Un delitto efferato/
Bob Dylan. Murder Most Foul
di Alessandro Carrera *
Con un messaggio sul suo sito www.bobdylan.com e poi su vari social media, Bob Dylan ha annunciato l’uscita di questa sua canzone,Murder Most Foul, dedicata all’uccisione del presidente John Fitzgerald Kennedy a Dallas, Texas il 22 novembre 1963.
La canzone, postata su youtube e ripresa da vari siti, è la prima in otto anni firmata da Dylan (dall’uscita di Tempest, 2012) e stando alla voce e dall’arrangiamento sembra registrata non più di cinque anni fa. “Murder most foul”, il delitto più efferato, è una citazione dall’Amleto di Shakespeare (Atto I, Scena 5; lo spettro del padre descrive la sua morte ad Amleto) e tutta la canzone, come è nello stile di Dylan, contiene moltissime citazioni da canzoni e film, riferimenti letterari e storici, in particolare relativi all’assassinio di Kennedy il riferimento alla “collinetta erbosa” o grassy knoll verrà immediatamente compreso da chi è convinto che proprio dietro quella collinetta della Dealey Plaza di Dallas si celasse un tiratore scelto) ma non solo.
L’ultima parte è una vera e propria litania, in cui Dylan invoca il disc jockey Wolfman Jack (Robert Preston Smith, 1938-1995) perché suoni, come lamento funebre per il presidente ucciso e per l’America tutta, una selezione di brani musicali (ma anche film) che copre l’intera storia della popular music americana e inglese del Novecento.
La prima volta che Dylan aveva affrontato il tema risale alle ultime settimane del 1963, in una serie di poesie intitolate Kennedy Poems e ufficialmente ancora inedite. Come già Tempest, la canzone dell’album omonimo dedicata all’affondamento del Titanic, Murder Most Foul è una finestra aperta sul tempo, ma non è legata nessun anniversario particolare e la sua uscita nei tempi della pandemia può risuonare come una meditazione sulle speranze tradite dell’America e allo stesso tempo una celebrazione del potere dell’arte di dare senso a eventi la cui verità sembra destinata a sfuggire per sempre (vari accenni fanno capire che Dylan non sembra avere molta fiducia nelle conclusioni ufficiali raggiunte dalla Commissione Warren, ma d’altra parte qui Kennedy è celebrato più per il suo mito che per la sua eredità storica).
La musica può ricordare a tratti Not Dark Yet dall’album Time Out of Mind del 1997, ma è più semplice, appena accennata, e fa di Murder Most Foul quasi un poema intonato con accompagnamento musicale di pianoforte, viola, contrabbasso e batteria. Di sedici minuti e cinquantasei secondi, è il brano più lungo registrato da Dylan.
Il testo merita una lunga e dettagliata analisi che non è questa la sede per affrontare. Ne offro una traduzione basata su una trascrizione trovata in internet, da me rivista e corretta sulla base dell’ascolto del brano.
Alessandro Carrera
Un delitto efferato
Fu un giorno nero a Dallas, novembre ’63,
giorno d’infamia per l’eternità
il Presidente Kennedy era sulla cresta dell’onda,
un bel giorno per vivere, un bel giorno per morire.
Condotto al macello come un agnello da sacrificio,
dice un momento ragazzi, voi sapete chi sono?
Sicuro che lo sappiamo, sappiamo bene chi sei tu.
Era ancora in macchina quando la testa gliela fecero saltare.
Ammazzato come un cane alla luce del sole,
questione di tempo, e il tempismo era perfetto.
Hai dei debiti in sospeso, siamo qui per ritirare,
ti uccideremo con odio, senza il minimo rispetto.
Ne rideremo, ti stordiremo, te lo butteremo in faccia,
abbiamo già qualcuno qui per prendere il tuo posto.
Il giorno che al re fecero saltare le cervella
migliaia guardavano, nessuno vide niente,
avvenne così in fretta, così in fretta di sorpresa,
proprio lì davanti agli occhi di ciascuno,
la più grande magia mai compiuta sotto il sole,
perfetta esecuzione, un tocco da maestro,
Uomo lupo, oh uomo lupo, oh uomo lupo manda il tuo ululato,
è il gioco del cucù, è un delitto efferato.
Zitti bambini, che poi lo capirete,
stanno arrivando i Beatles, per la mano vi terrete.
Una scivolata giù per la ringhiera, andate a prendere la giacca,
attraversate il Mersey e afferrate il mondo per la gola.
Ecco tre barboni, vestiti da far pena,
raccattate i pezzi e a mezz’asta le bandiere.
Io vado a Woodstock, è l’Era dell’Acquario,
poi andrò ad Altamont e starò vicino al palco.
Sporgiti dal finestrino, goditi la vita,
c’è un party proprio dietro quella collinetta erbosa.
Impila i mattoni, versa il cemento,
non dica che Dallas non la ama, Signor Presidente.
Pigia sull’acceleratore, infila il piede fin nel serbatoio
cerca di arrivare al triplo sottopassaggio.
Tu cantante al nerofumo, tu pagliaccio con la biacca,
non fatevi vedere dopo il calar del sole.
Nel quartiere a luci rosse come un poliziotto in caccia
a vivere nell’incubo di Elm Street.
Se ti trovi a Deep Ellum metti i soldi in una scarpa,
non chiedere che cosa il tuo paese farà mai per te,
qui non si fa credito, soldi da bruciare,
A Dealey Plaza a sinistra devi svoltare.
Vado all’incrocio, farò l’autostop,
fede, speranza e carità, è lì che sono morte.
Sparategli che corre, ragazzi, sparategli finché potete,
Vediamo se l’uomo invisibile lo colpirete.
Addio Charlie, addio Zio Sam,
francamente, Miss Scarlett, non me ne frega niente.
Qual è la verità? Dove se n’è andata?
Chiedi a Oswald e Ruby, dovrebbero saperlo.
Civetta saggia dice, risparmia pure il fiato,
Gli affari sono affari, è un delitto efferato.
Tommy, mi senti? Sono la Regina dell’Acido,
viaggio in una Lincoln limousine, lunga e nera,
sul sedile posteriore di fianco a mia moglie
e per destinazione l’aldilà.
Mi chino a sinistra, ho la testa sul suo grembo,
oh Dio, sono finito in una trappola.
Bene, non chiediamo tregua e tregua non ne diamo,
siamo qui sulla strada vicino a quella dove stai.
Gli hanno mutilato il corpo, gli hanno preso le cervella,
che altro hanno fatto, accanirsi sulla pena,
ma la sua anima non c’era, dove mai poteva stare,
per cinquant’anni non han fatto altro che cercare.
Libertà, oh libertà, libertà dal bisogno,
mi spiace dirglielo, signore, ma solo I morti sono liberi.
Dammi un po’ d’amore, non dirmi una bugia,
getta l’arma nello scolo e vattene via.
Svegliati piccola Suzie, andiamo a fare un giro,
oltre il Trinity River, teniamo gli occhi aperti.
Accendi la radio, non toccare i comandi,
da qui a Heartland Hospital sono solo sei miglia.
Mi fai girare la testa Ms. Lizzy, mi riempi di piombo,
quella tua magica pallottola viene avanti come niente.
Sono solo un allocco, un patsy come Patsy Cline,
non ho mai sparato a nessuno né davanti né dietro,
ho sangue in un occhio, sangue in un orecchio,
alla nuova frontiera non ci arriverò mai
Il film di Zapruder l’ho visto ieri notte,
trentatré volte almeno, forse anche di più.
È orrendo, un inganno, è crudele, è cattivo,
la cosa più brutta che si possa vedere.
L’hanno ucciso una volta, l’hanno ucciso una seconda
l’hanno ucciso come in un sacrificio umano.
Il giorno che l’hanno ucciso qualcuno mi ha detto ragazzo mio,
l’età dell’Anticristo è appena cominciata.
L’Air Force One è arrivato all’imbarco
Johnson ha giurato alle 2.38.
Fammelo sapere quando la spugna avrai gettato,
È quello che è, un delitto efferato.
Gattina mia, qual è la novità, che cosa c’è da dire?
Ho detto che l’anima della nazione è stata lacerata,
la sua lunga decadenza ormai è cominciata,
e che siamo a trentasei ore dopo il giorno del giudizio
Wolfman Jack parla in lingua,
a pieni polmoni e non la smette più.
Metti su una canzone, Mr. Wolfman Jack
suonala per me nella mia lunga Cadillac.
Suonami Only the Good Die Young,
portami là dove hanno impiccato Tom Dooley.
La Saint James Infirmary alla corte di King James,
se vuoi ricordare è meglio che ti scrivi i nomi.
Suonami anche Etta James, suonami I’d Rather Go Blind,
suonala per l’uomo con la mente telepatica.
Suona John Lee Hooker, suona Scratch My Back,
per quello che teneva lo strip club e di nome aveva Jack.
Guitar Slim, Goin’ Down Slow,
Suonala per me e per Marilyn Monroe.
Suona Please, Don’t Let Me Be Misunderstood.
Suonala per la first lady che non si sente niente bene.
Suona Don Henley, suona Glenn Frey,
porta tutto all’estremo e poi mollalo lì.
Suonala pure per Carl Wilson
che guarda da lontano alla Gower Avenue,
suona la tragedia, suona Twilight Time,
riportami a Tulsa, alla scena del delitto.
Suonane un’altra e Another One Bites the Dust,
suona The Old Rugged Cross e In God We Trust.
Monta su quel cavallo dal pelo rosa, prendi la strada deserta,
sta’ lì e aspetta che gli esploda la testa.
Suona Mystery Train per Mr. Mystery,
l’uomo che cadde morto come un albero senza radici.
Suonala per il reverendo, suonala per il parroco,
suonala per il cane che non ha un padrone.
Suona Oscar Peterson, suona Stan Getz,
suona Blue Skies, suona Dickey Betts,
suona Art Pepper, Thelonious Monk,
Charlie Parker e tutta quella roba,
tutta quella roba e tutto quel jazz,
suona qualcosa per L’uomo di Alcatraz.
Suona Buster Keaton, suona Harold Lloyd,
suona Bugsy Siegel, suona Pretty Boy Floyd,
gioca i numeri del lotto, calcola le quote,
suona Cry Me a River per il signore degli dei
suona Number Nine e suona il numero sei,
suona per Lindsey e per Stevie Nicks,
suona Nat King Cole, suona Nature Boy,
suona Down in the Boondocks per Terry Malloy,
suona Accadde una notte e One Night of Sin
ti stanno ascoltando in dodici milioni.
Suona il Mercante di Venezia, suona i mercanti di morte,
suona Stella by Starlight da Lady Macbeth.
Non tema Presidente, c’è aiuto in arrivo,
saranno qui i suoi fratelli, gliela faranno pagare.
Fratelli, che fratelli? Che cosa faranno pagare?
Ditegli che li aspettiamo, vengano pure, sistemeremo anche loro.
Love Field è dove l’aeroplano è atterrato,
ma poi non è più ripartito.
Impossibile stargli alla pari, secondo a nessuno.
l’hanno ucciso sull’altare del sole nascente.
Suona Play Misty for Me e That Old Devil Moon,
suona Anything Goes e Memphis in June,
suona Lonely at the Top e Lonely Are the Brave,
suona per Houdini che si rivolta nella tomba,
suona Jelly Roll Morton, suona Lucille,
suona Deep in a Dream e suona Driving Wheel,
Suona la Sonata al Chiaro di Luna in fa diesis
e Key to the Highway eseguita dal re dell’armonica.
Suona Marching through Georgia e Dumbarton Drums,
suona Darkness and Death che verrà quando verrà,
suona Love Me or Leave Me del grande Bud Powell,
suona lo stendardo insanguinato, suona il delitto efferato.
* Doppiozero, 02.04.2020 (ripresa parziale).
FLS