Inviare un messaggio

In risposta a:
PER L’ITALIA, PER LA SICILIA, E PER LA CHIESA. IN RICORDO DELL’"URLO" DI KAROL J. WOJTYLA AD AGRIGENTO ....

CHIESA E MAFIA. LA VISITA DI PAPA BENEDETTO XVI IN SICILIA. E la differenza tra il vescovo Romeo e il vescovo Romero. Una riflessione amara dei Teologi di una Chiesa di frontiera a Milano - a c. di Federico La Sala

Abbiamo letto l’appello dei bambini di una Scuola di Palermo al Papa affinchè parli contro la mafia. A tal proposito, vogliamo inviarvi una riflessione, ecclesiologica e teologica assai amara e disillusa... Vorremmo sbagliarci, lo speriamo ancora...
domenica 26 settembre 2010 di Federico La Sala
[...] La visita pastorale, per così dire, in Sicilia, sarà la solita passerella clericale, che ossequierà potenti politici e mafiosi di tutte le risme e dei vari rispettabili livelli... sarà l’esclusione stessa di Cristo e del suo messagggio, e lo escluderà nei fatti stessi proprio mentre dirà di volerlo a parole e solennemente proclamare...
niente di nuovo ormai più sotto il Sole, di questo pontificato...
Quanto all’Arcivescovo di Palermo, che insinua velenosamente sulle cene dei (...)

In risposta a:

> CHIESA E MAFIA. LA VISITA DI PAPA BENEDETTO XVI IN SICILIA. E la differenza tra il vescovo Romeo e il vescovo Romero. Una riflessione amara dei Teologi di una Chiesa di frontiera a Milano - a c. di Federico La Sala

sabato 25 settembre 2010

Un altro caso rappresentativo della tragica situazione che si era venuta a determinare in America del Sud, non solo a causa della politica imperialista statunitense, ma anche per la bieca opposizione dei capi della Chiesa alle rivendicazioni popolari di stampo chiaramente socialcomunista, è rappresentato dall’arcivescovo Oscar Romero. Già in occasione della Conferenza di Puebla del ‘79, l’arcivescovo aveva sottolineato, in maniera umile ed elegante, la corruttela che regnava in larga parte del clero sudamericano con le seguenti parole, che evidenziano un palese tradimento dei fini evangelici dei gerarchi vaticani:

“Tra i vescovi esiste una spaccatura deplorevole. Secondo alcuni non è in atto alcuna persecuzione. Credono nella sicurezza che dona loro privilegi, o piuttosto che concede loro apparente rispetto. Allo stesso modo, altri che godono di una posizione privilegiata nel paese non vogliono perdere le amicizie che hanno, e così via. Quindi non chiedono le riforme che sono così urgenti” .

Egli apparteneva all’ala moderata del clero romano, ma dopo che una folla di campesinos e dei loro familiari fu falcidiata davanti alla sua chiesa dalla repressione dittatoriale, decise che avrebbe proclamato la giustizia e la verità dalle radio libere e dai giornali non controllati dai militari, per sapere chi proteggesse gli squadroni della morte responsabili di 75.000 vittime in El Salvador. Egli voleva sapere chi fosse il regista delle malvagie persecuzioni, alle quali erano sottoposti tutti quelli che rivendicavano il diritto di essere trattati come esseri umani e non come bestie. Egli voleva sapere il perché di questa politica dell’orrore: “Le persone uccise venivano lasciate per settimane appese agli alberi, altre venivano gettate nei fossati, nei ruscelli, nelle discariche: i loro resti in decomposizione dovevano servire ai contadini come monito a non ribellarsi” . Scrisse pure al Papa perché fermasse lo scempio. Purtroppo la sua protesta era stata preceduta da insinuazioni sulla sua presunta appartenenza alla Teologia della Liberazione e ai gruppi marxisti di liberazione nazionale. Per accelerare i tempi di un pronto riscatto, nel 1979 volò pertanto a Roma, ove Wojtyla lo fece attendere un mese, prima di riceverlo. All’Infallibile, espose con prove alla mano un quadro agghiacciante della situazione sociale nel suo paese, in cui il 2-3% degli abitanti possedeva quasi tutte le ricchezze nazionali, causando povertà e malnutrizione al resto della popolazione. Mostrò al suo interlocutore le foto dei massacri, delle mutilazioni e delle torture, ma non ci fu niente da fare. La Piovrus Dei rispose, per bocca del suo rappresentante massimo, arroccato su posizioni assurde:

“Non esageri. È importante che lei avvii un dialogo con il governo”. E poi: “Non dovremmo preoccuparci soltanto di difendere la giustizia sociale e l’amore per i poveri, dovremmo preoccuparci anche del pericolo che i comunisti sfruttino questa situazione, cosa che sarebbe negativa per la Chiesa” . da: LA RELIGIONE CHE UCCIDE COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ (Nexus Edizioni), giugno, 2010. 517 pagine, 130 immagini, € 25

http://www.shopping24.ilsole24ore.com/sh4/catalog/Product.jsp;jsessionid=5CEA4413C7EEA5149DD28140DBE79EC4?PRODID=SH246200038 http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-religione-che-uccide.php http://shop.nexusedizioni.it/libri_editi_da_nexus_edizioni_la_religione_che_uccide.html


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: