IL SALUTO DELL’ALBA *
Guarda a questo giorno!
In esso è la vita, la vera vita della vita.
Nel suo breve corso
È riposta tutta la verità e la realtà del tuo esistere:
la felicità del crescere
la gloria dell’azione
lo splendore della bellezza;
poiché ieri non è che un sogno
e domani una visione;
ma l’oggi ben vissuto rende ogni ieri un sogno di felicità
e ogni domani una visione di speranza.
Guarda bene, perciò, a questo giorno!
Tale è il saluto dell’alba.
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Kālidāsa (sanscrito कालिदास, lett. "servitore della dea Kali") (IV secolo - V secolo) è stato un poeta e drammaturgo indiano. È il più grande poeta della letteratura classica indiana, vissuto probabilmente tra il III e il V secolo. Si ritiene che sia vissuto alla corte del sovrano Gupta Chandragupta II.
Kālidāsa è considerato accanto a Amaruka (o Amaru) e Bhartṛhari come il maggior rappresentante della poesia sanscrita. Goethe era affascinato dalla Sakùntala di Kālidāsa, che il poeta Arthur Symons nominava il più bel dramma del mondo. Sakùntala fu una delle prime opere della letteratura indiana che vennero conosciute in occidente. Venne tradotta nel 1789 da Sir William Jones in inglese. La storia di Sakùntala viene trattata anche in Mahābhārata e in Puranas, tuttavia non con la stessa maestria stilistica.