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Politica

Massimo D’Alema a San Giovanni in Fiore: il commento del cattocomunista berlusconiano Emiliano Morrone. "Dovevi venire prima, D’Alema. Ora non sei più credibile"

sabato 25 marzo 2006 di Emiliano Morrone
Già su www.ebeteinfiore.it
Massimo D’Alema è invecchiato. Me ne sono accorto soltanto qualche giorno fa, vedendolo, bianco e grigio, contrapporsi alla Rossanda. Da Lerner si discuteva della metamorfosi della sinistra. Il presidente diessino calcava la mano sopra i toni da crociata antibolscevica dell’uomo antenna nazionale. Per il resto, non mostrava aperture significative. Soprattutto, la Rossana del “manifesto” sembrava assai più giovane, ironica e combattiva del leader della (...)

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> Massimo D’Alema a San Giovanni in Fiore: il commento del cattocomunista berlusconiano Emiliano Morrone. "Dovevi venire prima, D’Alema. Ora non sei più credibile"

giovedì 30 marzo 2006

.."ho dovuto constatare che l’ambiente non ne vuole". Questa tua affermazione, caro Direttore, denuncia, secondo il mio modesto parere, il grado di asservimento del "sangiovannese tipo" nei confronti della politica locale, per via del "pane". Davanti alla necessità del "pane" (interpretiamolo come vogliamo: posto di lavoro, favoritismo, clientelismo, ecc..) ognuno è tentato di rinunciare alla propria libertà. Il "pane", quindi, simbolo di sicurezza, di felicità. Da ciò il contrasto, l’opposizione fra la "felicità" presunta e la libertà. È il discorso di Dostoevskij nel "Grande Inquisitore", e cioè: la peculiare disponibilità del potere per la seduzione.

"Fai sazio un uomo ed egli sarà disteso ai tuoi piedi". L’uomo si stanca a stare in piedi, verticale. Che vuol dire esattamente battersi sempre per la propria libertà e per la propria dignità.

Nella leggenda del Grande Inquisitore, quest’ultimo, rimprovera il Cristo di non aver tenuto in debito conto quanto pesi essere liberi, e quanto duro e difficile sia conservarsi sempre liberi.

La macchina dell’asservimento è sempre in moto, e l’organizzazione sembra farsi sempre più perfetta e totale, possibilmente fino a non lasciare nessuna via di scampo.

Bisogna scardinare questo "monopolio del pane". Noi, persone ancora libere, non vogliamo appartenere in futuro a quella massa sempre più estesa, in attesa di vedere chi offrirà più "pane", chi butterà più ghiande !

Con stima e simpatia. Biasi


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