Si dice che Facebook sia lo strumento primo per la nuova politica, per la politica nuova. Lo si legge e sente spesso. Alla fine, uno se ne convince e s’adegua. Passa ore a scrivere "status", "post", commenti; a pubblicare link sulla propria e altrui bacheca, convinto di contribuire al progresso reale.
Il linguaggio e i toni di molti utenti sono caricati all’estremo: per Internet viaggia la rivoluzione. I deboli trovano difensori in ogni casa od angolo urbano; adsl, tastiera e monitor si (...)
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