"Rapporto torbido tra politica, magistratura e tv"
ROMA - "La difesa e la valorizzazione delle autonomie è uno dei fondamenti della nostra Repubblica. Battersi per evitare che un qualsiasi politico come un qualsiasi cittadino possa diventare un capro espiatorio è cosa necessaria e buona. Nessuno deve essere messo alla gogna. Ma il diritto alla critica in generale e il diritto di criticare la politica nelle sue manifestazioni in particolare è una prerogativa senza la quale un sistema informativo perde la sua validità". Lo afferma in una nota il presidente della Camera Fausto Bertinotti. Nella lettera l’ex leader del Prc aggiunge: "Si sta facendo torbido in modo preoccupante il rapporto tra la politica e la magistratura e tra la politica e il sistema radio-televisivo". "E’ una condizione - prosegue Bertinotti - che nella crisi della politica il Paese e le Istituzioni non si possono permettere. C’é bisogno di mettere fine a queste pericolose turbolenze per riacquistare una trasparenza di rapporti. La difesa e la valorizzazione delle autonomie è uno dei fondamenti della nostra Repubblica". "Battersi per evitare che un qualsiasi politico - prosegue - come un qualsiasi cittadino possa diventare un capro espiatorio é cosa necessaria e buona. Nessuno deve essere messo alla gogna. Ma il diritto alla critica in generale e il diritto di criticare la politica nelle sue manifestazioni in particolare è una prerogativa senza la quale un sistema informativo perde la sua validità.
Il servizio radio-televisivo è un realtà importante e delicata di questo sistema". "Tra poco - sottolinea Bertinotti - il Parlamento interverrà su di esso attraverso una proposta di legge del Governo, la cosiddetta ’legge Gentiloni’. Sarebbe bene cogliere l’occasione per avviare nel Paese, con il coinvolgimento delle forze della cultura, degli intellettuali, degli operatori dell’informazione, delle forze politiche e sociali, un dibattito sul ruolo del servizio pubblico in questa difficile fase di transizione che il Paese sta vivendo". "Di tutto in ogni caso c’é bisogno - conclude -, tranne che di censure. Discutiamo della missione del servizio pubblico e lasciamo a chi dirige le impegnative trasmissioni di attualità la libertà e la responsabilità di condurle. La politica riacquista autorevolezza dimostrando di saper pensare in grande".
* ANSA» 2007-10-06 14:28