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Canzoniere d’amore per l’Italia...

AL DI LA’ DEL BERLUSCONISMO. Rimuovere le macerie e uscire dal buio. Roberto Roversi conversa con Pietro Spataro:«Contro le miserie d’Italia servono idee e volontà per una grande rigenerazione» - a c. di Federico La Sala

ROBERTO ROVERSI - «Sono profondamente deluso. Ma i miei trenta testi non sono un’invettiva ma una specie di canzoniere d’amore per l’Italia. Penso che dobbiamo fare tutto affinché il Paese si risvegli».
domenica 16 settembre 2012 di Federico La Sala
[...] Finita la guerra dalla finestra vedevo solo macerie e morti. Poi le macerie sono state rimosse, i palazzi ricostruiti, nelle strade è tornata la vita. Oggi come allora, ci vuole la volontà di rimuovere le macerie e uscire dal buio. Per questo dico che solo una politica rinnovata può attirare i giovani che oggi non hanno né riferimenti né figure importanti davanti. Quando siamo tornati dalla guerra noi giovani avevamo invece i nostri punti di riferimento, le nostre idee, i nostri (...)

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>BOLOGNA IN LUTTO. È morto Roberto Roversi Il poeta si è spento ieri. Aveva 89 anni. Fondò «Officina» con Pasolini e diresse la rivista Lotta Continua. Scrisse tra le più belle canzoni di Lucio Dalla

sabato 15 settembre 2012


-  IL LUTTO
-  Bologna non ha più poesia
-  È morto Roberto Roversi
-  Il poeta si è spento ieri a Bologna. Aveva 89 anni. Fondò «Officina» con Pasolini e diresse la rivista Lotta Continua.
-  Scrisse tra le più belle canzoni di Lucio Dalla

BOLOGNA - Un altro lutto per Bologna. Ieri si è spento il poeta Roberto Roversi. Aveva 89 anni. Era nato il 28 gennaio 1923, e l’anno prossimo avrebbe compiuto 90 anni. I familiari hanno dato l’annuncio della sua scomparsa solo oggi. E sempre per suo desiderio non vi saranno cerimonie, né pubbliche né private, né commemorazione né camera ardente. Nel 1943 si era arruolato fra i partigiani, appena ventenne, e aveva combattuto nella Resistenza in Piemonte. Roversi è stato tra le altre cose scrittore di alcune tra le più note canzoni di Lucio Dalla nonché grande amico di Tonino Guerra. Nel 1955 ha fondato con Francesco Leonetti e Pier Paolo Pasolini la rivista Officina. Negli anni settanta Roversi ha scritto numerosi testi di canzoni per Lucio Dalla (per gli album Il giorno aveva cinque teste, Anidride solforosa e Automobili), e successivamente altri per gli Stadio. Ha diretto anche la rivista Lotta Continua.

LA LIBRERIA - Nel 1948 aprì la storica libreria Palmaverde che avrebbe gestito assieme alla moglie con dedizione enorme fino al 2006. Nella metà degli anni sessanta Roversi prese la decisione che fu lo spartiacque nella sua attività letteraria: Roversi smise di pubblicare con i grandi editori, limitandosi esclusivamente a fogli fotocopiati distribuiti liberamente e a collaborazioni con piccole riviste autogestite. Nella sua vita c’è stato il giornalismo, la politica e - naturalmente - la poesia. Con un grande, enorme, punto fermo: la libreria antiquaria Palmaverde di via De’ Poeti che in un’intervista al settimanale La Stefani definì «una libreria legata a una scelta precisa, non quella dell’alto antiquariato, ma del libro esaurito, un po’ raro e di cultura: mi è sempre piaciuto di più». Quando Palmaverde chiuse i battenti, nel 2006, dopo oltre 50 anni di attività, Roversi spiegò così la sua scelta: «Mia moglie ed io abbiamo sempre detto che come non si vende un figlio, non si vende neanche la libreria. Quindi non la cediamo ma la chiudiamo, spegnendola con un soffio come si fa con una candela sulla torta di compleanno. Però i libri bisogna cederli, mi sto occupando di questo». Non andarono perduti. Li acquisì la coop. Nel 2007 fu segnato dalla perdita del figlio Antonio, sociologo

IL PRESIDENTE - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la notizia della scomparsa di Roberto Roversi, in un messaggio ha espresso «la sua commossa partecipazione al lutto del mondo della cultura e della città di Bologna per la perdita di un poeta, scrittore e intellettuale profondamente legato alla sua terra, sensibile interprete delle inquietudini e delle trasformazioni della nostra società»

IL CORDOGLIO DI BOLOGNA - Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha detto: «Partigiano, uomo di cultura, persona che della scrittura ha saputo fare un’arte interpretandola in ogni suo aspetto - ha scritto il primo cittadino in una nota -. Poeta, scrittore, libraio, ha composto testi per canzoni di successo e testi teatrali. È l’ennesimo lutto del modo della cultura bolognese, se ne va uno dei più grandi intellettuali che questa città abbia avuto. Una grande perdita».

-  Redazione online15 settembre 2012

-  Corriere dela Sera/Bologna


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