Bell’Italia che non si ferma più: l’8 per le donne, il 12 per tutti
Ancora lì, piazza del Popolo Per difendere la Costituzione
Il ponte rosa: «Incontriamoci ovunque, è il nostro risorgimento»
Il 12 marzo «Costituzione Day». A Roma corteo da piazza Repubblica a piazza del Popolo per difendere i diritti sotto attacco. Sul palco studenti e precari. Adesioni da Fli a Rifondazione.
di Andrea Carugati e Mariagrazia Gerina (l’Unità, 1.03.2011)
«Costituzione Day, l’Italia s’è desta» è il titolo della manifestazione che il 12 febbraio attraverserà le strade della Capitale per difendere la Carta e tutti i suoi principi, a partire dall’equilibrio tra i poteri, la scuola pubblica, la libertà di informazione. Grande corteo da piazza della Repubblica e traguardo a piazza del Popolo, la stessa che il 13 febbraio ha ospitato la grande manifestazione delle donne.
L’idea della manifestazione è partita da Articolo 21, e via via si è allargata di promotori e adesioni, dall’Anpi alla Tavola della Pace, il Popolo Viola, la Rete degli studenti medi e gli universitari dell’Udu, gli artisti del Movem (Movimento emergenza cultura), Libera informazione di Don Ciotti, e uno schieramento di forze politiche «mai visto prima, dai finiani a Rifondazione», spiega Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21.
L’attacco di Berlusconi alla scuola pubblica ha aggiunto un’altra caratterizzazione forte alla manifestazione, che sarà quindi anche una trincea in difesa dell’istruzione statale e dei suoi protagonisti, insegnanti e studenti. Ma ormai non passa giorno che il premier non attacchi qualche pilastro fondamentale della Costituzione, ieri è stata la volta del Quirinale e della Corte Costituzionale. «La nostra sarà una piazza a difesa delle istituzioni, dell’unità nazionale, dei diritti», spiega Giulietti. «C’è una convinzione, una preoccupazione condivisa che si voglia superare l’ordinamento costituzionale. Nel mirino non ci sono più solo giudici e giornalisti, ma anche il Parlamento, il Quirinale, la scuola, il mondo del lavoro. Il premier si propone di oscurare tutto ciò che non è riconducile a lui, ogni forma di controllo e garanzia. A rischio non sono solo alcuni poteri, ma i diritti di tutti i cittadini».
Hanno aderito i big del Pd, da Bersani a Franceschini e Bindi, Sinistra e libertà, Italia dei Valori, Federazione della Sinistra, parlamentari di centro come Bruno Tabacci ed esponenti di Fli come Fabio Granata, Flavia Perina e Filippo Rossi di Farefuturo. Ma non ci saranno politici sul palco. Ad aprire la manifestazione sarà una studentessa, tra gli ospiti attesi anche Roberto Vecchioni, cantautore ma anche insegnante per una vita, che ha già aderito all’appello de l’Unità a difesa della scuola. Molti i contatti in corso con artisti e intellettuali, da Roberto Benigni a Bernardo Bertolucci, Moni Ovadia, Monica Guerritore, Marco Paolini. Sul palco, spiegano Domenico Petrolo e Giorgio Santelli, del comitato promotore (www.adifesadellacostituzione.it) «anche altri “testimoni” dei diritti negati, di una Carta ancora non applicata nella sua interezza, a partire dai lavoratori precari». I promotori propongono di andare in piazza col Tricolore e una copia della Carta. Colonna sonora l’Inno di Mameli ma anche il Va Pensiero «che non appartiene alla Lega ma alla storia del Risorgimento, dunque a tutti gli italiani», dice Santelli.
Previste altre manifestazioni satellite in altre città italiane ed europee, come Milano, Torino, Firenze, Bari, Trieste, Catania, Palermo, Catanzaro, Lecce, Aosta. E poi Londra, Parigi, Berlino, Barcellona. Un replay in grande stile del 12 febbraio, dunque. Ma anche un ideale sequel delle piazze sindacali, degli studenti, contro il bavaglio alle intercettazioni. «È una manifestazione senza padri», chiude Giulietti. «Abbiamo solo raccolto le domande di un vastissimo arcipelago».