Giulio Tononi, professore di psichiatria all’Università del Wisconsin-Madison
Il “coscienziometro” del novello Galileo
di Chiara Beria Di Argentine (La Stampa, 17.09.2011)
Ha già vinto lo scetticismo di molti scienziati con le sue ricerche sui moscerini della frutta. «Ho passato 13 anni a studiarli e altri 3-4 anni per riuscire a convincere i miei colleghi - era il 2000 - che anche le mosche dormono!», sorride Giulio Tononi, 50 anni, professore di psichiatria all’Università del Wisconsin-Madison. «Il sonno è uno dei grandi misteri irrisolti. Eppure ogni notte, dalla culla fino alla tomba, tutti dormiamo. In quegli anni - ricorda Tononi - sapevamo dei mammiferi ma non conoscevamo nulla degli invertebrati. Così, decidemmo di studiare i moscerini, tra gli invertebrati più piccoli: ebbene, fanno come noi; dormono una fetta della giornata! Dopo il nostro studio, vari gruppi di ricercatori hanno dimostrato che anche altri invertebrati dormono; in seguito, abbiamo scoperto anche la prima mosca mutante che dorme pochissimo».
Fu così che il neuroscienziato sviluppò una teoria sulla funzione del sonno chiamata «Ipotesi dell’omeostasi sinaptica». Semplificando il Tononi pensiero: durante il giorno incamerando sempre più informazioni le sinapsi (connessioni fra i neuroni, ovvero la parte più importante e che impiega il 75% d’energia consumata dal cervello) diventano sempre più «pesanti». Fino a saturarsi.
«È come ritrovarsi la sera con un’auto a 6 cilindri invece di quella a 4 cilindri che hai di giorno. Anche se vai in folle consumi sempre di più. Senza interruzioni il cervello esploderebbe letteralmente; occorre quindi un sistema che faccia “dimagrire” le sinapsi. E questo sistema è il sonno». Diventato un super esperto di stati alterati della coscienza («Nel sonno senza sogni l’annichilimento della coscienza è quasi completo») Giulio Tononi, novello Galileo, si è spinto a esplorare nel più lontano e affascinante dei cieli alla ricerca dell’Io. «La coscienza è il problema scientifico per eccellenza, il mistero dei misteri legato alla condizione umana. Coscienza è sinonimo d’informazione, senza coscienza non c’è niente. Ma cos’è la coscienza? Qual è il suo ruolo? Come si genera? Che relazione ha con la materia che, più o meno tutti, siamo convinti esista nell’universo?».
Interrogativi che hanno inciso sulle scelte di vita di Tononi fin dai tempi del liceo. «Non riuscivo a darmi risposte dettate solo dall’etica». A differenza del padre Giorgio, per anni sindaco di Trento, e dei suoi fratelli (Massimo, il più noto, ex Goldman Sachs e sottosegretario all’Economia nel 2˚ governo Prodi, è presidente della Borsa), Giulio ha preferito la scienza a politica& affari. Laurea in Medicina e specializzazioni in psichiatria e neuroscienze alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, Tononi, è un supercervello italiano che studia il cervello all’estero. «Nessuna fuga dall’Italia! Ho solo valutato dove potevo meglio fare ciò che m’interessava». Dagli Anni 90 è a New York, al Neurosciences Institute; poi, a San Diego; infine, dal 2001, a Madison dove dirige il Center for Sleep and Consciousness. Anni e anni di test e ricerche e - a soli 15 minuti di auto dal suo laboratorio - vivere in una baita isolata nel bosco. «Non ho neanche la tv. La mattina sono circondato da cervi e tacchini selvatici», racconta Tononi prima di partire per l’Italia. Relatore a «The Future of Science», settima conferenza mondiale della Fondazione Umberto Veronesi (Venezia, 18-20 settembre; riunisce alcuni dei maggiori protagonisti della ricerca sulla mente umana) il geniale Tononi parlerà di cos’è la coscienza secondo la sua rivoluzionaria «teoria dell’informazioneintegrata» (nell’ultimo anno ne hanno scritto, tra gli altri, «TuttoScienze» della «Stampa» e il «NewYork Times»).
La coscienza tradotta in una formula matematica che ha definito «Phi»: eresia? Se le intuizioni dello scienziato italiano si dimostreranno giuste si potrà anche arrivare a misurare (come si fa con il termometroper la febbre) il livello di coscienza nei pazienti con gravi lesioni cerebrali. Tononi lo chiama il «coscienziometro». Non è fantascienza; i primi test sono già iniziati, anche in Italia.