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CRISI POLITICA E "SACRA FAMIGLIA [UNITA]"!!! NON SOLO LA TEOLOGIA (E LA FILOSOFIA), MA NEMMENO LA SOCIOLOGIA SA DISTINGUERE TRA FAMIGLIA DEMOCRATICA E FAMIGLIA DI "MAMMASANTISSIMA" E DI "MAMMONA"...

"FAMILISMO AMORALE" E SOCIETÀ. LA FAMIGLIA CHE UCCIDE: IL LATO OSCURO DELLA FAMIGLIA. Una nota di Chiara Saraceno - a cura di Federico La Sala

(...) l’enfasi un po’ asfissiante sulla famiglia come panacea universale rende più muti e ciechi quando le cose non vanno (...)
giovedì 12 agosto 2010
[...] questa cecità al lato oscuro della famiglia, alle piccole o grandi
violenze che si producono al suo interno non solo quando c’è trascuratezza o abbandono, ma quando
l’intimità diviene mancanza - o non riconoscimento - di confini tra le persone e il senso di
appartenenza diventa pretesa di possesso, lascia particolarmente indifese le vittime di violenze
famigliari. Per vergogna, indicibilità, speranza che le cose cambino, malinteso senso di pudore, esse
spesso faticano a denunciarle e (...)

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> "FAMILISMO AMORALE" E SOCIETA’. LA FAMIGLIA CHE UCCIDE: IL LATO OSCURO DELLA FAMIGLIA. --- "Quella a Riina è l’intervista più pregna di messaggi mafiosi degli ultimi anni" (Roberto Saviano)

sabato 9 aprile 2016

Roberto Saviano decifra Salvo Riina: "Ha mandato un messaggio alla nuova mafia. Bruno Vespa non se n’è accorto"

di Redazione (L’Huffington Post, 09/04/2016)

Non la promozione di un libro bensì un messaggio chiaro dalla vecchia mafia ai nuovi dirigenti di Cosa Nostra. Per Roberto Saviano l’intervista di Salvo Riina a "Porta a Porta" è stata soprattutto una occasione storica della "vecchia guardia mafiosa" per parlare agli esponenti della criminalità organizzata che davvero oggi detengono il potere.

"Quella a Riina è l’intervista più pregna di messaggi mafiosi degli ultimi anni. E Bruno Vespa non se n’è accorto", commenta Saviano durante la trasmissione "TvTalk", Rai3. "Se un mafioso accetta una intervista televisiva è soltanto perché vuole lanciare degli avvertimenti", prosegue l’autore di Gomorra, che non contesta la scelta di dialogare con il figlio di Totò Riina: "Se parli con il male devi riuscire a codificarlo, senza diventare un megafono". Ed è ciò che secondo lo scrittore è successo durante la puntata di "Porta a Porta" che ha sollevato un enorme polverone sulla Rai.

Saviano ritiene che la scelta di Salvo Riina di apparire in televisione non è legata al libro che ha scritto sulla propria famiglia. "Non è vero, come ha introdotto Vespa, che i Riina sono la famiglia più potente della mafia. Lo sono stati, ormai appartengono alla vecchia guardia mafiosa che parla alla nuova mafia come Matteo Messina Denaro". Il messaggio: "Salvo Riina ha fatto capire che la vecchia mafia, con i codici e le regole di una volta, non esiste più. Ma rivendica che la loro era la vera mafia", spiega Saviano, riferendosi alla parte dell’intervista nella quale il giovane Riina ha parlato di una famiglia unita, con valori tradizionali.

"La vecchia mafia non poteva sopportare relazioni extra-coniugali, l’omosessualità, il divorzio. Atteggiamenti e scelte che invece ora appartengono ai nuovi esponenti mafiosi". Inoltre, continua Saviano, Salvo Riina "non ha mai fatto riferimento a nessun avvenimento legato alla mafia, tranne poi dare un giudizio molto negativo sui pentiti": anche questo, dice lo scrittore, è un avvertimento a coloro che in questi anni nelle carceri stanno cominciando a collaborare: "Non pagheremo le vostre colpe, mio padre non sarà mai un pentito".


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