Dal letto allo scranno
Finalmente abbiamo trovato un ideologo all’altezza del compito. Se per ottenere pari opportunità decenni di femminismo non sono serviti; se quella marcia delle donne cominciata nel ‘46 con il voto (la prima volta è stata al referendum monarchia-repubblica) è sembrata tornare indietro, grazie ai lettoni di Putin e dintorni, a passi da gigante; se trent’anni di fatiche sui posti di lavoro hanno appena scalfito il soffitto di cristallo che pesa sulla testa delle donne, non demoralizzatevi. A dare alle donne il posto che meritano ci pensa lui, tale Giorgio Sdracquadanio, non si capisce come, eletto al Parlamento.
Intervistato in tv, ha detto che ognuno, per fare carriera, è giusto che usi il meglio che ha. E che se una donna ritiene di usare il suo corpo, è legittimo che lo faccia. Insomma, andare a letto con qualcuno in cambio di un posto in lista, va bene.
Condivido: ogni donna, come ogni persona, può fare quel che le pare. Quello che mi fa spaventa non sono le donne; sono gli uomini che in cambio di sesso sono disposti ad aprire le porte di quel loro mondo ancora molto esclusivo. E mi spaventano le regole che quegli uomini sono riusciti ad imporre. La riforma della legge elettorale, quella che può ridare ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti, non può più essere rinviata.
Con questa legge il vero rischio che corriamo non è di avere le escort in parlamento; è di avere gente come questo signor Stracquadanio.