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L’ITALIA DEI "DUE PAPI" E LA TEOLOGIA POLITICA LUCIFERINA. L’ideologia della gerarchia cattolico-costantiniana di "Dio" come "Uomo supremo" e l’art. 7 della Costituzione un buco nero che distrugge l’Italia e la Chiesa

"ORCODio", URBI ET ORBI. LA "NUOVA" TEOLOGIA DEI "DUE PAPI" E LA "NUOVA" EVANGELIZZAZIONE DI RINO FISICHELLA - QUELLA DELLA CHIESA CHE RUSSA!!! Una nota di Marco Politi, con contestualizzazione - a c. di Federico La Sala

(...) RINO FISICHELLA è abbastanza giovane dal punto di vista ecclesiastico (è nato nel 1951 ed è stato ordinato nel 1976) ma può ricordare abbastanza bene che questo stile in Parlamento era sconosciuto persino nei momenti più aspri di scontro tra democristiani e comunisti (...)
venerdì 8 ottobre 2010 di Federico La Sala
[...] Monsignor Fisichella non è uno sprovveduto. Ha percorso con determinazione i gradini di una carriera ecclesiastica brillante. Vescovo ausiliare di Roma a quarantasette anni, magnifico rettore della Pontificia università Lateranense a cinquantuno, e nel frattempo anche cappellano di Montecitorio e poi presidente dell’Accademia pontificia per la Vita nel 2008. Fino alla nomina papale, avvenuta
quest’anno, a presidente di un dicastero nuovo di zecca, creato quasi apposta per lui: il (...)

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> "ORCOD...", URBI ET ORBI. LA "NUOVA" TEOLOGIA DEI "DUE PAPI" ---- BRAVA ROSY! A lei va tutta la solidarietà, ovviamente, ma soprattutto la stima e il ringraziamento per aver dimostrato di essere una donna e una credente a testa alta (di Renato Sacco - "Mosaicodipace").

martedì 5 ottobre 2010

Brava Rosy!

di Renato Sacco (mosaicodipace, 04.10.2010)

Punti di vista. Anche le barzellette, e sono tante, contro ebrei e donne che il nostro Presidente ci ha raccontato rischiano di essere commentate dal punto di vista dei potenti o dell’opportunità politica. Per l’ultima barzelletta (rubata al contesto privato, cosa gravissima, ha accusato qualcuno!) contro le donne e contro Rosy Bindi, con tanto di bestemmia finale, molti commenti, anche prese di posizioni critiche, per fortuna. Io però volevo guardare questa situazione dal punto di vista della. vittima, Rosy Bindi appunto.

A lei va tutta la solidarietà, ovviamente, ma soprattutto la stima e il ringraziamento per aver dimostrato di essere una donna e una credente a testa alta. Ha risposto sempre con pacatezza e fermezza, in modo nonviolento, sia al Presidente sia a qualche autorevole Vescovo romano che invitava a ’contestualizzare’ e a non fare polemiche pretestuose.

Brava Rosy! Brava come donna, laica, che non ostenta la propria fede come una spada contro qualcuno, ma nemmeno la nasconde, e proprio in questa occasione manifesta tutta la sua coerenza e maturità. Al di là di tutto, quello che si dovrebbe dire di fronte a questa brutta storia (le battute contro gli ebrei, le barzellette contro le donne raccontate ai militari...) credo sia giusto esprimere un grazie sincero a questa donna, esempio di un laicato maturo, adulto, che sa pensare con la propria testa e che non si fa intimidire dai potenti, né quando sono politici né quando sono Pastori.

"Anch’io penso - dice Rosy Bindi - che contestualizzare fatti e parole sia importante... La contestualizzazione è in fondo un esercizio di laicità ma potrebbe diventare relativismo. Se è così, c’è qualcosa di contraddittorio e profondamente diseducativo nel minimizzare la blasfemia del premier. Ha senso - continua - invocare l’impegno di una nuova generazione di politici cattolici chiamati a fare la giustizia e a dare il buon esempio nel servizio alla comunità, e poi autorizzare volgarità e bestemmie a seconda dei contesti? Non c’è giustizia se non è accompagnata da un po’ di onestà, di coerenza personale e per i credenti non c’è carità senza verità".

Grazie, Rosy. E spero che siano in molti, anche preti e Vescovi, ad esprimerti la propria solidarietà, come donna e come credente adulta.


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