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RIPENSARE L’EUROPA. PER IL "RISCHIARAMENTO" ("AUFKLARUNG") NECESSARIO. ANCORA NON SAPPIAMO DISTINGUERE L’UNO DI PLATONE DALL’UNO DI KANT, E L’IMPERATIVO CATEGORICO DI KANT DALL’IMPERATIVO DI HEIDEGGER E DI EICHMANN !!!

FREUD, KANT, E L’IDEOLOGIA DEL SUPERUOMO. ALLA RADICE DEI SOGNI DELLA TEOLOGIA POLITICA EUROPEA ATEA E DEVOTA. Un breve saggio di Federico La Sala, con prefazione di Riccardo Pozzo.

In questa lezione incontriamo un altro Kant (...) Foucault scopre in Kant il contemporaneo che trasforma la filosofia esoterica in una critica del presente che replica alla provocazione del momento storico (...)
mercoledì 17 aprile 2024
Foto. Frontespizio dell’opera di Thomas Hobbes Leviatano.
SIGMUND FREUD E LA LEZIONE DI IMMANUEL KANT: L’UOMO MOSE’, L’ UOMO SUPREMO, E LA BANALITÀ DEL MALE. I SOGNI DELLA TEOLOGIA POLITICA ATEA E DEVOTA E LA RIVOLUZIONE COPERNICANA. NOTE PER UNA RI-LETTURA
QUESTO L’INDICE (il testo completo è allegato - qui in fondo - in pdf):
I
PRIMA PARTE:
SIGMUND FREUD, I DIRITTI UMANI, E IL PROBLEMA DELL’ (...)

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> FREUD, KANT, E L’IDEOLOGIA DEL SUPERUOMO. --- "AL CUORE DELLE COSE": LA LEZIONE DI FACHINELLI. L’inconscio alla ricerca di una nuova lingua (di Massimo Recalcati)

mercoledì 13 aprile 2016


Una raccolta di scritti politici ripropone la figura di Elvio Fachinelli, psicoanalista originale che mette in discussione un pilastro della lezione freudiana

L’inconscio alla ricerca di una nuova lingua

La parte più nascosta di ognuno non è la sede dell’irrazionale. Bensì l’occasione di trasformazione del soggetto

È utopico pensare di costituire nel sociale relazioni di eguaglianza tra non uguali? Delle comunità di non alienati?

di Massimo Recalcati (la Repubblica, 13.04.2016)

La recentissima pubblicazione di alcuni scritti politici di Elvio Fachinelli, curati con attenzione dal filosofo Dario Borso, col titolo semplice ma suggestivo “Al cuore delle cose” (Derive Approdi), suggerisce un bilancio dell’opera di una tra le figure più notevoli e originali della psicoanalisi italiana. Fachinelli si è ricollegato per primo in Italia, sebbene in modo mai scolastico, ad alcune profonde intuizioni di Lacan conferendo loro uno sviluppo singolare. Fra tutte lo sforzo di costruire una nuova lingua della psicoanalisi. Il suo codice si è, infatti, logorato, cristallizzato, è divenuto un tecnicismo privo di vita. Si rilegga in questa luce la breve ma folgorante introduzione a La freccia ferma (1979) dove Fachinelli dichiara di mettere tra parentesi la terminologia psicoanalista classica, al fine di poter seguire il filo di una interrogazione originale che in quel libro egli muove sul senso del tempo.

Ma il punto dove più sensibilmente si manifesta il lacanismo originale di Fachinelli concerne la concezione dell’inconscio. Come per Lacan anche per lui l’inconscio non è l’istintuale, l’irrazionale, l’animale che un rafforzamento pianificato dell’Io - posto come obbiettivo principale della terapia analitica - dovrebbe governare sino a sedare. L’inconscio non è il luogo di una minaccia che deve essere scongiurata, ma di un’apertura che può diventare un’occasione di trasformazione del soggetto. Più radicalmente, per Fachinelli la dottrina psicoanalitica è stata colpevole di essersi eretta come una vera e propria “difesa” nei confronti dell’inconscio finendo per perdere il contenuto più specifico della propria invenzione. La sua tesi diventa sempre più chiara e audace col passare degli anni. Quello che in La freccia ferma attribuiva a una certa degenerazione scolastica della psicoanalisi, in La mente estatica (1989) viene descritto come un problema già presente nell’originaria posizione di Freud. Per Fachinelli la psicoanalisi stessa, già con Freud, tende a difendersi dall’inconscio, non essendo altro che un tentativo (“infantile”) di arginarne la forza eccedente.

L’apertura di La mente estatica, nell’intensissimo racconto fenomenologico delle proprie percezioni sulla spiaggia di San Lorenzo, pone al centro l’interpretazione della psicoanalisi come barriera, argine, difesa nei confronti dell’eccedenza dell’inconscio. La sua tesi è chiara: «La psicoanalisi ha finito per basarsi sul presupposto di una necessità: quella di difendersi, controllare, stare attenti, allontanare... Ma certo questo è il suo limite: l’idea di un uomo che sempre deve difendersi, sin dalla nascita, e forse anche prima, da un pericolo interno. Bardato, corazzato».

Questa “apologia della difesa” anziché rendere possibile l’incontro con l’inconscio come occasione, apertura, desiderio, finisce per sbarrarne l’accesso. È la metafora, giudicata da Fachinelli “soffocante”, che Freud offre dell’inconscio come “salotto” borghese separato dall’”anticamera”. Metafora «triste come la sua casa in Bergstrasse, con la finestra dello studio rivolta a un muro di cemento».

Come intendere l’inconscio senza ricondurlo paranoicamente a una minaccia? In diverse occasioni Fachinelli ha ricordato l’importanza della rilettura lacaniana del famoso detto di Freud Wo es war soll Ich werden ( tradotto da Cesare Musatti in italiano: «Dove era l’Es, deve subentrare l’Io»). Quello che Fachinelli trova decisivo di questa lettura è l’accento nuovo che Lacan pone non tanto sull’Io come istanza deputata a bonificare l’Es, ma sull’Es come luogo di una apertura inedita, di una possibilità nuova e, al tempo stesso, antica, scritta da sempre, che chiama il soggetto alla sua ripresa, alla sua soggettivazione in avanti. Fachinelli si spinge a pensare, con Lacan, l’inconscio all’avvenire e non più come mera ripetizione del già stato. Così in La mente estatica può scrivere che il sogno non è solo la ripetizione di tracce mnestiche già scritte, ma il testimone di «ciò che vuoi essere» e di «ciò che puoi essere ». Si tratta di cogliere «l’inaudita penetranza dell’inconscio», la sua capacità di «creare il futuro», di «osare».

Un secondo grande tema della riflessione di Fachinelli, presente anche in questa raccolta di scritti politici, è il legame sociale, o, più precisamente, la possibilità di realizzare una comunità umana non alienata: «È possibile emancipare le relazioni tra chi gestisce il potere e chi lo subisce essendone escluso? È utopico pensare di costituire delle relazioni di eguaglianza tra non uguali?», si chiede Fachinelli. La relazione di uguaglianza non può essere una relazione che appiattisce le differenze ma che le emancipa dalla dipendenza. La relazione di uguaglianza non può mai essere relazione tra uguali. Non si dà, infatti, Comunità possibile se non sullo sfondo di una impossibilità condivisa: l’impossibilità della Comunione, di fare e di essere Uno con l’Altro, di scrivere il rapporto sessuale, direbbe Lacan.

È questo un tema decisivo in Fachinelli (la sola condizione in comune è l’impossibilità del comune) che troverà, in anni più recenti sviluppi considerevoli. Ma la particolarità psicoanalitica della riflessione di Fachinelli consiste nel mettere in connessione la problematica della Comunità con quella della femminilità. La versione dell’inconscio di Freud risente, infatti, di una priorità del “sistema vigilanza-difesa” che denuncia una chiara “impostazione virile”. La sua alternativa sarà allora quella di dare ospitalità e accoglienza al femminile come luogo dell’eccesso.

Si tratta di un movimento di apertura che riguarda innanzitutto gli psicoanalisti e la psicoanalisi: «Accogliere chi? Un ospite interno. Accoglierlo prima di esaminarlo ed eventualmente respingerlo. Intrepidezza, atteggiamento infinitamente più ricco e alla fine forse più efficace della prudenza di chi edifica muraglie». Questa accoglienza è un nome del femminile: «Diminuzione della vigilanza, allentamento della difesa». Si tratta, ancora una volta, di mettere in movimento “un’altra logica”. Di nuovo risorge forte il problema della lingua, di un’altra lingua per la psicoanalisi. «Come scrivere tutto questo?», si chiede Fachinelli. Come dare figura all’eccedenza del femminile? All’ospite che ci attraversa? «Vento sulla fronte, rombo del mare, luce torpore, pensiero dell’accettazione, gioia con senso di gratitudine, verso chi?».

*
-  IL LIBRO Fachinelli Al cuore delle cose ( a cura di Dario Borso, Derive Approdi, pagg. 250, euro 18)


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