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’Ndrangheta. Vendetta sulle donne ...

COSENZA: A SAN LORENZO DEL VALLO, DUPLICE OMICIDIO. Mamma e figlia uccise in un agguato, a colpi d’arma da fuoco.

Le due donne erano, rispettivamente, la cognata e la nipote di Aldo De Marco, un commerciante che il 17 gennaio scorso ha ucciso, al termine di una lite per un parcheggio, Domenico Presta, di 22 anni, figlio di un latitante (...)
giovedì 17 febbraio 2011 di Federico La Sala
DUPLICE OMICIDIO
’Ndrangheta, vendetta sulle donne
Madre e figlia uccise nel Cosentino
Agguato a San Lorenzo del Vallo. Le vittime, di 45 e 25 anni, sono imparentate con un commerciante che a gennaio uccise il figlio 22enne del boss latitante Franco Presta. I killer si sono introdotti in casa e hanno fatto fuoco. Ferito anche un ragazzo *
COSENZA - Mamma e figlia sono state uccise questa sera in un agguato a colpi d’arma da fuoco a San Lorenzo del Vallo, nel Cosentino. Alcuni uomini si (...)

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> COSENZA: A SAN LORENZO DEL VALLO, DUPLICE OMICIDIO. ---- Trovate le armi nell’auto bruciata utilizzata dal commando. il procuratore conferma l’ipotesi della vendetta.

giovedì 17 febbraio 2011

C’è anche un ferito, mentre è scampato al massacro un altro componente della famiglia

Cosenza, duplice omicidio: trovate le armi nell’auto bruciata utilizzata dal commando

Cosenza, 17 feb. (Adnkronos) - C’erano anche delle armi nell’auto trovata bruciata che si presume sia stata usata dal commando che ieri sera a San Lorenzo del Vallo ha ucciso una donna di 45 anni e la figlia 25enne. Ferito in modo non grave il figlio 20enne. Mentre è scampato al massacro l’altro genitore.

Nell’Audi A4 c’erano quattro armi, ma solo due, o forse tre, sono state usate nella sparatoria. Saranno le perizie scientifiche a stabilire se quelle trovate nell’auto sono le stesse che hanno esploso i colpi nell’azione di fuoco.

Nell’appartamento della palazzina popolare dove si è consumata la tragedia sono stati trovati bossoli di pistola e cartucce da fucile, il che lascia intendere che siano state utilizzate almeno un’arma corta e una lunga. I colpi esplosi dovrebbero essere una decina. Il commando ha sfondato la porta d’ingresso ed è scappato subito dopo la carneficina a bordo di un’auto. Sul caso indagano senza sosta i carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano e del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza.

La pista pare essere quella di una vendetta in risposta all’omicidio da parte di un parente delle vittime del figlio di un latitante.

’’E’ una vicenda che si commenta da sola. Riconduce a un profondo orrore. C’è ben poco da commentare, siamo alla barbarie più cruda’’, ha detto all’ADNKRONOS il procuratore di Castrovillari, Franco Giacomantonio.

Al momento gli atti urgenti sono eseguiti dalla Procura della città del Pollino, che è in stretto contatto con la Direzione distrettuale antimafia. Non è escluso che in futuro le indagini passino agli uffici di Catanzaro. ’’Anche se non tralasciamo alcuna pista, c’è sicuramente un contatto con l’omicidio di Domenico Presta, per le modalità, i tempi e altre circostanze’’ prosegue il procuratore, che conferma l’ipotesi della vendetta per l’uccisione del figlio del latitante Franco Presta. ’’Al momento non ci sono altri moventi’’, conclude. Intanto, sono state eseguite una decina di perquisizioni.


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