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PIANETA TERRA: LA NONVIOLENZA IN CAMMINO. Unità, Libertà, Giustizia ....

GLOBALIZZAZIONE E URGENZA DI UNA CULTURA PLANETARIA: LA LEZIONE ’DIMENTICATA’ DI ERNESTO BALDUCCI. La sua "Introduzione" a "La pace. Realismo di un’utopia", un libro curato insieme a Ludovico Grassi - a cura di Federico La Sala

(....) lanciare un nuovo messaggio al mondo ma per assumersi, nei modi loro propri e con tutte le conseguenze, la responsabilita’ della sopravvivenza del mondo e, in positivo, dell’avvento della civilta’ della pace (...)
martedì 10 agosto 2010 di Federico La Sala
[...] Le barriere, almeno dal punto di vista conoscitivo, sono cadute e nessuna cultura puo’ ormai provocare un’eco veramente umana nelle coscienze se non e’ cultura planetaria, e cioe’ se il suo punto di vista non e’ il punto di vista del pianeta divenuto l’indivisibile citta’ dell’uomo. Per diventare planetaria la cultura deve essere cultura di pace [...]
I TRE ANELLI E L’UNicO "PADRE NOSTRO". NATHAN IL SAGGIO: CHE ILLUSIONE AFFIDARSI ALLA CHIESA ’CATTOLICA’!!!
RATZINGER ’A SCUOLA’ DEL (...)

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> LA LEZIONE ’DIMENTICATA’ DI ERNESTO BALDUCCI. --- LA NECESSITA’ E LA GRAZIA.

giovedì 17 gennaio 2013

di Ernesto Balducci *

Appunto questo è il tema che volevo con voi meditare: l’aspetto gratuito della salvezza. Noi stiamo scontando - a mio giudizio - sia a livello della coscienza individuale sia a livello ecclesiale, una lunga stagione in cui avevamo cercato di inserire la nostra fede e la nostra presenza dentro i meccanismi della necessità. Parlo della necessità del senso razionale. La ragione ama argomenti che abbiano un carattere necessario, siano tra loco legati dal principio della coerenza.

E noi abbiamo dato l’immagine di un Dio necessario come architetto del mondo, come fine delle cose, come sanzione ultima del bene e del male. Questo Dio biblico, pieno di gesti imprevedibili, pieno di iniziative amorose, lo abbiamo ir-rigidito nel principio metafisico dell’Essere supremo, meta ultima dentro il meccanismo delle necessità reali e di quelle razionali. Abbiamo creduto, così, di armare la nostra attività pastorale di argomenti invincibili per persuadere gli atei che Dio c’è.

E cosi abbiamo inserito la nostra realtà di Chiesa dentro i meccanismi dell’ordine giuridico e dell’ordine politico, arrivando alla convinzione che senza di noi il mondo non va avanti, e che noi abbiamo la risposta per tutti i problemi: siamo necessari. Qualsiasi problema la società si ponga, tocca a noi rispondere. Se gli altri non ascoltano è perché sono deviati, smarriti nel peccato.

Siamo diventati necessari, terribilmente necessari. Ma poi, che cosa è avvenuto? Che questa necessità non regge alla prova dei fatti: il mondo va benissimo avanti senza di noi, come se non ci fossimo. E questo si ripercuote nella nostra coscienza con un pauroso senso di frustrazione. Uno che si riteneva necessario e si accorge di essere superfluo, è in terribile situazione psicologica. Collettivamente così siamo, noi cattolici. Ci arrabattiamo a dimostrare che senza di noi si fanno follie, ma in realtà la gente ci da sempre meno ascolto.

Che significa questo? Proviamo a risponderci restando nell’ottica della grazia, della salvezza come gesto gratuito.

Al banchetto di nozze, Gesù era un invitato come gli altri. E sua Madre lo stesso. Il banchetto si era organizzato senza di Loro, né essi se ne rammaricavano. Ma il vino, il vino del miracolo entrò all’improvviso - e i servi lo sapevano - a rallegrare la mensa, a togliere dall’imbarazzo lo sposo e la sposa. E’ un gesto semplice, non necessario. E il Vangelo sembra sottolineare questo aspetto dicendo che tutti erano già brilli. Non sarebbe venuto meno - senza dubbio - lo stato d’animo del banchetto, senza il miracolo.

Ecco, il Regno di Dio è un vino che entra nella mensa dell’uomo, gratuito!

*Ernesto Balducci: Il Mandorlo e il Fuoco; 3° vol.; p.190-192

-  testo segnalato da don Aldo Antonelli


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