Israele, assalto alla nave dei pacifisti. Morti 16 attivisti
Assalto israeliano contro la flotta umanitaria in rotta verso Gaza. Secondo il canale televisivo israeliano «10», almeno 10 attivisti filo-palestinesi che erano a bordo sono morti. Poco prima il canale televisivo del movimento islamico Hamas aveva annunciato di diversi feriti e aveva mostrato le immagini di membri di un commando scesi da un elicottero e di persone sdraiate sul ponte della nave. Una portavoce di Free Gaza Movement, una delle organizzazioni che ha organizzato il convoglio umanitario, ha detto che almeno due persone a bordo della nave turca sono state uccise, e una trentina ferite. Il pronto soccorso israeliano, Zaka, ha riferito che sette persone sono state ricoverate in un ospedale ad Haifa, la principale base navale israeliana, e una è in serie condizioni. Il ministro dell’Industria e del Commercio israeliano, Binyamin Ben Eliezer, ha espresso il «proprio rincrescimento per le vittime».
È di 20 morti, invece, il bilancio degli scontri secondo un portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri. Quest’informazione, fornita in una intervista in tv, non ha per ora altra conferma. Hamas ha invocato oggi «una intifada (rivolta) dinanzi alle ambasciate israeliane nel mondo» per protestare contro l’arrembaggio. A parlarne è stato Ahmad Yusef, uno degli esponenti della fazione islamico radicale palestinese a Gaza. Altri portavoce del movimento hanno definito l’accaduto «un crimine internazionale», invitando l’Onu e la comunità mondiale a reagire e ad avviare una inchiesta affinch‚ «i colpevoli siano puniti».
A Gaza City, intanto, la gente si sta radunando in strada per una dimostrazione di protesta convocata sia da Hamas sia da altri gruppi radicali come la Jihad Islamica. Fonti locali non escludono un’immediata recrudescenza di attacchi o lanci di razzi verso Israele. La polizia israeliana ha alzato il livello di allerta in Israele per far fronte a «eventuali disordini» da parte di arabi israeliani.
La Turchia ha definito «inaccettabile» l’attacco israeliano contro la flotta umanitaria a Gaza e ha messo in guardia da «irreparabili conseguenze». Il vice premier Bulent Arinc ha convocato questa mattina una riunione d’urgenza con alti responsabili turchi, fra cui il ministro dell’Interno, il capo della Marina militare e il capo delle operazioni militari. Arinc sostituisce il primo ministro Recep Tayyip Erdogan, attualmente in visita in Cile. La polizia ha rafforzato le misure di sicurezza dinanzi alla residenza dell’ambasciatore israeliano ad Ankara, dove molte decine di dimostranti stanno protestando, questa mattina, contro l’assalto israeliano a una nave turca della «Freedom Flotilla», la missione di alcune ong internazionali con aiuti umanitari per i palestinesi di Gaza.
Un gruppo di manifestanti, inoltre, ha provato questa mattina a fare irruzione al consolato israeliano a Istanbul. C’è stata una sassaiola e i contestatori sono venuti a contatto con la polizia. Ankara ha inoltre convocato l’ambasciatore israeliano in Turchia, Gabby Levy per chiedere spiegazioni urgenti sull’assalto alla nave con attivisti turchi.
* l’Unità, 31 maggio 2010