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PIANETA TERRA. EUROPA - CURARE LA DEMOCRAZIA ....

DEMOCRAZIA REALE SUBITO: "DEMOCRACIA REAL YA"!!! NOTIZIE DALLA SPAGNA. Alcuni articoli sulla situazione - a c. di Federico La Sala

SPAGNA. La protesta degli «indignados» si è estesa un po’ in tutto il paese. Sul banco degli accusati c’è tutta la classe politica, di destra e di sinistra.
domenica 22 maggio 2011 di Federico La Sala
[...] La protesta degli «indignados» si è estesa un po’ in tutto il paese. I partiti stanno a guardare colti di sorpresa alla vigilia di un voto che nelle previsioni dovrebbe cambiare lo scenario a favore del centro-destra, oggi all’opposizione. Il principale obiettivo della protesta sociale è il premier socialista Zapatero, al governo dal 2004, colpevole - secondo gli «indignati» - di non aver saputo reagire ad una crisi che in Spagna per l’anno in corso prevede una crescita irrisoria del (...)

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> NOTIZIE DALLA SPAGNA. ---- Fernando Savater: “Gli Indignados? Esempio di cività e democrazia”. Lo scrittore appoggia il movimento dei giovani spagnoli

domenica 22 maggio 2011

Savater: “Gli Indignados? Esempio di cività e democrazia”

Lo scrittore appoggia il movimento dei giovani spagnoli

di Alessandro Oppes (il Fatto, 22.05.2011)

Madrid “Fare un parallelo con le rivolte della primavera araba? Direi proprio che è impossibile. Mi sembra azzardato e fuorviante. Qui si dimostra la forza straordinaria di una democrazia, capace di accettare la sfida di una comunità che scende in piazza a rivendicare le proprie ragioni. Lì sono popoli disperati che chiedono il rispetto di diritti fondamentali, come la libertà, e a cui i regimi rispondono con la repressione, a volte sanguinaria”. Non è sorpreso, e tantomeno contrariato Fernando Savater, di fronte all’esplosione, improvvisa e pacifica, del movimento degli “indignados”. Anzi, dalle parole del filosofo e scrittore, uno dei più noti intellettuali spagnoli, universalmente conosciuto per il best-seller Etica per un figlio, sembra trasparire una moderata simpatia nei confronti dei ragazzi accampati da una settimana alla Puerta del Sol di Madrid e in decine di altre piazze spagnole.

Perché ora? E perché proprio in questo modo?

Francamente non c’è da stupirsi. In questo paese si è raggiunto un livello di disoccupazione molto alto, si sono toccati i limiti di guardia. I giovani, soprattutto i più preparati, capiscono di non avere prospettive e sono costretti ad andar via, all’estero, per cercare di costruirsi un futuro. C’era un livello di insoddisfazione crescente, quasi di impotenza. Forse non era prevedibile la forma in cui questo movimento è nato, più che altro perché eravamo abituati da tempo a un’inspiegabile apatia. Ma non mi sorprende affatto: sono appena rientrato dal Messico e ho visto che lì, nella capitale, nella piazza del Zócalo, ci sono giovani che si riuniscono e manifestano . E lo stesso accade in altre capitali dell’America Latina.

Dà un giudizio positivo sulle loro rivendicazioni?

-  Positivo nel senso che vedo giovani e meno giovani che simpatizzano , parlano, discutono liberamente in un esercizio salutare di partecipazione. È un esempio di civiltà, perché non è segnato da nessun tipo di violenza. Non si riuniscono per creare problemi, vogliono solo cercare di risolverli.
-  Eppure dà da pensare la rapidità con cui un movimento, nato dal nulla, è riuscito in pochi giorni a focalizzare l’attenzione del mondo intero.
-  Ciò che è cresciuto, a una velocità sorprendente, è la forma di convivenza. Il discorso, forse, è un altro quando si passa alla parte teorica. In fondo, almeno per il momento, tra le tante proposte che emergono ci sono parecchie cose che si erano già viste. Ci sono una serie di idee di buon senso, e altre un po’ meno, magari destinate a restare nel libro dei sogni.

Crede che questo improvviso risveglio sociale possa avere qualche conseguenza sul voto delle amministrative di oggi?

-  Sinceramente non so se potrà influire in qualche modo. A guardare freddamente i numeri, si può vedere che è un fenomeno molto vistoso ma che non sembra coinvolgere milioni di persone. Nelle democrazie abbiamo la tendenza a pensare che i problemi li devono risolvere i nostri rappresentanti. Vedremo alla chiusura delle urne se qualcuno avrà cambiato idea, e in che modo.

Chi sono questi giovani? Forse persone tradite da quello Zapatero che, sette anni fa, promise: Non vi deluderò?

-  Tra i tanti, uno dei più gravi errori commessi da Zapatero è stato quello di annunciare, tempo fa, che la crisi stava per terminare. Invece le cose sono andate sempre peggio. Se avesse preso misure capaci di dare qualche risultato, non ci troveremmo probabilmente a dover commentare la nascita di questo movimento. Certo che si sentono delusi e traditi.


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