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CHE LA DEA "GIUSTIZIA" ("MAAT") SOSTENGA IL POPOLO EGIZIANO NEL SUO CAMMINO ...

L’EGITTO E LA NOSTRA VERGOGNA: ROMA TACE. "L’occasione che perderemo": una nota di Lucio Caracciolo - con aggiornamenti (nel forum), a cura di Federico La Sala

Mentre tutto il mondo si preoccupa del dopo-Mubarak, noi ci dilaniamo sulla "nipote" (...)
venerdì 11 febbraio 2011 di Federico La Sala
[...] Nell’Egitto khedivale l’italiano era lingua franca, usata nell’amministrazione pubblica. Un tipografo di origine livornese, Pietro Michele Meratti, vi fondò nel 1828 il primo servizio di corrieri privati, la Posta Europea, poi assurto a monopolio pubblico. Le diciture delle prime serie di francobolli egiziani erano in italiano. Decine di migliaia di italiani, tra cui molti ebrei, abitavano il Cairo e Alessandria, dove i segni del "liberty alessandrino" sono ancora visibili. La nostra (...)

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> IL CAIRO -L’esercito scioglie il Parlamento e congela la Costituzione. Rubati reperti archeologici, tra cui la statua di Tutankhamon

domenica 13 febbraio 2011

L’esercito scioglie il Parlamento e congela la Costituzione

Il potere sarà gestito dai militari per i prossimi sei mesi. La nuova Costituzione verrà sottoposta a referendum popolare. Il capo della polizia militare chiede di smontare le tende delle circa duemila persone che sono ancora accampate nel centro del Cairo. Rubati reperti archeologici, tra cui la statua di Tutankhamon *

IL CAIRO - I militari egiziani hanno deciso lo scioglimento del Parlamento e hanno sospeso la Costituzione. Il Consiglio supremo delle Forze armate gestirà il paese per i prossimi sei mesi o fino allo svolgimento delle elezioni legislative e presidenziali. Lo afferma il comunicato numero 5 diffuso questa mattina dal quale si afferma anche che la Costituzionale è stata congelata. Lo stesso Consiglio ha annunciato in un comunicato trasmesso dalla tv di Stato di aver formato una Commissione per emendare la Costituzione. Il testo della nuova Costituzione che sarà varato dalla commissione verrà sottoposto a referendum popolare. I militari egiziani hanno inoltre sottolineato che continueranno nell’esercizio del potere ricevuto dal dimissionario presidente Hosni Mubarak fino alle elezioni. Nessuna indicazione, invece, sull’abolizione della controversa legge dello stato di emergenza in vigore da quasi 30 anni. Una abolizione che era tra le principali richieste dei manifestanti in piazza che hanno insistito anche per la rimessa in libertà dei prigionieri politici.

Con una "dichiarazione costituzionale" in nove punti, e non più con un comunicato numerato, come quelli dei giorni precedenti, il Consiglio Supremo delle Forze Armate egiziano ha dato la notizia tramite la tv di stato. Ecco il testo della dichiarazione, che è stata letta da un’annunciatrice della tv e non dal portavoce militare che ha letto i comunicati precedenti: "Il Consiglio Supremo delle Forze Armate ha deciso di: 1) Sospendere la Costituzione; 2) Gestire provvisoriamente il Paese per 6 mesi o fino alla fine delle elezioni legislative e presidenziali; 3) Il presidente del Consiglio Supremo (maresciallo Hussein Tantawi, ndr) assumerà la rappresentanza del paese all’interno e all’estero; 4) Sciogliere l’Assemblea del Popolo ed il Consiglio Consultivo; 5) Il Consiglio Supremo ha l’autorità di pubblicare leggi per decreto; 6) Formare una commissione per le modifiche di alcuni articoli della Costituzione e per fissare le regole del referendum che dovrà approvarle; 7) Il primo ministro Ahmed Shafiq assume la direzione del Consiglio dei Ministri fino alla formazione di un nuovo gabinetto; 8) Garantire lo svolgimento di elezioni legislative e presidenziali 9) L’Egitto si impegna a mettere in applicazione i Trattati e gli accordi regionali e internazionali".

Intanto, Il premier egiziano, Ahmed Shafiq, ha assicurato che la situazione economica in Egitto "è stabile". E ha aggiunto: "La nostra situazione economica interna è solida e coesa. Abbiamo abbastanza riserve e la situazione è confortante, molto confortante". Tuttavia, se l’instabilità dovesse continuare "potrebbero sopravvenire alcuni ostacoli ed esserci rinvii". Il premier ha anche confermato che Mubarak si trova a Sharm el Sheikh, nella sua residenza sul Mar Rosso. Il primo ministro ha dichiarato che saranno i militari a stabilire il ruolo di Omar Suleiman, il capo dei servizi segreti nominato vicepresidente da Hosni Mubarak prima di dimettersi da Capo dello Stato.

Nella mattinata, il capo della polizia militare egiziana ha detto ai manifestanti di smontare le tende che da oltre quindici giorni sono diventate uno dei simboli delle proteste in piazza Tahrir. "Non vogliamo nessun sit in nella piazza oggi", ha detto Mohamed Ibrahim Moustafa Ali, parlando con manifestanti e giornalisti mentre i soldati rimuovevano le tende dalla piazza epicentro delle manifestazioni di questi giorni.

Le azioni del Consiglio supremo delle forze armate dovrebbero soddisfare le richieste della piazza. Lo ha affermato Ayman Nour, fondatore del partito d’opposizione egiziana el-Ghad, dopo che la leadership militare aveva annunciato che scioglierà il Parlamento e modificherà la Costituzione. "E’ la vittoria della rivoluzione", ha commentato Nour.

Si riunisce il governo. Sul fronte politico l’attuale governo egiziano terrà oggi la sua prima riunione dalle dimissioni di Mubarak. Secondo l’agenzia di stampa Mena la decisione è stata presa dopo il comunicato del consiglio supremo delle forze armante che ha annunciato che il governo, nominato da mubarak alcuni giorni prima delle sue dimissioni, restava in carica per assumere la gestione degli affari correnti "fino alla formazione di un nuovo esecutivo"

Il consiglio dei ministri discuterà delle misure per garantire i prodotti alimentari di base ai cittadini, la sicurezza e la stabilità", precisa Mena. L’esercito egiziano, incaricato di guidare il paese dalle dimissioni di mubarak, ha promesso una "transizione pacifica" verso "un potere civile eletto" e ha assicurato che l’egitto rispetterà i trattati "regionali e internazionali" che ha firmato.

Reperti trafugati. Otto preziosi reperti archeologici, tra cui una statua del re Tutankhamon, sono stati trafugati dal Museo egizio. Lo ha reso noto il ministro delle antichità, Zahi Hawas. Tra gli oggetti scomparsi, una statua in legno dorato del re Tuntankhamon, che viene trasportato da una divinità, e parti di un’altra statua, anch’essa in legno dorato, che raffigura il giovane re della XVIII dinastia, mentre pesca con l’arpione su una barca di papiro. Ignoti saccheggiatori avevano fatto irruzione nel museo del Cairo, prospiciente piazza Tahrir, il 28 gennaio, in una delle giornate più violente della protesta contro il regime di Hosni Mubarak.

* la Repubblica, 13 febbraio 2011


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