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CONTRO LA FINANZIARIA - E NON SOLO!

SCIOPERO GENERALE. La Cgil in piazza da sola. Gli organizzatori: «Tutti dovranno fare attenzione a un consenso che cresce». Note di Flavia Amabile e Ilvo Diamanti - a c. di Federico La Sala

UN PAESE senza governo e senza guida. Nel mezzo di una crisi di sfiducia politica e istituzionale, che evoca quella dei primi anni Novanta. Con l’aggravante che non si vedono sbocchi e scarseggia la speranza.
martedì 6 settembre 2011 di Federico La Sala
[...] Un vero crollo. Prodotto dal disorientamento suscitato dalla manovra finanziaria, non solo dolorosa, ma soprattutto confusa - riveduta e corretta di giorno in giorno. Un crollo. Accentuato dal discredito sollevato dallo scandalo che ha coinvolto il suo sottosegretario Milanese. Di cui era "inquilino" (in nero). Da ciò la perdita di legittimazione "personale" sui mercati e presso le istituzioni internazionali. Ma anche nell’opinione pubblica nazionale. Maggioranza e governo appaiono, (...)

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> SCIOPERO GENERALE. ---- CONTRO LA GUERRA, CONTRO IL RAZZISMO, CONTRO IL REGIME DELLA CORRUZIONE (di Peppe Sini)

lunedì 5 settembre 2011

SCIOPERO GENERALE CONTRO LA GUERRA, CONTRO IL RAZZISMO, CONTRO IL REGIME DELLA CORRUZIONE

di Peppe Sini *

Al di la’ dei limiti e delle ambiguita’ delle piattaforme con cui meritoriamente la Cgil ed altri sindacati hanno convocato lo sciopero generale di oggi, esso ha un significato fondamentale assolutamente inequivocabile. E’ un atto di opposizione non solo a una politica economica governativa sciagurata, ma anche a quel governo stesso ed alla sua politica complessiva nella quale "tutto si tiene".

Ed e’ un atto di opposizione che nel suo stesso darsi invoca e prefigura l’altenativa politica ed economica, sociale e culturale, morale e civile ad un tempo possibile e necessaria: l’alternativa nonviolenta, ovvero: l’alternativa femminista ed ecologista, socialista e libertaria, una politica di pace e di solidarieta’.

E’ quindi lo sciopero generale contro il governo golpista e contro il regime della corruzione. E’ quindi lo sciopero generale contro la guerra e contro il razzismo: guerra e razzismo essendo i due elementi maggiormente caratterizzanti la politica del governo golpista e corrotto, ed essendo altresi’ gli elementi maggiormente strutturanti la politica governativa in campo economico.

Ed e’ quindi altresi’ lo sciopero generale contro i poteri criminali e la devastazione della biosfera: essendo l’internita’ all’economia illegale e la contiguita’ ai poteri criminali cosi’ come il saccheggio ambientale altrettante caratteristiche non solo della politica governativa, ma del governo in carica tout court nella sua stessa ispirazione, genesi e composizione. Lo sciopero generale e’ allora anche un atto di riaffermazione e riconquista di legalita’ e democrazia, di opposizione agli omicidi e alle distruzioni.

Lo sciopero generale e’ l’azione diretta nonviolenta oggi necessaria.

E dallo sciopero generale si avvii un percorso che:
-  1. promuova la costruzione di un comitato di liberazione nazionale che unisca tutte le forze democratiche, politiche e sociali, con l’obiettivo di un’alternativa di governo per la legalita’, la democrazia, la pace, l’ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani;
-  2. promuova un programma politico di governo di alternativa che abbia tra i suoi elementi fondamentali l’opposizione alla guerra e al razzismo, l’impegno per il disarmo, la difesa dell’ambiente, il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani, il rispetto della legalita’ costituzionale;
-  3. ponga l’obiettivo immediato delle dimissioni del governo golpista della guerra e del razzismo.

In questo percorso di resistenza e di liberazione la prossima decisiva tappa sara’ la marcia Perugia-Assisi del 25 settembre, che puo’ e deve essere una grande assemblea itinerante in cui discutere democraticamente il progetto dell’alternativa nonviolenta.

Anche qui: non e’ di grande importanza la piattaforma proposta dagli organizzatori della marcia; decisiva sara’ la quantita’ e la qualita’ della partecipazione, ovvero il manifestarsi della consapevolezza del compito dell’ora: e il compito dell’ora e’ la costruzione dell’alternativa nonviolenta.

Dalla marcia Perugia-Assisi puo’ e deve venire una parola di verita’ per il programma di lotta e di governo dell’intero movimento democratico, e tale programma deve avere come cardini:
-  a) l’opposizione integrale alla guerra: e quindi l’immediata cessazione della partecipazione italiana alle guerre in corso; e quindi il taglio drastico delle spese militari; e quindi una politica reale di disarmo (disarmo vero, con iniziative unilaterali), di smilitarizzazione, di riconversione dell’industria bellica a produzioni civili e laddove cio’ non sia possibile di smantellamento dell’industria bellica tout court creando alternative occupazionali nel campo della pace, dei servizi sociali, della sostenibilita’ ambientale;
-  b) l’opposizione al razzismo e la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani: e quindi l’abrogazione immediata di tutte le incostituzionali, criminali e criminogene leggi e misure amministrative in cui si e’ concretizzato negli anni il colpo di stato razzista in Italia; una politica di accoglienza ed assistenza che miri a salvare le vite di tutte le persone e a promuovere la civile convivenza fra tutte le persone;
-  c) la conversione ecologica dell’economia: e quindi lo stop immediato a tutte le "grandi opere" che consumano, degradano, inquinano, devastano il territorio e aggrediscono le comunita’ locali e la biosfera; la difesa intransigente dei beni comuni; una promozione e gestione democratica e responsabile della ricerca scientifica e delle applicazioni tecnologiche; una politica sostenibile dell’energia e dei consumi che promuova stili di vita sobri e adeguati ai limiti del pianeta ed a garantire a tutti gli esseri umani ora esistenti ed alle generazioni future un mondo vivibile;
-  d) la lotta al regime della corruzione, all’economia illecita, ai poteri criminali;
-  e) la difesa della salute e il rispetto della vita di tutti gli esseri umani;
-  f) il rispetto degli animali non umani e della biosfera;
-  g) la difesa della civilta’ umana nella pluralita’ dei suoi saperi e linguaggi;
-  h) l’opposizione intransigente alla violenza maschilista e patriarcale;
-  i) l’inveramento del diritto al lavoro attraverso una politica della piena occupazione con una adeguata redistribuzione dei compiti, degli orari e dei beni, a beneficio dell’umanita’ intera.

*

-  La nonviolenza e’ in cammino.
-  Mittente: "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
-  strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
-  e-mail: nbawac@tin.it web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/


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