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LEGGE DI STABILITA’. AL GOVERNO DELLA CHIESA UN PAPA CHE PREDICA CHE GESU’ E’ IL FIGLIO DEL DIO "MAMMONA" ("Deus caritas est") E AL GOVERNO DELL’ **ITALIA** UN PRESIDENTE DI UN PARTITO (che si camuffa da "Presidente della Repubblica") e canta "Forza Italia", con il suo "Popolo della libertà" (1994-2010).

LE SCUOLE CATTOLICHE E "LA DIZIONE CORRETTA", SECONDO IL MAGISTERO DEL "LATINORUM" VATICANO. Una nota di Gianmaria Pica - a cura di Federico La Sala

Il vero tesoro delle scuole cattoliche. Oltre 250 milioni trovati in finanziaria c’è un fiume di denaro che arriva da Comuni e Regioni
domenica 14 novembre 2010 di Federico La Sala
[...] La legge 62 del 10 marzo 2000 recita che le scuole paritarie “svolgono servizio pubblico”, cioè quello che dovrebbero fare le scuole statali. E dov’è la differenza tra statali e paritarie? Nei soldi. La scuola paritaria, rispetto a quella statale, è a pagamento, cioè può decidere di aumentare quanto vuole la retta d’iscrizione. A questa facoltà si aggiunge anche il contributo pubblico. Ma non è tutto [...]
IL SOGNO "INFANTILE", DEVASTANTE E GOLPISTA, DI "FORZA ITALIA" E (...)

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> LE SCUOLE CATTOLICHE --- PRODI (E BAGNASCO) CONTRO GUCCINI. Il referendum sulla scuola che spacca Bologna

lunedì 20 maggio 2013


-  Romano Prodi contro Francesco Guccini:
-  il referendum sulla scuola che spacca Bologna

Endorsement del professore, in campo per mantenere il finanziamento alle scuole materne private: "E’ un accordo che funziona benissimo, perché bocciarlo?". In campo anche il cantautore, che invece scandisce: "Difendere la scuola pubblica" *

BOLOGNA - Scende in campo anche Romano Prodi in merito al referendum di domenica 26 maggio nel quale si dovrà decidere se il Comune dovrà continuare o no a finanziare le scuole materne private con un milione di euro l’anno. Il Professore, senza molti giri di parole, dice che voterà "B", ovvero l’opzione che mantiene la convenzione tra pubblico e privato. La stessa che hanno auspicato personalità come il cardinale Bagnasco. "Se, come spero, riuscirò a tornare in tempo da Addis Abeba, domenica prossima voterò sui quesiti riguardanti le scuole dell’infanzia e voterò l’opzione B" scrive l’ex premier sul suo sito.

Ma, a pochi minuti di distanza, arriva anche il messaggio di Francesco Guccini a sostegno dei referendari: "Accompagno con il cuore la vostra campagna". Un sostegno non isolato, quello del cantautore, visto che il primo firmatario dell’appello per la "A" è Stefano Rodotà. Insomma, non è solo uno scontro politico ma anche uno scontro di simboli per Bologna, mentre l’atmosfera si fa incandescente.

Prodi spiega anche il perché della sua scelta, partendo da una premessa: "Dico subito che, a mio parere, il referendum si doveva evitare perché apre in modo improprio un dibattito che va oltre i ristretti limiti del quesito stesso". E continua: "Il mio voto è motivato da una semplice ragione di buon senso: perchè bocciare un accordo che ha funzionato bene per tantissimi anni e che, tutto sommato, ha permesso , con un modesto impiego di mezzi, di ampliare almeno un po’ il numero dei bambini ammessi alla scuola dell’infanzia e ha impedito dannose contrapposizioni? Ritengo che sia un accordo di interesse generale".

Il professore critica poi il comitato referendario, che si batte per l’eliminazione dei contributi alle materne private: "La motivazione più forte di chi vota l’opzione A è che i mezzi forniti alla scuola statale e comunale siano così scarsi che le casse comunali non possono allargare il loro impegno al di fuori del loro stretto ambito. Credo tuttavia che le restrizioni che oggi drammaticamente limitano l’azione del Comune e in generale penalizzano la scuola siano dovute a una errata gerarchia nella soluzione dei problemi del Paese e non ad accordi di questo tipo".

Il messaggio di Guccini ai referendari. "Sono qui con il cuore ad accompagnare la vostra campagna - scrive invece il cantautore Francesco Guccini al Comitato articolo 33, che si batte per l’abolizione del finanziamento alle materne private -. Questa sera sono a Pistoia a discutere di viaggi e incontri ai Dialoghi sull’Uomo e questa coincidenza mi porta a pensare proprio alla scuola - e alla scuola dell’infanzia, pubblica laica e plurale - come uno dei luoghi fondamentali dove l’uomo prende forma e inizia il suo viaggio. Entrare alla scuola pubblica, ove si opera senza discriminazioni e senza indirizzi confessionali, è il primo passo di ogni individuo che voglia imparare l’alterità e la condivisione; è il primo passo di ogni essere umano per diventare uomo, per diventare donna... Insomma, non posso non fare mia la lezione di Piero Calamandrei, quella contenuta nel suo celebre Discorso in difesa della scuola nazionale, e da quelle parole traggo il mio augurio e il mio saluto per tutti voi: "Bisogna, amici, continuare a difendere nelle scuole la Resistenza e la continuità della coscienza morale."

"Con le paritarie si aiutano le donne a lavorare". Dalle colonne di Bologna sette, il settimanale di Avvenire, si difende il sistema integrato pubblico-privato perché sono un modo per aiutare le donne ad andare a lavorare. Nell’editoriale, a firma di Paolo Cavana, si contesta tanto il quesito "equivoco" del referendum quanto "il richiamo al principio di laicità". Infatti, "il quesito referendario ha per oggetto un segmento dell’offerta formativa, quello delle scuole dell’infanzia, non ricompreso nella fascia dell’istruzione obbligatoria e gratuita, la sola garantita dallo Stato". Del resto le scuole dell’infanzia "assolvono ad un compito non tanto di istruzione quanto di socializzazione primaria dei bambini, consentendo inoltre ai genitori e in particolare alla madre di poter accedere al mondo del lavoro". Perciò "l’attuale sistema, che rende accessibile la scuola dell’infanzia ad un maggior numero di bambini, risponde anche ad un interesse, costituzionalmente tutelato, della donna lavoratrice", garantito appunto dall’articolo 37. Tutti "valori e principi" questi, conclude poco dopo Cavana, "che i promotori del referendum sembrano aver completamente dimenticato".

* la Repubblica, 20 maggio 2013


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