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COSTITUZIONE, LINGUA E PAROLA..... E L’OCCUPAZIONE DELLA LEGGE E DELLA LINGUA IN ITALIA (1994-2011)!!!

A LORO (E NOSTRA) VERGOGNA: LA POLITICA CI RUBA LA PAROLA E CAROFIGLIO, ZAGREBELSKY E LA "DANTE ALIGHIERI" DORMONO ANCORA IN UN’ITALIA CON "DUE PRESIDENTI" DELLA REPUBBLICA (1994-2011)!!! Una nota di Manuel Massimo sul convegno di Roma - con alcuni appunti di Federico La Sala

"Coltivare la varietà del linguaggio e fare un buon uso - accurato, consapevole e cosciente - delle parole". E compiere ogni giorno il gesto rivoluzionario di cui parlava Rosa Luxemburg: "Chiamare le cose con il loro nome".
venerdì 18 febbraio 2011 di Federico La Sala
[...] Tempo di bilanci per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Anche sulla lingua: uno degli elementi più importanti e "aggreganti" di un’identità nazionale sembra essere entrato in crisi, soprattutto a causa dell’appropriazione "indebita" di alcune parole da parte della politica, fenomeno oggi più che mai attuale. Uno spunto di riflessione arriva dal convegno organizzato a Roma dalla Società Dante Alighieri, nell’ambito del progetto "Pagine Aperte", per conversare con gli autori di due (...)

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> A LORO (E NOSTRA) VERGOGNA: LA POLITICA CI RUBA LA PAROLA --- Investigare sul crimine, per indagare la vita: «La versione di Fenoglio» (di Gianrico Carofiglio).

giovedì 5 settembre 2019

SCHEDA EDITORIALE *

Gianrico Carofiglio

«La versione di Fenoglio»

Un manuale sull’arte dell’indagine nascosto in un romanzo avvincente, popolato da personaggi di straordinaria autenticità.

Il maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio sta andando verso il congedo. Lontano dalla caserma per un’operazione all’anca e costretto alla fisioterapia, che vive come segno ineluttabile di senilità, non vede l’ora di riprendere il lavoro; anche se sa con sgomento che la pensione si avvicina.

Seguito da Bruna, una fisioterapista attraente ma indecifrabile, condivide il percorso rieducativo con Giulio, un giovane studente di Giurisprudenza che si sta affacciando alla vita con poche certezze, tranne quella di non voler fare l’avvocato come suo padre.

      • C’è insomma un’umanità dolente e imperfetta, che sbaglia, delinque, a volte uccide. Carofiglio la sdraia sul lettino con la tecnica inesorabile dell’analista, ma lo fa con tutta la pietas di cui ci sarebbe tanto bisogno in questo tempo cattivo.
      • Massimo Giannini, «la Repubblica»

I due parlano, Fenoglio racconta le sue storie da investigatore, tre casi risolti dai quali emerge il suo metodo investigativo: «Gianrico Carofiglio è tornato sul luogo del delitto (letterario) che lo appassiona di più. Investigare sul crimine, per indagare la vita. Sviscerare il meccanismo col quale un bravo sbirro riesce a spremere da un fattaccio di cronaca qualche stilla di verità, per azzardare un metodo che ci consenta di conoscerci e riconoscerci per quello che siamo: il legno storto dell’umanità, per usare l’immagine di Isaiah Berlin» (Massimo Giannini, «la Repubblica»)

Investigare è un arte complessa, l’ego deve rimanere in disparte, bisogna saper costruire una storia, sapersi guardare intorno, saper riconoscere la menzogna, perché tutti mentono: «C’è la menzogna per la sopravvivenza individuale e collettiva: la verità sempre e comunque è un’idea astratta, un obbligo che può confliggere con l’imperativo morale» (Gianrico Carofiglio intervistato da Maria Grazia Ligato, «Io Donna Corriere della Sera»)

* EINAUDI


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