C’è anche un ferito, mentre è scampato al massacro un altro componente della famiglia
Cosenza, duplice omicidio: trovate le armi nell’auto bruciata utilizzata dal commando
Cosenza, 17 feb. (Adnkronos) - C’erano anche delle armi nell’auto trovata bruciata che si presume sia stata usata dal commando che ieri sera a San Lorenzo del Vallo ha ucciso una donna di 45 anni e la figlia 25enne. Ferito in modo non grave il figlio 20enne. Mentre è scampato al massacro l’altro genitore.
Nell’Audi A4 c’erano quattro armi, ma solo due, o forse tre, sono state usate nella sparatoria. Saranno le perizie scientifiche a stabilire se quelle trovate nell’auto sono le stesse che hanno esploso i colpi nell’azione di fuoco.
Nell’appartamento della palazzina popolare dove si è consumata la tragedia sono stati trovati bossoli di pistola e cartucce da fucile, il che lascia intendere che siano state utilizzate almeno un’arma corta e una lunga. I colpi esplosi dovrebbero essere una decina. Il commando ha sfondato la porta d’ingresso ed è scappato subito dopo la carneficina a bordo di un’auto. Sul caso indagano senza sosta i carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano e del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza.
La pista pare essere quella di una vendetta in risposta all’omicidio da parte di un parente delle vittime del figlio di un latitante.
’’E’ una vicenda che si commenta da sola. Riconduce a un profondo orrore. C’è ben poco da commentare, siamo alla barbarie più cruda’’, ha detto all’ADNKRONOS il procuratore di Castrovillari, Franco Giacomantonio.
Al momento gli atti urgenti sono eseguiti dalla Procura della città del Pollino, che è in stretto contatto con la Direzione distrettuale antimafia. Non è escluso che in futuro le indagini passino agli uffici di Catanzaro. ’’Anche se non tralasciamo alcuna pista, c’è sicuramente un contatto con l’omicidio di Domenico Presta, per le modalità, i tempi e altre circostanze’’ prosegue il procuratore, che conferma l’ipotesi della vendetta per l’uccisione del figlio del latitante Franco Presta. ’’Al momento non ci sono altri moventi’’, conclude. Intanto, sono state eseguite una decina di perquisizioni.