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Massimo D’Alema è invecchiato. Me ne sono accorto soltanto qualche giorno fa, vedendolo, bianco e grigio, contrapporsi alla Rossanda. Da Lerner si discuteva della metamorfosi della sinistra. Il presidente diessino calcava la mano sopra i toni da crociata antibolscevica dell’uomo antenna nazionale. Per il resto, non mostrava aperture significative. Soprattutto, la Rossana del “manifesto” sembrava assai più giovane, ironica e combattiva del leader della (...)

Caro direttore, sono stupito e stranito da tutto questo odio che metti nel contestare le azioni e idee del presidente dei Ds. Io sono uno di quegli "imbecilli" che alle comunali del 2005 avevano deciso di remare contro alla sinistra cittadina, credendo nel rinnovamento "vattiminiano" e nella possibilità concreta di una svolta per San Giovanni in Fiore.Seguendo alcuni incontri con Vattimo si percepiva, o meglio io percepivo, la voglia del filosofo di portare dei cambiamenti in città criticando la sinistra di San Giovanni in Fiore ma non certo quella regionale e ancora meno italiana. Dopo le comunali personalmente sono rimasto deluso prima dal non consenso che la nostra cittadina ha tributato alla lista Vattimo, secondo, e più importante, dal deprorevole atto di "ritirata spagnola" dell’illustrre filosofo. Come te credo che il centrosinistra non cambierà di molto in una legislatura le sorti del nostro Paese e sono convito che dopo le politiche del 2006 ci sia bisogno di un dialogo e di una rifondazione (no comunista...) a sinistra ma non credo che il modo migliore sia quello di insultare Massimo D’Alema e il partito che lui rappresenta.