Il capo dello Stato interviene sul dibattito in corso esortando la classe dirigente
"Pensare in grande, contro le manovre opportunistiche"
Napolitano: moralità e rigore
per superare la crisi della politica *
AVELLINO - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita ad Avellino, ha aspettato che si completasse lo spoglio delle elezioni amministrative per entrare nel merito della crisi della politica. Con parole semplici e chiare, il capo dello Stato rifiuta la "denuncia della crisi fine a se stessa" e chiede impegno, da parte di tutti: forze politiche e forze sociali.
Intervenendo ad Avellino alle celebrazioni per i 60 anni dalla scomparsa del meridionalista Guido Dorso, Napolitano sottolinea l’opportunità di "trasmettere la lezione di moralità e di rigore di Dorso", lezione che definisce "ancora sferzante e stimolante, da cui possono trarre ispirazioni le giovani generazioni, nell’avvicinarsi alla politica per rinnovarla".
Per Napolitano si tratta di "un tema scottante, su cui avrò modo di tornare in questi giorni. Un tema che dovrebbe sollecitare una riflessione costruttiva non solo di tutte le componenti dello schieramento politico ma di tutte le componenti della società italiana".
Per il presidente della Repubblica, infatti, "la soluzione ai problemi, sia delle riforme istituzionali sia del rinnovamento della politica, può venire soltanto attraverso un impegno conseguente delle forze sociali, culturali e politiche, in particolare, di quelle rappresentate in Parlamento, siano esse di maggioranza o di opposizione".
Avverte a tal proposito Napolitano: "Al di fuori di tutto ciò, c’è solo la denuncia che, perdendo il senso della misura, può anche diventare controproducente e pericolosa". Il capo dello Stato fa suo quello che definisce "l’insegnamento che resta di Dorso, al di là delle speranze e della realizzazioni" ovvero "pensare idealmente e in grande la politica, contro la piccola politica delle manovre opportunistiche".
* la Repubblica, 29 maggio 2007