Il papa insiste: Van-GELO, Van-GELO! Van-GELIZZATI tutti i popoli EU-ropei !!!
Caro Biasi scusami - ma ti chiedi a CHI sta parlando il tuo Papa, a te ... e al PpE !!!, non a tutti gli esseri umani e a tutte le genti - come faceva il Nostro amico, che a sua volta faceva come il Padre Nostro, Amore (Caritas=Claritas), o no?! La sua vaticana "Camera" ormai è allo "sgarrupamento" generale.... e il van-GELO cresce!!! M. cordiali saluti, fls
Una dura condanna dell’aborto e delle coppie di fatto e l’invito a una battaglia per il sostegno alla scuola cattolica e per il riconoscimento delle radici cristiane dell’Unione europea. Sono questi i «principi non negoziabili» che Benedetto XVI indica al Partito popolare europea che tiene il suo congresso a Roma. Un preciso programma di azione politica tratteggiato nel corso dell’incontro con una delegazione di cinquecento parlamentari della quale, per ragioni di opportunità elettorale, non fanno parte il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi
Il Papa torna ancora una volta a parlare della «protezione della vita in ogni suo stadio, dal concepimento fino alla morte naturale», della difesa «della naturale struttura della famiglia quale unione tra un uomo e una donna basata sul matrimonio» e della «protezione del diritto dei genitori a educare i figli», il che vuol dire tutelare la scuola cattolica. La famiglia è il primo pensiero, la famiglia che va difesa da «forme di unione radicalmente differenti» che contribuiscono «ad oscurare il suo particolare carattere e il suo insostituibile ruolo sociale». Indicazioni precise e vincolanti per spingere i politici cattolici ad ogni forma di riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto.
Secondo Benedetto XVI, però, «nessuna interferenza». Su questo papa Ratzinger insiste molto: «Non bisogna dimenticare che, quando la Chiesa o le comunità ecclesiali intervengono nel dibattito pubblico esprimendo riserve o richiamando vari principi, questo non costituisce una forma di intolleranza o interferenza». No, si tratta solo «di illuminare le coscienze». Nella convinzione, evidentemente, che solo la Chiesa sia titolare delle «vere domande di giustizia, anche qualora queste fossero in conflitto con situazioni di potere e interessi personali».
La Chiesa ha voglia di essere protagonista. E pur riconoscendo la natura «polifonica» della cultura europea, non accetta di essere seconda a nessuno: «Sarà importante ispirarsi, con fedeltà creativa, all’eredità cristiana, che ha dato un contributo così importante a determinare l’identità di questo contintente», dice il Papa. L’obiettivo, insomma, è «battere una cultura che è ora molto diffusa in Europa, che relega alla sfera privata e soggettiva la manifestazione delle proprie convinzioni religiose».