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ULTIMA NOTIZIA DALL’ITALIA. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO INTERVIENE SUL CASO DELL’ "ADRO" BRESCIANO. MA NON ANCORA SUL CASO DEL "LADRO" E DEL "MENTITORE" DI STATO ....

PER I CITTADINI E I GENITORI DI ADRO, LETTERA DI NAPOLITANO. Rimuovere i simboli del partito dalla scuola. Un conforto per i 185 genitori del comune bresciano che si erano rivolti al Quirinale.

Napolitano - si legge ancora nella missiva - «ha ribadito la sua convinzione che nessun simbolo identificabile con una parte politica possa sostituire in sede pubblica, quelli della nazione e dello Stato (..)»
mercoledì 29 settembre 2010 di Federico La Sala
[...] il primo cittadino di Adro non ha più rilasciato dichiarazioni. Lancini, che è stato riconfermato con il 62% dei voti nel 2009, ha sempre avuto una grossa fetta della popolazione al proprio fianco nella battaglia per la presenza dei «Soli» nella scuola. Secondo le opposizioni ora, però, sta solo attendendo che cali il clamore mediatico per attuare una “exit strategy” che non si profila agevole. Non fosse altro per quel sole delle alpi dal diametro di dieci metri che si (...)

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> PER I CITTADINI E I GENITORI DI ADRO, LETTERA DI NAPOLITANO. ... E COMMENTO DEPISTANTE E RIDUTTIVO DEL LOGICO E MATEMATICO PIERGIORGIO ODIFREDDI

mercoledì 29 settembre 2010

L’UNITA’ D’ITALIA E IL PARLAMENTO "CON LA COPPOLA", QUELLA DI "FORZA ITALIA" E DEL "POPOLO DELLA LIBERTA’"


Una croce sul Sole delle Alpi *

di Piergiorgio Odifreddi *

Il caso è ormai noto. Una scuola di Adro, piangente paesino tra Bergamo e Brescia, ha esposto in un numero inusitato di copie il Sole delle Alpi: un antico simbolo geometrico, che riporta gli archi di cerchio che vengono tracciati quando si costruisce con il compasso un esagono inscritto in un cerchio.

Naturalmente, i leghisti non sanno nulla della sua origine euclidea. Meno che mai ne sa il sindaco del paese, che si è fermato alla terza media, e democraticamente rappresenta il livello di istruzione dei suoi elettori. A loro importa soltanto che qualcuno abbia deciso che quella foglia di fico verde simboleggi la Padania, forse nella speranza che possa coprirne le vergogne. E tanto è bastato perchè esso diventasse degno di ostensione ed esibizione nella scuola.

Qualche giorno fa il ministro Gelmini ha intimato la rimozione del simbolo, e ieri la Presidenza della Repubblica ha diramato un comunicato, che recita: “Il Capo dello Stato ha apprezzato il passo compiuto dal Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini invitando il sindaco di Adro a rimuovere quelle esibizioni, e ha ribadito la sua convinzione che nessun simbolo identificabile con una parte politica possa sostituire, in sedi pubbliche, quelli della nazione e dello Stato, nè questi possono essere oggetto di provocazioni e di sfide”.

Un bell’insegnamento, oltre che un pessimo esempio del comportamento che viene indicato dal motto “due pesi, due misure”. Sia il Presidente della Repubblica, che il Ministro dell’Istruzione, hanno infatti detto esattamente il contrario quando si è trattato di evitare la rimozione del Crocifisso dalle scuole, intimato dalla Comunità Europea.

Forse che la croce non è un simbolo identificabile con una parte politica, che va dal Vaticano (addirittura uno stato estero ed extracomunitario) all’area della ex Democrazia Cristiana? Forse che quel simbolo non sostituisce, nelle sedi pubbliche quali le aule scolastiche, quelli inesistenti della nazione e dello Stato? Forse che non e’ oggetto di provocazione e di sfida: ad esempio da parte del Ministro La Russa, che ha urlato in televisione che coloro che vogliono togliere il Crocifisso dalle scuole “possono morire”?

E allora, signor Presidente e signor Ministro, se il Sole delle Alpi se ne deve andare, perchè è il simbolo di una Lega che attenta all’unità d’Italia, non se ne dovrebbe andare anche il Crocifisso, che è la negazione del motto “libera Chiesa in libero Stato”, sul quale quella stessa unità è stata costruita tra il 1861 e il 1929?

* IL NON SENSO DELLA VITA di Piergiorgio Odifreddi, 29.09.2010


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