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LA LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI E L’ OCCUPAZIONE DEFINITIVA DELLA LEGGE E DELLA LINGUA. LA PRIMA PAROLA DELLA COSTITUZIONE "ITALIA" E’ SOTTO "COPYRIGHT" DEL PARTITO DEL CAVALIERE DAL 1994. E SOTTO "COPYRIGHT" E’ ANCHE IL "POPOLO DELLA LIBERTA’"!!! "L’ITALIA SONO IO": AVANTI TUTTA, "FORZA ITALIA"!!! A futura memoria ...

L’ITALIA E LA LEGGE "BAVAGLIO": LA SOLUZIONE FINALE, "I PAPI", E I NIPOTI DI "PILATO" EICHMANN. Sulla "fretta del regime", una nota di Ilvo Diamanti - a cura di Federico La Sala

La legge sulle intercettazioni. Serve a impedire che si spezzi la magia della "Storia italiana". L’unica biografia del paese veramente autorizzata.
mercoledì 28 luglio 2010 di Federico La Sala
[...] Può sorprendere la determinazione con cui il governo spinge per approvare il disegno di legge sulle intercettazioni - in fretta, anzi subito, e con poche modifiche. Senza badare al parere dei magistrati, dell’opposizione, di molti giornalisti. Notoriamente "ostili". Senza curarsi neppure del dissenso espresso da esponenti del governo Usa e dalla maggioranza degli italiani [...]
LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA - EPOCALE.
HEIDEGGER, KANT, E LA MISERIA DELLA FILOSOFIA - OGGI (...)

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> L’ITALIA E LA LEGGE "BAVAGLIO": LA SOLUZIONE FINALE ---- In piazza per 24 ore. Una protesta non stop contro il Bavaglio alla Rete, in Piazza Montecitorio. Parla il blogger Fabio Chiusi. Obiettivo: arrivare alla modifica del comma 29 del decreto Alfano (di Carmine Saviano).

mercoledì 28 luglio 2010


-  DDL INTERCETTAZIONI

-  Bavaglio ai blog, da mercoledì in piazza
-  "Il nostro controllo? Sono i lettori"
Appuntamento a piazza Montecitorio per una protesta no-stop di 24 ore. Parla il blogger Fabio Chiusi: "il governo non tiene conto delel differenze tra giornalismo tradizionale e noi". Slitta al 29 la decisione sul calendario del provvedimento.

di CARMINE SAVIANO

ROMA - In piazza per 24 ore. Una protesta non stop contro il Bavaglio alla Rete. Si parte mercoledì. Appuntamento a mezzanotte in Piazza Montecitorio, a Roma. Una "veglia" animata dal "Comitato per la libertà e il diritto all’informazione e alla conoscenza", il ’cartello’ che riunisce le forze protagoniste della manifestazione del primo luglio contro il ddl intercettazioni. Obiettivo: arrivare alla modifica del comma 29 del decreto Alfano, la disposizione che prevede per i blog l’obbligo di rettifica entro 48 ore.

Tra le proposte per correggere la norma c’è quella della "rettifica fai da te", un modo per consentire agli utenti di un blog di intervenire su ciò che viene pubblicato. E per fornire ai blogger la possibilità di eludere l’obbligo di rettifica entro 48 ore previsto dal Ddl. Ne parliamo con Fabio Chiusi, blogger, doppia laurea in Italia e master alla London School of Economics, tra i primi firmatari dell’appello contro il bavaglio alla Rete.

E’ una "normativa sbagliata - dice - che non tiene conto delle differenze tra giornalismo professionale e produzione amatoriale delle notizie. E che non garantisce allo stesso modo i blogger e i giornalisti".

Chiusi, non ritiene giusto chiedere ai blogger di garantire un’informazione corretta? "Credo che da un lato sia impossibile fornire una ’garanzia di correttezza’ in Rete e dall’altro che quella garanzia non serva a nulla. In Rete vale il motto ’content is king’: chi scrive cose vere viene premiato dai lettori. Chi diffonde notizie false o diffamatorie è punito in termini di visibilità. E se necessario, dalla legge".

Cosa comporta per un blogger far fronte all’obbligo di rettifica?

"Il punto è che il codice deontologico di un blog sono i suoi lettori. Saranno loro a mettere in evidenza un eventuale errore. E a chiedere, tramite i commenti, una rettifica. Succede di sbagliare, ma con un po’ di onestà intellettuale tutto si aggiusta. Quando questa viene a mancare, non c’è legge che tenga".

Ipotizziamo: la legge bavaglio passa. I blogger eluderanno la normativa?

"Si pensa a un ’widget’, un’applicazione che permetta agli utenti stessi di comporre la rettifica e pubblicarla sul blog. Ne ha parlato l’avvocato Guido Scorza, uno dei maggiori esperti, in Italia, di diritto sulla Rete. Poi si potrebbe pensare a server localizzati all’estero. Ma su questo il dibattito è aperto, e non tutti sono disposti a giurare che basti per evitare di ricadere sotto l’ombrello del decreto Alfano".

Il 29 luglio sarete a Montecitorio. Cosa chiedete alla maggioranza e cosa vi aspettate dall’opposizione?

"La libertà di espressione sul web non va ridotta a una campagna dell’opposizione. Detto questo, la direzione del governo è sbagliata. L’accesso alla Rete è un diritto fondamentale. E assicurarlo dovrebbe essere preoccupazione del legislatore. Del resto sono le posizioni di Fini: non capisco perché la sua maggioranza faccia di tutto per smentirle".

Sul calendario si decide il 29. Spetterà ad una nuova riunione dei capigruppo della Camera, già prevista per giovedì prossimo, stabilire se a Montecitorio sarà votato il ddl intercettazioni prima della pausa estiva dei lavori parlamentari.

La conferenza dei capigruppo di oggi ha sostanzialmente confermato l’inizio della discussione generale sul testo il 29 luglio, come inizialmente previsto, ma non c’è ancora una decisione sul prosieguo dell’esame del testo.

La Camera, prima di chiudere per l’estate, dovrà eleggere gli otto membri laici del Csm (in seduta comune con il Senato) ed esaminare anche due decreti legge che scadono agli inizi di settembre: quello sulla privatizzazione di Tirrenia (scade il 5/9) e quello in materia energetica (scade il 7/9). Giovedì sarà possibile sapere quale sarà l’incastro dei provvedimenti.

* la Repubblica, 27 luglio 2010


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