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LA PSICOANALISI, LA BANALITA’ DEL MALE, E LA HITLERIZZAZIONE DELL’IMPERATIVO CATEGORICO DI KANT.

FREUD, LE SUE ILLUSIONI SULLA CHIESA CATTOLICA E SU MUSSOLINI, E LA SUA EdiPICA LOTTA CON MOSE’ E KANT. Appunti per una rilettura di “L’uomo Mosè e la religione monoteistica”. Un breve saggio - di Federico La Sala, con prefazione di Riccardo Pozzo.

Incompresa la lezione del “Tu devi” di Kant, Freud con gran difficoltà riesce a liberarsi dal “Super-Io” del Faraone
sabato 31 luglio 2010 di Federico La Sala
Per leggere l’intero saggio, cliccare in fondo sull’icona del doc., allegato - in fondo ...
INDICE:
PREFAZIONE di RICCARDO POZZO
[...] Il lavoro che si presenta ha l’obiettivo di mostrare il valore euristico della filosofia di Kant per chiarire la problematica dell’illusione in quanto processo naturale e necessario nel quadro della filosofia della cultura di Freud. La Sala procede nel solco aperto da Jonathan Lear nel suo mirabile volume su Freud, che non a caso contiene un’analisi a (...)

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> FREUD, LE SUE ILLUSIONI SULLA CHIESA CATTOLICA E SU MUSSOLINI ---- NEL REGNO DI "EDIPO": IL CODICE DELL’ALLEANZA DI "MAMMASANTISSIMA" (DELLA MADRE CON IL FIFLIO E DEL FIGLIO CON LA MADRE). - Nel Santuario la ’ndrangheta consacra il suo nuovo capo (di Piero Colaprico).

mercoledì 14 luglio 2010

’NDRANGHETA. SIGNIFICATO DELLA PAROLA. Alcune pagine dalla Relazione del Presidente della Commissione Parlamentare, Francesco Forgione


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-  IMMAGINI INEDITE

-   Nel Santuario la ’ndrangheta
-  consacra il suo nuovo capo

Alcuni filmati registrati dai carabinieri nel corso delle indagini mostrano per la prima volta le immagini dei capi delle cosche che si riuniscono, in pubblico e in un luogo sacro calabrese, stretti attorno al nuovo capo. Che dà le sue regole e i suoi codici d’onore

di PIERO COLAPRICO *

La Madonna dei Polsi ha due devozioni: una popolare e cattolica, e un’altra elitaria e da setta, ed è quella della ’ndrangheta. Il filmato che è stato ripreso all’ombra del santuario mostra quel mix di simbologia sacra e di potere nero, occulto, invasivo, che ha reso i clan calabresi tra i più forti e temuti del mondo. Votare, dirsi chi è Il Crimine, e cioè il boss dei boss, mentre intorno si accendono candele sacre da parte dei fedeli serve a sgarristi e picciotti anche a sentirsi "parte di una comunità" più estesa, più vasta. Il rito pagano di mischia al rito religioso e c’è la sensazione, e la tentazione, di avvertire come "divino" un potere che ha a che fare con omicidi, con estorsioni, con sequestri di persona, con il traffico della droga, con l’ecomafia che avvelena la terra dove cammineranno anche i loro figli.

GUARDA IL VIDEO

Nemmeno Francis Ford Coppola avrebbe potuto concepire per il suo "Padrino" la verità che emerge da queste riprese, fatte da un tecnico che ha lavorato insieme con i detective. Come ai "Polsi" si decidono i destini degli uomini, le carriere, chi è bravo e chi deve modificare il suo atteggiamento (la pena per chi esagera con l’indipendenza è la morte), così a Milano, nel circolo intitolato a Falcone e Borsellino, si sono visti i boss votare il loro Capo, quello che incarna per tutti al Nord il volere della ’ndrangheta. Quella che sembrava un gruppo di famiglie scollegate una dall’altra, dopo quest’inchiesta, è diventata qualcosa d’altro. I pm vogliono che la Cassazione riconosca che anche i clan calabresi hanno una cupola, che esiste un Totò Riina della ’ndrangheta, e che nessuno estraneo, prima della retata di lunedì notte, lo sapeva.

* la Repubblica, 14.07.2010


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