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FESTA NAZIONALE, IL 17 MARZO. IL CARNEVALE DELLA FOLLIA ISTITUZIONALE (1994-2011): NON UNO, "DUE PRESIDENTI" DELLA REPUBBLICA GRIDANO: FORZA ITALIA!!! VIVA IL POPOLO DELLA LIBERTA’!!! VIVA L’ITALIA!!! LA DOMANDA E’: CHI E’ PULCINELLA? CHI IL MENTITORE ISTITUZIONALE?!

FESTA NAZIONALE: L’UNITA’ D’ITALIA E LA "FOLLIA INCOSTITUZIONALE" DI "DUE PRESIDENTI" DELLA REPUBBLICA. Il 17 marzo festa nazionale: sì al decreto, ma la Lega non aderisce. Una nota - con appunti di commento di Federico La Sala

L’ITALIA SENZA PIU’ "PAROLA" E SENZA PIU’ ONORE!!! CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ...
sabato 19 febbraio 2011 di Federico La Sala
[...] il Consiglio dei ministri ha deciso: il 17 marzo sarà festa nazionale. Ma la decisione non è stata indolore: i tre ministri leghisti non hanno aderito. E al termine della riunione Roberto Calderoli è stato molto netto: "Fare un decreto legge per istituire la festività del 17 marzo, un decreto legge privo di copertura [...], in un Paese che ha il primo debito pubblico europeo e il terzo a livello mondiale e in più farlo in un momento di crisi economica internazionale è pura follia. Ed (...)

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> FESTA NAZIONALE: L’UNITA’ D’ITALIA E LA "FOLLIA INCOSTITUZIONALE". Il 17 marzo festa nazionale --- Intellettuali (di Ivano Dionigi).

martedì 17 marzo 2020

Tu quis es?

Intellettuali

di Ivano Dionigi (Avvenire, martedì 17 marzo 2020)

Dove sono finiti gli intellettuali, figure che mettano il loro sapere a confronto col potere e a frutto del bene comune ? Per i quali la virtù sia per se ipsa praemium ? Che abbiano nel sangue il senso del destino delle persone ? Missing, scomparsi. Sostituiti da intrattenitori, giornalisti, velinari, rappresentanti politici, tecnici delle singole discipline. Dovunque ti giri, stesso spettacolo : loquaces, muti sunt, « blaterano, ma sono muti », direbbe Agostino.

Tra le diverse cause di questa scomparsa, direi anzitutto il primato indiscusso della comunicazione, questo rinnovato impero della retorica, che impone messaggi semplice e semplificati, e che ai pensieri lunghi preferisce gli slogan.
-  E poi loro, gli intellettuali, i quali, non si fanno scrupolo di scodinzolare attorno al principe o principino di turno e di asservirsi al potere, tradendo quella “convinzione” e quella “responsabilità” che dovrebbero caratterizzarli.

Infine i partiti, che, tra miopia e istinto di sopravvivenza, hanno ridotto la politica a pratica amministrativa oppure a pura spartizione di potere, estranea al pensiero e al progetto.
-  Fanno riflettere le parole di Socrate, lontano dalle cariche pubbliche e condannato dalle leggi della città : «Io credo di essere tra quei pochi Ateniesi, per non dire il solo, che tenti la vera arte politica, e il solo tra i contemporanei che la eserciti » (Gorgia 521 d).


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