Caro Federico, se poniamo la nostra riflessione sulla tradizione biblica e sulle stesse Sacre Scritture non possiamo che notare una diversità di letture , una pluralità di interpretazioni. Bisogna fare molta attenzione perchè ci può essere anche un uso diabolico della Scrittura stessa! Orrore dal quale possiamo salvarci solo in virtù di una sapienza che ci viene dallo Spirito. È quanto lo stesso Magistero della Chiesa ci insegna.
Ricordiamo che all’inizio del mondo c’è la tentazione dell’uomo di farsi Dio, tentativo di sganciarsi da Dio, affermazione dell’istinto di autonomia e di indipendenza assoluta. Con la conseguente convinzione che tutto è possibile, perchè l’uomo stesso è un assoluto.
Dai tuoi discorsi mi sembra di capire che secondo te gli stessi valori religiosi devono essere soggetti alla volontà dell’uomo, non già la volontà dell’uomo soggetta al valore religioso. Non è forse il tuo il tentativo di servirsi della religione e della fede ai fini della potenza dell’uomo e della sua assoluta indipendenza? Non è forse questa la tentazione che attraversa la storia e si annida nel fondo di ogni esistenza? Appunto, la tentazione che ha per fonte lo stesso peccato originale. Siamo tutti coinvolti in questa tentazione, nessuno è immune dal peccato di orgoglio. È qui tutto il problema dell"io" in tutta la sua imperiosità di positivo e negativo. Io o Dio; io al posto di Dio; oppure : io e Dio. E qui sono tutti i mascheramenti del problema. Ad esempio questa tua assolutizzazione dello Stato, della Costituzione. Questa tua concezione dello Stato etico italiano. Non è forse il tuo il culto dell’Io a dimensione statale ?
Di contro a tutto questo sta il mistero dell’Incarnazione. Di un Cristo che obbedisce fino alla morte, fino all’annichilimento:di un Cristo esaudito "per la sua fedeltà".
È qui tutto il valore del messaggio evangelico:chi non rinnega il suo Io non può tornare a Dio! Questo vuol dire la scelta della logica nella fede. Perchè è logico obbedire a Dio, mentre è illogico disobbedirgli. Come dire: il razionale sta dalla parte della fede e non della non-fede.
Con cordialità e simpatia.