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Opinione

Antonio Barile Sindaco di San Giovanni in Fiore: la vittoria di un popolo profondamente democratico

Una grande commozione proiettata nel futuro
martedì 14 giugno 2011 di Vincenzo Tiano
Dalla pesante sconfitta dello scorso anno alla totale disfatta del 30 maggio 2011. Ma che fine ha fatto l’acuta capacità d’analisi delle più prestigiose teste d’uovo del centro sinistra e del partito democratico cittadino?
Dai risultati elettorali sembra che abbiano perso completamente le relazioni con la società e i sentimenti profondi del popolo sangiovannese. Popolo per nulla spaventato dallo spauracchio sanitario, che si è rivelato, alla luce delle urne, un espediente elettoralistico (...)

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> Antonio Barile Sindaco di San Giovanni in Fiore: la vittoria di un popolo profondamente democratico

venerdì 10 giugno 2011

di Francesco Scarcelli, già su "Il Quindicinale" di maggio 2011

Uno spettro si aggira per l’Italia. E’ uno spettro che da’ gli incubi al presidente del consiglio. Un fantasma che ha i capelli rossi della Bocassini, le gambe dei manifestanti della CGIL, il reddito dei disoccupati napoletani o dei cassintegrati di Torino.

Uno spettro che recita a memoria gli articoli de La Repubblica e di Famiglia Cristiana. Uno spettro che scuote il palazzo così tanto da far traballare giarrettiere ed escort. Tuona a Napoli dove il giudice cacciato dalle procure calabresi sfida il sistema dei portatori di pacchetti di voti.

Tuona a Milano dove la gente decide di coprire con una valanga di voti quel vergognoso manifesto. La nuova e fresca passione di una politica-altra che parte dal basso e percorre l’Italia intera da Milano a Napoli e a prescindere dall’esito dei ballottaggi manifesta che Berlusconi ha perso.

Oh quante son lontane le luci di San Siro da questa Calabria martoriata da una politica pesante dove l’alternativa a Loiero è Scopelliti. Cristo sembra essersi fermato ancora ad Eboli, tanto che ad esmpio, l’alternativa per i crotonesi si chiama Dorina Bianchi.

Ah quanto son lontane le luci di San Siro da San Giovanni in Fiore dove gruppi di disoccupati per poter campare, son costretti a legarsi politicamente ad una oligarchia regionale e tenere in ostaggio elettoralmente una intera città. Sono lontane le luci di San Siro da una sinistra sangiovannese che dovrebbe spalancare le porte e le finestre di quella gloriosa sezione che fu sede di una storica FGCI e che dovrebbe ritrovare orgoglio, identità e passione.

Sono lontane le luci di San Siro da i nostri politicanti che passano miseramente da sinistra a destra solo per brama di potere. Gente che ha “mangiato” con la sinistra, sale furbescamente sul carro del vincitore, alla faccia degli onesti militanti della destra sangiovannese che quando un tempo combattevano Mario Oliverio, si dovevano scontrare contro gli assessori di Barile che difendevano Oliverio allora come oggi difendono Barile. Vaccai è stato accusato di essere stato un elettore di destra ma almeno non gli si può rinfacciare di essere passato a sinistra per bramosia di potere.

La stessa cosa non si potrà dire per gli ex di sinistra passati oggi a destra che ricordano i molti ex comunisti come Bondi e Ferrara o l’ex radicale Capezzone che oggi sfilano in pompa “magna” alla corte del berlusca. Buon ballottaggio a tutti...e forse dopo questa campagna elettorale ....luci a San Siro non ne accenderanno più.


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