Inviare un messaggio

In risposta a:
MESSAGGIO EVANGELICO ("CHARITAS") E "FAMILISMO CATTOLICO" PER L’AMORE DI MAMMONA ("CARITAS"). Il teologo Ratzinger scrive da papa l’enciclica "Deus caritas est" (2006) e, ancora oggi, nessuno ne sollecita la correzione del titolo. Che lapsus!!! O, meglio, che progetto!!!

IL TIMBRO DEL VATICANO SULLA "SAGRADA FAMILIA" DI GAUDI’. La visita del Papa: laici e cattolici dialogo tra sordi? Chi provoca chi?! Una nota del Centro Studi Teologici di Milano

ZAPATERO destina alla famiglia in genere, anche alla famiglia tradizionale, molte più risorse economiche che non Berlusconi o i governi cattolici della DC che si sono succeduti in Italia, ma questo non è cosa che interessi al Papa e ai suoi massimalisti vaticani (...)
domenica 7 novembre 2010 di Federico La Sala
[...] lo scopo della crociata papale è un altro, distruggere e contrastare una cultura laica delle relazioni umane, del matrimonio moderno e della stessa bioetica, scevra da pregiudizi e tabù arcaici, tra l’altro nemmeno esegeticamente presenti nel Vangelo di Cristo,(un discorso a parte riguarda i testi dell’Antico Testamento dentro il quadro della cultura ebraica) ma soltanto nella dottrina romano cattolica di questi ultimi quattro secoli seguiti al Concilio di Trento [...]
DONNE E (...)

In risposta a:

> IL TIMBRO DEL VATICANO SULLA "SAGRADA FAMILIA" DI GAUDI’. ---- Con toni più netti di quelli usati alla Westminster Hall di Londra, Ratzinger ha dettato il suo manifesto (di Giacomo Galeazzi).

lunedì 8 novembre 2010


-  CATTOLICESIMO E BERLUSCONISMO: LA FAMIGLIA CATTOLICA, UN’ICONA DEL DIO "MAMMONA"("Deus caritas est": Benedetto XVI, 2006), VENDUTA A "CARO-PREZZO" COME UN’ICONA DEL DIO-AMORE ("CHARITAS", "AGAPE") DI GESU’, GIUSEPPE, E MARIA.

-  LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA - EPOCALE. AL GOVERNO DELLA CHIESA UN PAPA CHE PREDICA CHE GESU’ E’ IL FIGLIO DEL DIO "MAMMONA" ("Deus caritas est") E AL GOVERNO DELL’ **ITALIA** UN PRESIDENTE DI UN PARTITO (che si camuffa da "Presidente della Repubblica") e canta "Forza Italia", con il suo "Popolo della libertà" (1994-2010).


Il Papa: “Il matrimonio è solo fra uomo e donna”

di Giacomo Galeazzi (La Stampa, 8 novembre 2010)

Nella Spagna ultralaicista delle nozze e adozioni omosex e mentre i gay si baciano davanti alla Sagrada Familia per contestare la visita, Benedetto XVI riafferma l’«ordine naturale» e i suoi fondamentali «principi non negoziabili»: vita, famiglia, bioetica, libertà di formazione dei giovani. Prima dal pulpito della «cattedrale del XXI secolo» consacrata ieri e progettata dall’architetto e prossimo Beato Antoni Gaudì, poi nel faccia a faccia con Zapatero, il Papa ribadisce che lo Stato deve difendere la vita dal concepimento alla morte e aiutare le famiglie nate dal matrimonio tra uomo una donna.

Il Pontefice si appella ai governanti affinché «l’uomo e la donna che si uniscono in matrimonio e formano una famiglia siano decisamente sostenuti dallo Stato». Parole pronunciate poco dopo la protesta inscenata al suo arrivo da circa 200 tra gay e lesbiche che si sono scambiati un «bacio collettivo» al suo passaggio in papamobile. Nell’omelia il Papa ha evidenziato che «le condizioni di vita sono profondamente cambiate e con esse si è progredito enormemente in ambiti tecnici, sociali e culturali», ma che «non possiamo accontentarci di questi progressi». Con essi, raccomanda, «devono essere sempre presenti i progressi morali, come l’attenzione, la protezione e l’aiuto alla famiglia, poiché l’amore generoso e indissolubile tra un uomo e una donna è il quadro efficace e il fondamento della vita umana nella sua gestazione, nella sua nascita, nella sua crescita e nel suo termine naturale».

Con toni più netti di quelli usati alla Westminster Hall di Londra, Ratzinger ha dettato il suo manifesto contro il «secolarismo aggressivo» proprio nel Paese in cui le politiche su coppie e adozioni gay, divorzio rapido e aborto hanno suscitato l’opposizione di piazza delle gerarchie cattoliche. Il Papa invoca «adeguate misure economiche e sociali affinché la donna possa trovare la sua piena realizzazione in casa e nel lavoro, affinché l’uomo e la donna che si uniscono in matrimonio formando una famiglia siano decisamente sostenuti dallo Stato, affinché si difenda come sacra e inviolabile la vita dei figli dal momento del loro concepimento». Per questo si oppone a «qualsiasi forma di negazione della vita umana e sostiene ciò che promuove l’ordine naturale nell’ambito dell’istituzione familiare». Dopo l’Angelus, il pranzo in arcivescovado e la visita in una struttura per disabili, il Papa ha visto in privato, con un colloquio di appena 5 minuti in aeroporto, José Luis Zapatero subito prima di ripartire per Roma. Brevissimo anche il suo messaggio: «La medicina non sia contro la dignità della vita»

Alla Sagrada Familia il Papa aveva incontrato il re Juan Carlos e la regina Sofia e ribadito l’intenzione di beatificare Gaudì, il geniale artista «modernista» catalano morto nel 1926 in un incidente dopo aver realizzato solo una piccola parte della basilica. Più volte i lavori si sono fermati per mancanza di fondi. Ora però il cuore della basilica è finito e si spera di poterla completare nel centenario della scomparsa di Gaudì.

La visita del Papa potrebbe anche accelerare il processo di beatificazione di Gaudì. L’associazione che ne cura il caso assicura che nel dossier pronto per la Congregazione per le Cause dei Santi c’é anche un «miracolo», quello di una donna che ha ritrovato la vista dopo avere pregato Gaudì, i cui resti sono custoditi nella cripta della Sagrada Familia. «Il genio di Antoni Gaudì, ispirato dall’ardore della sua fede cristiana, riuscì a trasformare questa chiesa in una lode a Dio fatta di pietra», ha sottolineato Benedetto XVI da una terrazza del tempio, al termine della messa per la consacrazione.

Nel suggestivo rito di «dedicazione» e con l’unzione dell’altare e delle pareti della chiesa, il Papa ha celebrato in catalano e in latino. Sotto le volte ardite, tra le colonne in forma di alberi, il Papa si è spogliato del piviale dorato, ha indossato il grembiule bianco e ha cosparso l’olio sull’altare, spargendolo con la mano sull’intera superficie in granito rosso, mentre i vescovi concelebranti hanno unto con l’olio le colonne della roccaforte della «fede di domani».


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: