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PIANETA TERRA. Prendere atto che vi e’ una sola umanita’ ...

APOCALISSE ATOMICA E GUERRE: IL "CASO" GIAPPONE E IL "CASO" LIBIA. DUE RAGIONAMENTI E DUE PROPOSTE. Riflessioni e indicazioni di Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo - a c. di Federico La Sala

Il ripudio della guerra deve essere il primo punto del programma politico fondamentale dell’umanita’ del nostro tempo.
domenica 3 aprile 2011 di Federico La Sala
[...] cosa puo’ fare qui ed ora ogni persona ragionevole e di volonta’ buona?
Occorre assumere in prima persona la responsabilita’ di contrastare la guerra e le stragi di cui essa consiste.
Occorre assumere in prima persona la responsabilita’ di difendere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Formulo due proposte [...]
Per non dimenticare ....
HIROSHIMA COME STATO DEL MONDO. Il 6 agosto 1945, giorno di Hiroshima. Le "Tesi" e i "Comandamenti dell’era atomica". Due brevi (...)

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> APOCALISSE ATOMICA E GUERRE: IL "CASO" GIAPPONE E IL "CASO" LIBIA. --- Due aprile 2011. Appello di Emergency per una giornata di mobilitazione nazionale. Gino Strada, Carlo Rubbia, Luigi Ciotti, Renzo Piano, Maurizio Landini, Massimiliano Fuksas, Luisa Morgantini.

martedì 29 marzo 2011

Due aprile *

Emergency promuove un appello ai cittadini e alle associazioni per una giornata di mobilitazione nazionale

Ancora una volta i governanti hanno scelto la guerra. Gheddafi ha scelto la guerra contro i propri cittadini e i migranti che attraversano la Libia. E il nostro Paese ha scelto la guerra "contro Gheddafi": ci viene presentata, ancora una volta, come umanitaria, inevitabile, necessaria.

Nessuna guerra può essere umanitaria. La guerra è sempre stata distruzione di pezzi di umanità, uccisione di nostri simili. Ogni "guerra umanitaria" è in realtà un crimine contro l’umanità.

Se si vuole difendere i diritti umani, l’unica strada per farlo è che tutte le parti si impegnino a cessare il fuoco, a fermare la guerra, la violenza, la repressione.

Nessuna guerra è inevitabile. Le guerre appaiono a un certo punto inevitabili solo quando non si è fatto nulla per prevenirle. Appaiono inevitabili a chi per anni ha ignorato le violazioni dei diritti, a chi si è arricchito sul traffico di armi, a chi ha negato la dignità dei popoli e la giustizia sociale. Appaiono inevitabili a chi le guerre le ha preparate.

Nessuna guerra è necessaria. La guerra è sempre una scelta, non una necessità. E’ la scelta assurda di uccidere, che esalta la violenza, la diffonde, la amplifica, che genera "cultura di guerra".

"Questa é dunque la domanda che vi poniamo, chiara, terribile, alla quale non ci si può sottrarre: dobbiamo porre fine alla razza umana o deve l’umanità rinunciare alla guerra?"

Dal Manifesto di Russell-Einstein, 1955

Perché l’utopia diventi progetto, dobbiamo innanzitutto imparare a pensare escludendo la guerra dal nostro orizzonte culturale e politico. Insieme a tutti i cittadini vittime della guerra, della violenza, della repressione, che lottano per i diritti e la democrazia.

-  "La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire."
-  Albert Einstein

Primi firmatari:

Gino Strada, Carlo Rubbia, Luigi Ciotti, Renzo Piano, Maurizio Landini, Massimiliano Fuksas, Luisa Morgantini.

firma qui

* PEACE REPORTER, 24/03/2011


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