Inviare un messaggio

In risposta a:
Editoriale

Scilipoti e Berlusconi collegati, e la ’ndrangheta resta in ombra

sabato 7 maggio 2011 di Emiliano Morrone
C’è un collegamento netto fra Silvio Berlusconi e Domenico Scilipoti, l’agopuntore di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), ex deputato IdV, di cui si è parlato come stella della televisione.
L’omino, vispo e tracagnotto, ha la figura del comico: nei tratti, nell’accento, nel viso, nell’eloquio; iperbolico, grottesco, irrefrenabile.
Fa il cretino davanti alle telecamere, gli riesce bene: ha capito che deve esagerare, condire, mescolare, uscire dalle regole. Infatti, l’unico principio su cui si (...)

In risposta a:

> Scilipoti ----- Questione morale, De Magistris scuote l’Idv. Lettera firmata dall’eurodeputato, da Sonia Alfano e Giulio Cavalli dopo i casi Scilipoti-Razzi.

domenica 26 dicembre 2010


-  Questione morale, De Magistris scuote l’Idv
-  Di Pietro risponde: "Vuole il mio posto"

-  Lettera firmata dall’eurodeputato, da Sonia Alfano e Giulio Cavalli dopo i casi Scilipoti-Razzi. I
-  l presidente del partito contrattacca. E su internet parte il sondaggio di MicroMega. Che accusa Di Pietro

-  di MATTEO PUCCIARELLI *

ROMA - E’ stato un Natale non proprio tranquillo per l’Italia dei valori. Dopo le improvvise "conversioni" dei deputati Domenico Scilipoti e Antonio Razzi, già antiberlusconiani di ferro che poi hanno votato la fiducia a Berlusconi lo scorso 14 dicembre, era inevitabile che sul banco degli imputati finisse nuovamente la gestione del padre-padrone del partito, quello cioè che aveva redatto le liste, Antonio Di Pietro. Un’occasione servita sul piatto d’argento per il maggior competitor interno dell’Idv, Luigi De Magistris. Che insieme a Sonia Alfano e Giulio Cavalli aveva scritto una lettera, durissima, all’ex pm. Lettera presa non bene da Di Pietro che ha risposto attraverso un video pubblicato su internet 1.

Le "ultime vergogne". La lettera a Di Pietro citava Enrico Berlinguer: "Nell’Idv oggi c’è una spinosa e scottante questione morale, che va affrontata con urgenza, prima che la stessa travolga questo partito. Senza rese dei conti e senza pubbliche faide, crediamo che mai come adesso il presidente debba reagire duramente e con fermezza alla deriva verso cui questo partito sta andando per colpa di alcuni". Poi De Magistris e compagni rilanciavano "la necessità di una brusca virata" chiedendo a Di Pietro "di rimanere indifferente al mal di mare che questa provocherà in chi un cambiamento non lo vuole. In chi spera che l’Idv torni un partito del 4% per poterlo amministrare come meglio crede. Gente che non ha più alcun contatto con la base e rimane chiusa nelle stanze del potere, cosciente che senza questa legge elettorale mai sarebbe arrivata in Parlamento e che se questa cambiasse mai più ci tornerebbe".

Le reazioni. Prima il capogruppo alla Camera Massimo Donadi aveva parlato di "pugnalata alle spalle". Dopo la risposta dell’ex pm di Mani Pulite, che ha sì fatto mea culpa, ma poi ha contrattaccato: "Chi critica non ha sempre ragione. A volte chi critica è interessato a prendere lui stesso il posto di chi viene criticato". Un modo insomma per ribadire la leadership e allontanare le pretese dell’eurodeputato: "Voglio rassicurare tutti sul fatto che c’è un impegno preciso del partito per una militanza trasparente del quale parleremo in un esecutivo nazionale a gennaio".

Il sondaggio di MicroMega. La rivista diretta da Paolo Flores d’Arcais, sempre attenta ai temi e alle vicende dipietriste, è tornata a parlare della gestione dell’Idv e ha lanciato un sondaggio 2 sul proprio sito. Risultato: l’80% dei lettori opta per due delle quattro opzioni possibili che più o meno puntano il dito contro Di Pietro.

I precedenti. Che i cavalli su cui di volta in volta ha puntato Di Pietro si siano spesso rivelati inaffidabili non è una novità. In passato ci fu Valerio Carrara: venne eletto con l’Idv al Senato e, veloce come un lampo, il primo giorno di legislatura passò col centrodestra. Poi Sergio De Gregorio, uno di quelli che fece cadere il secondo governo Prodi. Poi Pino Arlacchi. Poi Americo Porfidia. Tutti ri-finiti a vario titolo con Berlusconi. Infine Scilipoti e Razzi. Senza dimenticare che dei 29 eletti alla Camera nel 2008 con l’Idv ben sette se ne sono andati, direzione gruppo misto (a parte uno, Touadi, finito nel Pd). Per un movimento che fa della durissima opposizione al premier la propria ragion d’essere, non è il massimo.

Terza gamba del centrosinistra. In mezzo a questo marasma ci sono i sondaggi che arrivano sul tavolo dell’ex pm. E non fanno presagire nulla di buono. Praticamente tutti gli istituti dicono che Sinistra Ecologia e Libertà è diventato il secondo partito di un ipotetico Nuovo Ulivo, con picchi dell’8%. La flessione dell’Idv è evidente e le ultime vicende non hanno certamente fatto bene: il partito viaggia tra il 4,5 e il 7%. Segno che secondo l’opinione pubblica l’alternativa a sinistra del Pd, in questo momento, non è più quella rappresentata da di Di Pietro.

* la Repubblica, 25 dicembre 2010)


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: