La morte del pacifista Vittorio Arrigoni e’ un fatto tragico. E pił tragico e’ che l’Italia delle istituzioni lo abbia lasciato da solo al ritorno in patria. Esattamente a Pasqua e alla vigilia della Liberazione.
Paradossalmente, e’ anche un fatto decisivo: mostra senza appello l’opportunismo della politica, succube di quel cattolicesimo alla Emilio Fede che, spirata Eluana Englaro, condanno’ per direttissima il padre Beppino.
Viviamo in un’Italia guardona, interessata alle esperienze (...)
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