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ESTETICA (E NON SOLO) E DEMOCRAZIA. PER LA CRITICA DELLA FACOLTÀ DI GIUDIZIO E DELLA CREATIVITÀ DELL’ "UOMO SUPREMO" (KANT).

CREATIVITÀ: KANT E LA CRITICA DELLA SOCIETÀ DELL’UOMO A "UNA" DIMENSIONE. Una sollecitazione a svegliarsi dal sonno dogmatico. Una nota di Federico La Sala

(...) È solo con Kant - scrive Hogrebe - che emerse veramente ciò che può essere definito un problema della costituzione; il problema cioè di fornire una serie di regole e di definirle come il quadro nell’ambito del quale sono in generale empiricamente possibili le operazioni cognitive (...)
giovedì 28 marzo 2024
"UN UOMO PIÙ UNA DONNA HA PRODOTTO, PER SECOLI, UN UOMO"
LE DUE METÀ DEL CERVELLO. Il linguaggio del cambiamento
AL DI LA’ DELLA LEZIONE DI "ANDROLOGIA" DI PAOLO DI TARSO: "Diventate miei imitatori [gr.: mimetaí mou gínesthe], come io lo sono di Cristo. Vi lodo perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse. Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo [gr. ἀνήρ, (...)

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> LA SOCIETÀ DELL’UOMO A "UNA" DIMENSIONE. Una sollecitazione a svegliarsi dal sonno dogmatico. -- Ma tu non sei un prete! Lettera aperta a Lucetta Scaraffia (di Luisa Muraro)

venerdì 30 settembre 2016


Ma tu non sei un prete! Lettera aperta a Lucetta Scaraffia

di Luisa Muraro **

Lucetta Scaraffia, nei tuoi recenti contributi a Il tempo delle donne (Corriere della sera)* sul tema Sesso e amore, dici cose molto giuste. Ma ecco che parte una frecciata contro il femminismo. Non ne parli quasi ma gli tiri una frecciata.

Non che sia una novità, in Italia il clero parla poco del femminismo ma, se lo nomina, è per tirargli una frecciata. A dire il vero, anni fa, suor Marcella Farina ne parlò davanti all’assemblea delle Superiori generali, per dire ben altro: siamo donne anche noi suore e il movimento femminista ci riguarda in prima persona. Credo che molte l’abbiano ascoltata, infatti le suore sono diventate più autonome (e simpatiche). Suor Marcella, perché non ti fai sentire ancora?

Di te, Lucetta, sono sorpresa. Tu hai dato vita a un mensile, Donne chiesa mondo, che è un luogo d’incontro aperto anche a femministe non cattoliche e merita di essere letto.

Di femminismo si può non parlare ma il gesto di attaccarlo in due parole, lo trovo sbagliato. Si può non essere femministe, ma ci sono punti su cui bisogna non cedere, se siamo impegnate per la libertà femminile.

Associare il femminismo all’aborto, come fai tu, è peggio che un cedimento. Le donne abortivano anche prima, il femminismo sostiene che possano farlo in condizioni umane e non siano colpevolizzate. Così come per secoli sono state colpevolizzate anche le ragazze madri, anche nella società cristiana, la cui etica era a dir poco influenzata dalla civiltà patriarcale. Adesso che l’autoritarismo dei padri è venuto meno, c’è da meravigliarsi se regna il disordine nella vita affettiva delle persone più giovani?

Tu scrivi: oggi nessuno ha il coraggio di dire a una tredicenne che sarebbe meglio aspettare a fare sesso... Esageri con quel “nessuno”, ci sono madri e prof che ci provano, ma dalle tue parole traspare un vero problema di autorità femminile nella relazione madre-figlia. E nella società tutta, compresa quella che si chiama Chiesa cattolica. Tu che hai scritto Dall’ultimo banco (Marsilio 2016) lo sai meglio di me.

(*) Quelle bugie sul sesso che danneggiano le donne (21.09.2016)

Le donne, il femminismo e la maternità negata (07.09.2016)

**

(www.libreriadelledonne.it, 30 settembre 2016)


DAL "CHE COSA" AL "CHI": NUOVA ERMENEUTICA E NUOVO PRINCIPIO DI "CARITÀ"! DELLA TERRA, IL BRILLANTE COLORE. Una nota di Eleonora Cirant (e altri materiali).

GUARIRE LA NOSTRA TERRA: VERITÀ E RICONCILIAZIONE. Lettera aperta a Israele (già inviata a Karol Wojtyla) sulla necessità di "pensare un altro Abramo"


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