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COSMOLOGIA E CIVILTÀ. "PER LA CRITICA DELL’ECONOMIA POLITICA" DELLA RAGIONE ATEA E DEVOTA

KARL MARX RISPONDE A SALVATORE VECA, PRENDE LE DISTANZE DA ENGELS E RENDE OMAGGIO A FULVIO PAPI. Alcune precisazioni sulla sua intervista impossibile - raccolte da Federico La Sala

Salvatore Veca “intervista” Karl Marx: «Uno spettro si aggira per il mondo: sono io».
giovedì 8 novembre 2018
[...] Il mio invito fraterno, da compagno, è: sveglia! E’ ora di smetterla con i vecchi divertimenti di intellettuali di molti (non quattro) soldi, asserviti all’industria culturale del padrone di turno. Basta! Che “il mio faccione” - come dici - sia “tornato in giro per il mondo”, certamente non è il mio: è il vostro! Io sono sempre stato sempre con voi, nel presente - anche nel vostro presente! Solo che voi, immersi nel “sonno dogmatico” della (...)

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> KARL MARX RISPONDE --- Cibo e ambiente: il 28 aprile sarà presentata la Carta di Milano. Al via la raccolta di firme (di Elisabetta Soglio)

domenica 12 aprile 2015

Al via la raccolta di firme

Cibo e ambiente: il 28 aprile sarà presentata la Carta di Milano

di Elisabetta Soglio (Corriere della Sera, La Lettura, 12.04.2015)

Non sarà solo una grande fiera. Lo avevano promesso, governo e istituzioni, fin dall’inizio dell’avventura Expo, quando il 31 marzo 2008 i delegati del Bureau International des Expositions scelsero Milano promuovendo il tema «Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita». Un tema che era nato dalla riflessione sugli Obiettivi del Millennio fissati dall’Onu e che sarebbero stati verificati giusto nel 2015. Allora pareva una data lontana, ora ci siamo. E, proprio partendo da quella campagna sulla lotta alla fame e sul diritto al cibo e all’acqua, Milano e l’Italia, come spiega il ministro Maurizio Martina, «si pongono al centro dell’agenda internazionale e danno forma e voce al dibattito sulla sostenibilità ambientale».

Lo strumento è la Carta di Milano, eredità culturale dell’evento: quella che mette al riparo dal rischio «solo una grande fiera». Il documento, al quale ha lavorato il laboratorio scientifico costituito oltre due anni fa, con esperti delle università milanesi e non solo, sotto il coordinamento del professor Salvatore Veca, ha raccolto i contributi di 42 tavoli di lavoro tematici ed è stato consegnato pochi giorni fa in bozza ai rappresentanti dell’Onu. Il testo definitivo verrà presentato il 28 aprile durante un evento alla Statale di Milano, sarà consegnato il 16 ottobre al segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon e diventerà parte integrante dei prossimi Obiettivi, quelli riassunti nello slogan Fame Zero.

Già. Perché la novità del documento è che viene sottoposto alla firma di istituzioni e governi, ma anche di aziende, associazioni di categoria, società civile, terzo settore. E ai singoli cittadini. Ciascuno si impegna in prima persona: ad «avere consapevolezza e cura della natura del cibo di cui ci nutriamo», ma anche a «consumare solo le quantità di cibo sufficienti al fabbisogno». Alle imprese si chiede di «applicare le normative in materia ambientale e sociale» e di «investire nella ricerca promuovendo una maggiore condivisione dei risultati». Le organizzazioni della società civile dovranno «far sentire la nostra voce a tutti i livelli decisionali, al fine di determinare progetti per un futuro più sostenibile» e la politica sarà attiva nel «formulare e implementare regole e norme giuridiche riguardanti il cibo e la sicurezza alimentare». Si firmerà anche all’interno di Expo, ovviamente. Al terzo piano di Palazzo Italia i visitatori entreranno in una specie di uovo alle cui pareti saranno evidenziate le parole chiave della Carta e i principi sanciti.

Qui si potrà sottoscrivere il proprio impegno, come si farà, per chi non visiterà l’esposizione milanese, sul sito cartadimilano.it che aprirà il 28 aprile. Nel frattempo, si sta anche preparando una versione junior dedicata ai bambini, per spiegare con un linguaggio più semplice come anche dai piccoli gesti quotidiani si possa dare un contributo per la lotta alla fame e per rispettare e proteggere l’ambiente. Un impegno collettivo.

Elisabetta Soglio


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