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Costituzione, Politica e Cultura.. Uscire dalla "logica" del "paradosso del mentitore" istituzionalizzata

L’ITALIA "CONFUSA E AGITATA" E OFFESA!!! PRIMA DELLE ELEZIONI, RIMUOVERE LA TRAPPOLA DEL LOGO DEL PARTITO DI BERLUSCONI. Caro Presidente della Repubblica ... una domanda: ma può un Partito usare come Nome e Bandiera di "parte" il Nome e la Bandiera di TUTTO il Popolo Italiano?!? Una lettera aperta del 2004 di Federico La Sala.

LA PAROLA RUBATA. Un omaggio agli intellettuali: Sigmund Freud, Gregory Bateson, Paul Watzlawick, Jacques Lacan, Elvio Fachinelli.
martedì 5 febbraio 2008 di Emiliano Morrone
[...] La situazione politica ormai non è più riconducibile all’interno del ’gioco’ democratico e a un vivace e normale confronto fra i due poli, quello della maggioranza e quello della minoranza. Da tempo, purtroppo, siamo già fuori dall’orizzonte democratico! Il gioco è truccato! Cerchiamo di fermare il ’gioco’ e di ristabilire le regole della nostra Costituzione, della nostra Legge e della nostra Giustizia. Ristabiliamo e rifondiamo le regole della democrazia. E siccome la cosa non (...)

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> LA FESTA DELLA REPUBBLICA E "LA PAROLA RUBATA": AUGURI ITALIA!!! Testo del Messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

venerdì 1 giugno 2007

C o m u n i c a t o *

L’Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica rende noto il testo del messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Festa Nazionale della Repubblica:

-  Vi ho un anno fa rivolto i miei primi auguri per la Festa della Repubblica. Ve li rinnovo oggi con sentimenti di sincera vicinanza personale.
-  E’ una ricorrenza da celebrare in spirito di unità : cittadini, istituzioni, Forze Armate, italiani all’estero.
-  Ed è l’occasione per gettare un breve, sereno sguardo sul cammino compiuto nell’ultimo anno e sul futuro che ci sta davanti.
-  Non spetta a me, sia chiaro, dare giudizi sull’azione di governo : non interferisco nel dibattito tra gli opposti schieramenti politici.
-  Ma posso e sento di dover dire grazie a quanti di voi - imprenditori, lavoratori, contribuenti sensibili al dovere civico - hanno reso possibile la ripresa dell’economia, che è tornata a crescere, e il miglioramento dei conti pubblici.
-  Un miglioramento, una ripresa che non sono sufficienti, che debbono andare al di là dei risultati già raggiunti.
-  E ciò richiede ulteriori sforzi. Avendo di mira la creazione di ancora maggiori possibilità di lavoro, soprattutto in alcune parti del paese. E guardando alla sfida dell’innovazione, della partecipazione all’Europa, della competizione globale : perché è di qui che passa lo sviluppo, e il ruolo, dell’Italia nel prossimo avvenire.

-  E’ una sfida che ci impegna tutti, dalle imprese allo Stato. Faccia ciascuno la sua parte, fino in fondo, con coerenza.
-  Di certo, la macchina istituzionale e burocratica resta pesante e costosa. E’ indispensabile alleggerirla, renderla più razionale ed efficace, diminuirne i costi.
-  Si impone perciò sobrietà e rigore nei bilanci pubblici, nei comportamenti pubblici.
-  Il sistema politico e le istituzioni rappresentative, a cominciare dal Parlamento, possono riguadagnare credibilità e prestigio tra i cittadini solo affrontando i cambiamenti necessari.
-  Non si può continuare a parlarne senza giungere a conclusioni concrete.

Da una parte bisogna avere il senso del limite e della responsabilità nel denunciare quel che non va ; se si fa di tutte le erbe un fascio, si semina ulteriore sfiducia, non si aiuta la definizione di obiettivi precisi di rinnovamento. E dall’altra parte si deve sapere che per rinnovare la politica e le sue regole, i meccanismi elettorali e le istituzioni, non c’è altra strada che quella di confronti e accordi tra le forze presenti in Parlamento e in altre Assemblee elettive.

Importanti sono le sollecitazioni che possono venire dall’opinione pubblica, dalle forze sociali e culturali, e da una maggiore partecipazione dei cittadini : ma nulla può sostituire la ricerca di intese, la scelta di soluzioni largamente condivise in Parlamento, specie per riforme di ampio respiro che ormai si impongono nell’interesse generale.

E dunque mi chiedo : si può trovare ora, nonostante le difficoltà, questo terreno comune tra forze di maggioranza e di opposizione, senza confondere i ruoli, senza attenuare la gara per il governo del paese? Continuo a credere che sia possibile, e a ripetere il mio appello in questo senso. E’ in giuoco il nostro comune futuro.

Roma, 1° giugno 2007

* www.quirinale.it


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