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FINANZIARIA, DIPENDENTI PUBBLICI, E TAGLI. Dopo mesi di bugie, il Governo ha varato una manovra economica iniqua e ingiusta ..

12 GIUGNO 2010 A ROMA, CGIL IN PIAZZA. In difesa del lavoro pubblico e della conoscenza, manifestazione nazionale contro la manovra economica del Governo - a cura di Federico La Sala

"Tutto sulle nostre spalle", con questo slogan tutta la CGIL in piazza in difesa del lavoro pubblico e della conoscenza.
sabato 12 giugno 2010 di Federico La Sala
[...] tutto il mondo del lavoro pubblico parteciperà al corteo che dalle ore 14, di sabato 12 giugno, sfilerà a Roma da Piazza della Repubblica a Piazza del Popolo. Queste giornate di mobilitazione precederanno lo sciopero generale di fine giugno, già annunciato dal Segretario generale della CGIL, Guglielmo Epifani, sul quale il direttivo della CGIL Nazionale si esprimerà nel suo prossimo incontro [...]

Contro la manovra economica del (...)

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> 12 GIUGNO 2010 A ROMA, CGIL IN PIAZZA. ---- IL 25 GIUGNO 2010, SCIOPERO GENERALE. Contro la manovra economica considerata «iniqua e sbagliata», di almeno quattro ore nel settore privato e di 24 ore nel settore pubblico . .

mercoledì 9 giugno 2010

La Cgil: sciopero generale il 25 giugno

Contro la manovra varata dal governo Il 19 sarà in piazza il Pd

ROMA Sciopero generale della Cgil il 25 giugno contro la manovra economica considerata «iniqua e sbagliata». Lo ha proclamato il sindacato di Corso d’Italia, il cui comitato direttivo ha approvato all’unanimità il documento conclusivo presentato dal segretario generale Guglielmo Epifani.

Lo sciopero sarà di almeno quattro ore nel settore privato e di 24 ore nel settore pubblico, con manifestazioni regionali e territoriali. Per sabato 12 giugno è, intanto in programma la manifestazione nazionale, a Roma.

Il 19 giugno contro la manovra scenderà invece in piazza il Pd che al Palazzo dello Sport di Roma organizzerà una manifestazione nazionale. La decisione è stata annunciata dal segretario Pier Luigi Bersani per il quale la manovra è sbagliata sia sul piano dei conti pubblici, sia su quello delle politiche economiche e sociali. «Abbiamo letto queste misure - ha detto Bersani, allineato con le posizioni del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani - e siamo sempre più convinti che non ci porti da nessuna parte, e che fra un anno saremo daccapo, avendo dato un colpo ai redditi medi e bassi e agli investimenti che possono portare un pò di lavoro e crescita». Insomma, il decreto Tremonti manca il primo obiettivo, quello della finanza pubblica, anche perchè sono sbagliate alcune misure. «La preoccupazione maggiore è però sociale. Colpendo solo le fasce medie e basse, direttamente o indirettamente (con i tagli dei servizi degli Enti Locali), sarà inevitabile una sofferenza di questi ceti, con in più una contrazione della domanda e del Pil».

* La Stampa, 9/6/2010 (15:0)


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