Il sogno americano: un mitragliatore sotto l’albero
Boom di vendite del fucile usato per la strage dei bambini in Connecticut
E anche degli zaini anti-proiettile per gli scolari
di Angela Vitaliano (il Fatto, 28.12.2012)
New York Sheeba Anderson, il giorno di Natale, è tornato a casa contento, stringendo il suo pacco forte per essere sicuro di non perderlo. A 6 anni non ti importa se Babbo Natale il tuo regalo lo ha lasciato in chiesa, con tutti gli altri destinati ai bambini orfani o in affido. Peccato che il regalo di Sheeba non sia piaciuto affatto alla donna che cura la casa famiglia di Harlem, perché all’interno conteneva una pistola. Vera.
Proprio la tragedia del Connecticut che ha scosso l’opinione pubblica, spingendo il presidente a compiere i primi timidi passi verso una regolamentazione più severa sulle armi, ha dato un vigore spaventoso alla passione degli americani per pistole e fucili, facendo schizzare alle stelle i numeri delle vendite. E se il piccolo Sheeba, ignaro della pericolosità del suo regalo, è corso a mostrare contento la sua pistola alla signora Anderson che, terrorizzata, gliel’ha strappata di mano lasciandolo con un’espressione tristissima. Molti altri amiericani non hanno trovato invece di meglio che farsi immortalare su Twitter e Facebook con in mano i loro preziosi gingilli trovati sotto l’albero.
Ancora più raccapriccianti i messaggi che li accompagnavano, tipo quello di Sara che scrive “non vedo l’ora di vedere la faccia di mio marito quando aprirà il suo regalo. Gli ho comprato un AR15 prima che siano tutti vietati”. L’AR15, è l’arma che è stata usata da Adam Lanza nella strage della scuola di Newport dove hanno perso la vita venti bambini e sei adulti. Un altro tweet diceva “vedere mio cugino di 10 anni imbracciare l’AR15 trovato sotto l’albero mi rende molto invidioso”.
LA PREOCCUPAZIONE che il governo federale possa imporre un divieto sulle armi automatiche e da guerra, ha fatto incrementare le vendite. “Normalmente vendo una ventina di queste armi in un mese - dice il responsabile di un negozio di Randolph, nel New Jersey - ma negli ultimi tre giorni ne ho vendute trenta”. La strage di Newtown, d’altro canto, aveva già dato vita mote reazioni inconsulte come quella dell’insegnante della scuola Montessori del Minnesota che si era presentata a scuola armata di una Magnum 357. Momenti di grande successo anche per i produttori di zaini e schermi antiproiettili che, nelle ultime settimane, hanno visto le loro vendite aumentare addirittura del 500%.
“Guardavo i numeri delle prenotazioni - dice Elmar Uy, vice presidente della BulletBlocker, azienda produttrice - e non credevo ai miei occhi. Cifre superiori dieci volte alla media”. Gli zaini anti proiettile hanno un costo che va dai duecento dollari a salire, ma per “soli” 175 è possibile procurarsi uno schermo antiproiettile “portatile” che puo’ essere facilmente inserito in zaini, borse da donna e borse portacomputer. Lo schermo pesa solo mezzo chilo. Nemmeno dopo la strage del cinema di Aurora le vendite avevano subito una tale impennata.
Se la follia sembra dilagare in maniera da un lato, dall’altro c’è chi, come il sindaco di Los Angeles, il democratico Villaraigosa, cerca di favorire le azioni per limitare la circolazioni di armi. Cosi, l’iniziativa “Gun reduction and Youth Development Program”, organizzata con il Dipartimento della Polizia cittadina, che dal 2009 si svolge nel mese di maggio, è stata anticipata a questi giorni in risposta alla strage di Newtown.
Grazie alla possibilità di “consegnare” la propria arma alle forze dell’ordine senza dover dare spiegazioni sulla sua provenienza, sono state raccolti oltre 1500 fra fucili e pistole. Per invogliare i cittadini a disfarsene, il Comune ha anche offerto, in cambio, buoni spesa da 100 dollari.