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Politica

San Giovanni in Fiore, quando la politica s’impoverisce

venerdì 10 dicembre 2010 di Emiliano Morrone
Continuo a leggere su queste pagine una serie di articoli sulle elezioni comunali a San Giovanni in Fiore (Cs). Comunicati nella forma, appelli al voto nella sostanza. Con un messaggio ricorrente: Antonio Barile, candidato a sindaco del Pdl e di tre liste civiche, rappresenta, anzi, incarna, l’alternativa a un sistema che ha bloccato lo sviluppo della città calabrese. Sistema di cui gli estensori ritengono responsabile Mario Oliverio, ex deputato, oggi presidente della Provincia di Cosenza. (...)

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giovedì 12 maggio 2011

CIRCOLO CULTURALE IMPEGNOCIVILE

SAN GIOVANNI IN FIORE 12 maggio 2011

APPELLO AGLI ELETTORI

Concittadini, questa Associazione è nata nel 1985 con l’intento di contribuire a migliorare l’azione di governo della Città.

Nessuna delle Amministrazioni succedutesi sino al maggio scorso ha manifestato interesse per i nostri suggerimenti o prestato attenzione alle esigenze da noi rappresentate.

La Giunta Barile, nel corso della sua breve esperienza, ha invece mostrato di prestare la giusta attenzione non solo per quanto suggerito da Impegnocivile ma anche per gli stimoli provenienti dalle altre Associazioni presenti sul territorio.

Da ciò ha ricevuto conferma la tesi secondo cui chi ha governato prima di Barile non avesse come punto di riferimento i bisogni della comunità sangiovannese bensì gli input provenienti dai diversi livelli della consolidata gerarchia politica locale.

Il merito indiscutibile della Giunta Barile, se pure di breve durata, è stato quello di avere assunto a fondamento della propria azione l’interesse della nostra comunità e di avere avviato con la massima dedizione, abnegazione, determinazione e coraggio la ricerca della soluzione ai diversi problemi contingenti e strutturali che assillano da decenni la nostra Città.

L’appello, quindi, per un riconoscimento di questi meriti è naturalmente scontato. Ma riteniamo necessario suffragare il nostro giudizio con le valutazioni politiche. che di seguito esponiamo

Delle quattro candidature a sindaco, solo una, quella di Vaccai (che ha avuto, dal canto suo, il grave torto di prestare il proprio volto e la propria storia puliti a un’operazione indecifrabile condotta da un insieme di forze, che, a livello territoriale locale, per le responsabilità che si porta dietro, è politicamente letteralmente impresentabile), è espressione di posizioni fortemente conservatrici a difesa dell’esistente, sostenuta da partiti che si dicono di centro sinistra ma che raccolgono di fatto il notabilato della Città (è sufficiente al riguardo vedere i volti dei presenti alle loro manifestazioni pubbliche).

Tutte le altre candidature partono, all’apparenza, dall’esigenza di realizzare il cambiamento riconoscendo che questa richiesta è di gran lunga la più avvertita dal corpo sociale.. Dei tre candidati, però, solo Barile, si muove, con nettezza, e decisione nella direzione giusta; inoltre, solo Barile è in grado di rappresentare la vasta gamma delle sensibilità politiche presenti fra i concittadini.. Nelle sue liste, infatti, sono presenti persone che, con riferimento al livello politico nazionale, si riconoscono su posizioni che sono sia di “destra” che di “sinistra” e di “centro”. Questa trasversalità poggia sulla consapevolezza del fatto che è assolutamente prioritario, a S. Giovanni in Fiore, il bisogno di affrancare l’esercizio del diritto politico del voto dal pesante condizionamento che la stratificazione e cristallizzazione di rapporti sociali fondati sul voto di scambio, indiscutibilmente ha reso stabile nella nostra comunità.. La candidatura di Antonio Barile con il sostegno delle liste Liberi con Barile, Uniti per la Libertà , Barile Sindaco e Il popolo della Libertà si configura, quindi, come la giusta trasversale risposta ad una trasversale esigenza.

Dei tre candidati che affermano di perorare il cambiamento, inoltre, Antonio Barile, conseguentemente al voto del 2010, ha potuto dimostrare concretamente di possedere le doti che occorrono per reggere la guida di un organismo complesso, istruito non sempre nel modo più corretto, soggetto a mille contrastanti sollecitazioni come è la “macchina comunale”. la quale, oltretutto, è esposta costantemente al rischio di impantanarsi nella routine quotidiana e di lasciare sempre sullo sfondo i grandi progetti per la Città. Barile ha mostrato equilibrio, capacità e sicurezza nel governare questa macchina e nel fronteggiare la quotidianità riuscendo contemporaneamente, insieme ai suoi assessori, ad avviare la composizione del mosaico di tessere proteso a dare a questa Città una sua anima e un suo nuovo meno casuale profilo.

Sulla candidatura dell’UDC, che pure si muove su di una piattaforma di rinnovamento, permane la perplessità che sorge dall’essere questa in evidente contraddizione con le testimonianze rese in precedenza dai due assessori dello stesso partito presenti nella Giunta Barile, i quali hanno di continuo pronunciato per essa giudizi convintamente positivi; aleggia, inoltre, attorno a questa candidatura, la preoccupazione che, al di là delle qualità di Monica Spadafora, la proposta nasconda, almeno nelle attese di qualcuno e magari all’insaputa della stessa, l’intento non di sovvertire radicalmente l’attuale sistema di relazioni sociali basato sulle clientele ma solo di aggiornare la lista dei beneficiari. Per alcuni si fa addirittura strada il sospetto che essa possa essere guardata come l’ultima ancora di salvezza per gli uomini del sistema di potere radicato in Città che potrebbero, in parte, essere tentati di scommettere su di lei e non sul loro candidato ufficiale.

Sulla candidatura di Bernardo Spadafora possiamo solo confermare il nostro giudizio secondo il quale, per come si sono sviluppati gli eventi nell’ultimo anno, essa oggettivamente rappresenta una causa di indebolimento del fronte del cambiamento, che per la prima volta è veramente possibile, e registrare il fatto che egli, nelle sue ultime manifestazioni pubbliche, giustifica il sospetto che sia deliberatamente perseguita, dai candidati di quella lista, la sconfitta dello stesso fronte.

Il nostro appello

non è indirizzato a quanti in un modo o nell’altro partecipano alla dispensa di benefici o favori. né a quelli che non hanno la forza di resistere ai ricatti orditi dal Potere e neanche a quelli che sono costretti ad onorare il debito contratto per i favori ricevuti. Da costoro non sollecitiamo una scelta di rottura. Di essi ci basta poter pensare che nel profondo della loro coscienza trovino qualche ragione di condivisione delle nostre tesi.

L’appello è quindi rivolto agli uomini liberi di questa Città perché insieme si possa cogliere un’occasione unica come quella del 15 e 16 maggio: sarà difficile, se non impossibile, in futuro avere contemporaneamente questi tre fondamentali elementi:

1. un candidato sindaco con la competenza, la determinazione ed il coraggio di Antonio Barile, un gruppo di giovani suoi collaboratori colti, ricchi di fantasia, capaci e animati tutti dalla stessa voglia di rendersi utili, con altrettanto coraggio e determinazione, alla collettività,

2. un popolo, che, come dimostra il voto del 2010, è ormai maturo per il cambiamento in quanto disgustato da troppi decenni di malcostume,

3. l’insieme delle forze responsabili di tanto malessere, sebbene sempre elettoralmente efficienti, in così grande difficoltà .

Per tutte queste ragioni invitiamo ad esprimere il consenso per il candidato sindaco Antonio Barile e per una delle quattro liste a lui collegate.

Concittadini

valorizziamo al massimo il nostro voto: utilizziamolo per contribuire a determinare un futuro per la nostra citta’ diverso dal passato che abbiamo sinora conosciuto.

offriamo ad antonio barile e al suo gruppo di giovani la possibilita’ di proseguire l’azione avviata nel 2010 e improvvidamente interrotta dai suoi avversari.

meritiamo tutti una citta’ migliore e un futuro meno buio.


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