Quell’antica scoperta da Nobel
di Piergiorgio Odifreddi (la Repubblica, 6.12.2015)
Nel 1967, negli anni della massima offensiva statunitense in Vietnam, la malaria falcidiava i soldati del Nord e i guerriglieri del Sud in misura anche maggiore delle bombe e del Napalm, mentre gli statunitensi ne erano immuni. A disposizione degli aggrediti c’era infatti soltanto la vecchia clorochina, alla quale ormai le zanzare erano resistenti, mentre gli aggressori avevano la nuova meflochina, che li poneva al riparo dalla malattia. Ho Chi Min chiese aiuto alla Cina, ma i tempi erano poco propizi. Il paese stava infatti entrando nella Rivoluzione Culturale, e gli scienziati nei campi per rieducarli. Mao fece però un’eccezione per gli alleati vietnamiti, e destinò 541 chimici, biologi, farmacologi e medici alla ricerca di un nuovo antimalarico. Lo studio partì il 23 maggio 1967, e fu chiamato Progetto 523.
Vennero esaminati e classificati migliaia di estratti di erbe della medicina tradizionale cinese, e nel 1972 dall’Artemisia annua fu isolato il principio attivo dell’artemisinina, oggi comunemente usata nei farmaci antimalarici.
Solo quattro anni fa fu rivelato che la sua scoperta era dovuta alla professoressa Youyou Tu, che pur non possedendo un dottorato, non avendo studiato all’estero e non essendo un membro dell’Accademia Cinese, giovedì prossimo riceverà a ottantacinque anni il premio Nobel per la medicina del 2015.