ha rivelato ieri Berlusconi, di "toghe e giornalisti". Per una volta, quello del Premier non è un anatema, ma una confessione: legalità e informazione sono i due incubi della destra berlusconiana, e nel paesaggio spettrale dei telegiornali di regime il governo con questa legge s’incarica infatti di bloccarli entrambi. L’obiettivo è che il Paese non sappia. E soprattutto, che non sapendo rimanga immerso nel senso comune dominante, senza più il pericolo che dall’intreccio tra scandali, inchieste e giornali nasca una pubblica opinione libera, autonoma e addirittura critica.

Questa è la vera posta in gioco: non la privacy, che può e deve essere tutelata se le parti giudiziarie decidono quali intercettazioni distruggere e quali rendere pubbliche, lasciando intatta la libertà d’indagine e quella d’informazione. Ma proprio questi sono i veri bersagli da colpire. Lo rivela lo stesso Berlusconi che ieri, in piena crisi d’incoscienza, si è astenuto sulla legge perché la vorrebbe ancora più dura.

La legge, così com’è, non piace a nessuno e fa male a tutti. Va fermata, nell’interesse del sistema democratico, che deve garantire il controllo di legalità, e che deve assicurare trasparenza d’informazione. Non c’è compromesso possibile su questioni di principio, che riguardano i diritti dei cittadini, i doveri dello Stato. La destra impari a fidarsi dei cittadini, a non temere la normale esigenza di giustizia, il bisogno di conoscere e rendersi consapevoli. Oppure smetta di chiamarsi popolo: e soprattutto, della libertà.

* la Repubblica, 09 giugno 2010


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