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Editoriale

Facebook, la rete, gli esclusi dal web, i movimenti e la svolta di Di Pietro

mercoledì 6 luglio 2011 di Emiliano Morrone
Si dice che Facebook sia lo strumento primo per la nuova politica, per la politica nuova. Lo si legge e sente spesso. Alla fine, uno se ne convince e s’adegua. Passa ore a scrivere "status", "post", commenti; a pubblicare link sulla propria e altrui bacheca, convinto di contribuire al progresso reale.
Il linguaggio e i toni di molti utenti sono caricati all’estremo: per Internet viaggia la rivoluzione. I deboli trovano difensori in ogni casa od angolo urbano; adsl, tastiera e monitor si (...)

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> Facebook, la rete, gli esclusi dal web, i movimenti e la svolta di Di Pietro

lunedì 4 luglio 2011
appunto sull’ultima parte. secondo me si tratta ancora di "costruire" l’italia. per la prima volta dall’unità, forse ci sono veramente sentimenti diffusi a tutti i livelli e trasversali alle ideologie politiche. c’è veramente un "partito" del 30-40% che è deluso, a larghi tratti a ragione, da quello che è successo in italia negli ultimi 60 anni. non apprezzo nè trovo corretta la distinzione tra prima e seconda repubblica, c’è bisogno ora di una svolta che cambi il sistema di collegamento tra affati e politica, e poteri finanziari. questo l’italiano l’ha sempre saputo, ma un po’ si sentiva impotente, un po’ gli è sempre stato bene così. ora c’è una massa che non ci sta più, e che può comunicare, anche se ancora in modo acerbo, sconnesso, disarmonico, disorganizzato. alla fine le aspirazioni di grillini, viola, basi operative varie, volontari, referendari, movimenti, ma anche gli elettori di vendola e di pietro, buona parte del pd, i delusi di berlusconi, la base leghista in rivolta, la destra sociale che perde speranza anche in fini, se andiamo a considerare i "programmi", o perlomeno i sogni di tutti questi, troveremo che coincidono, in larga larghissima parte.

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