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DISTRUZIONE DELLA SCUOLA DELLA REPUBBLICA E DISTRUZIONE DELLA COSTITUZIONE. NEL 1994 UN CITTADINO REGISTRA IL NOME DEL SUO PARTITO E COMINCIA A FARE IL "PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA" DEL "POPOLO DELLA LIBERTA’": "FORZA ITALIA" (2010)!!!

INSEGNARE ED EDUCARE NEL TEMPO DELL’OCCUPAZIONE DELLA LINGUA ITALIANA E DEL COLPO MORTALE (ATEO E DEVOTO) ALLA SCUOLA PUBBLICA. Alcune vecchie riflessioni di Domenico Starnone, Chiara Saraceno, Marco Lodoli, e una nota della Rete degli studenti di Sonia Sabatino - a cura di Federico La Sala.

Le polemiche sui tagli alla scuola e le proteste dei professori precari riportano d’attualità la questione della qualità dell’istruzione in Italia
giovedì 9 settembre 2010 di Federico La Sala
[...] Si sta mettendo in atto una vera e propria svendita della scuola pubblica, che nonostante rimanga pubblica di facciata, nella sostanza viene depauperata, esautorata dalle sue funzioni. Siamo ritornati in un’Italia che speravamo aver abbandonato per sempre dopo tante lotte, un’Italia in cui l’abbandono scolastico cresce perché mandare un figlio a scuola costa troppo, in cui si lascia la scuola perché non ci si può permettere di recuperare tre insufficienze, in cui a (...)

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> INSEGNARE ED EDUCARE ----- FIRENZE. Il primo giorno di scuola a Firenze sarà di protesta. Uniti, Cgil, Cisl e Gilda chiamano tutto il personale della scuola di ogni ordine e grado, docenti e non docenti, alla mega assemblea indetta per mercoledì 15 al Saschall dalle 8,30, alle 12,30. Quattro ore insieme «per tentare di arginare una tragedia», dicono i tre segretari provinciali di categoria... (di Ilaria Ciuti).

giovedì 9 settembre 2010


-  Cgil, Cisl e Gilda chiamano a raccolta prof e custodi: il 60-70% degli istituti saranno chiusi

-  Suona la campanella della rivolta il 15 maxi assemblea dei sindacati

-   Inizio delle lezioni fortemente a rischio: "La scure del governo? Una tragedia"

di Ilaria Ciuti (la Repubblica/Firenze, 09.09.2010)

Il primo giorno di scuola a Firenze sarà di protesta. Uniti, Cgil, Cisl e Gilda chiamano tutto il personale della scuola di ogni ordine e grado, docenti e non docenti, alla mega assemblea indetta per mercoledì 15 al Saschall dalle 8,30, alle 12,30. Quattro ore insieme «per tentare di arginare una tragedia», dicono i tre segretari provinciali di categoria, Alessandro Rapezzi per la Flc Cgil, Antonella Velani per la Cisl scuola e Valerio Cai per la Gilda-Unams. «Il primo giorno di scuola non a caso - spiegano - Ma per dare il segnale forte che è necessario di fronte ai tagli della Gelmini che rischiano di affossare la scuola pubblica e che solo a Firenze e provincia si riassumono drammaticamente in 2000 alunni e 89 nuove classi in più contro 219 docenti in meno rispetto all’organico di diritto e 54 all’organico di fatto, 148 non docenti che mancano e 2.429 supplenti nominati tardi che arriveranno inesorabilmente in ritardo e alla disperata rinfusa».

Una «tragedia» da combattere. «I genitori lo capiranno e ci aiuteranno». L’assemblea, precisano i sindacalisti, «è assolutamente legittima, il contratto vieta le assemblee solo in periodo di scrutini, siamo anche andati dal prefetto e tutto è regolare». D’altra parte, ragionano, «di fronte alla gravità della situazione non sarà un dramma se la scuola comincia il giorno dopo». D’altra parte i genitori, che comunque si informano dopo la liberalizzazione della data di inizio delle lezioni, sapranno in anticipo se la scuola dei figli sarà o non sarà aperta mercoledì, dicono i tre sindacalisti. Già da adesso, avverte Velani, tra il 60 e il 70% degli istituti di Firenze e provincia hanno detto che resteranno chiusi. Al più tardi entro domenica anche le altre scuole daranno informazioni certe. L’assemblea non è uno sciopero, i partecipanti devono avvertire con qualche giorno di anticipo.

Per il Saschall, racconta Velani, sono già stati prenotati pullman da tutta la provincia, da Greve, Scandicci, Calenzano, il Mugello, Montespertoli. «Prevediamo una grande affluenza», dicono anche Rapezzi e Cai. Tutti e tre sottolineano come i tagli si siano abbattuti su un paese che, stime Ocse, impiega il 9% della spesa pubblica per l’istruzione contro il 13% della media europea. Con un governo che non si occupa di ricerca e di qualità, aggiungono, ma solo di risparmiare senza criterio. «Siamo pronti a impegnarci a livello nazionale per rivedere la spesa scolastica con l’obiettivo di una maggiore qualità», dichiarano i tre sindacalisti: ma non a questo massacro che, sottolineano, raddoppierà l’anno prossimo, «tanto da far sospettare che la scuola pubblica debba sparire a favore della privatizzazione».

Per questo Cgil, Cisle e Gilda marciano insieme nella scuola nonostante idee anche diverse: «Di fronte a fatti così pesanti si lasciano da parte le ideologie». Un’unità in controtendenza in un momento di divisioni ma che, rivendicano, ha fatto guadagnare alla Toscana 80 supplenti annuali più del previsto. Con una decisione del governo, però, arrivata solo pochi giorni fa, dopo che già le nomine dei supplenti in generale erano arrivate solo a inizio agosto determinando un ritardo pauroso nell’assegnazione dei posti ai precari e, «quello che è più grave» dicono i sindacalisti, agli insegnanti di sostegno. La conseguenza è che nessuno potrà essere al suo posto fin dall’inizio.

Assemblee il 15 in tutta la Toscana (solo a Pistoia sarà il 17) dove, secondo le stime sindacali, i tagli riguardano 1.221 docenti e 732 tra tecnici, amministrativi e personale di servizio. In due anni, 4.288 posti in meno. Mentre, sottolineano Cgil, Cisl e Gilda fiorentine, Gelmini pagherà comunque 200.000 supplenti in Italia e invece di risparmiare aumenterà il precariato oltre che, con la loro nomina fuori tempo, il caos in scuole dove alle superiori si arriverà a 33 alunni per classe. Supplenti a cui, spiega Rapezzi, «si aggiungono gli spezzoni» che potrebbero portare i precari fiorentini della scuola a tremila.


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