NELSON MANDELA, “IL GRANDE CAMMINO VERSO LA LIBERTÀ”, E L’ UBUNTUMANITÀ...
Una nota a margine di "Demobuntocrazia: cos’è?" *
TUTTAVIA, FORSE, E’ BENE RICORDARE CHE LA PAROLA “UBUNTU” viene dalla lezione di un “ragazzo della tribù Xhosa”, da Nelson Mandela: “[...] in Sudafrica, dove sembra che l’avventura di tutto il genere umano sia cominciata, si ricordano e sanno, come tutto ha avuto inizio, e, con un bel termine e un bel concetto - ubuntu, così traducono e dicono: “Le persone diventano persone attraverso altre persone”. Nelson Mandela (Rolihlahla, il suo nome originale e tribale significa “colui che tira il ramo di un albero”, o se si vuole e più chiaramente “colui che è un attaccabrighe” contro l’ingiustizia e la disumanità), questo l’ha appreso sin da piccolo, non l’ha più dimenticato, e ne ha fatto la stella-guida di tutta la sua vita e della sua lotta: “La struttura e l’organizzazione delle antiche società africane (prima dell’arrivo dei bianchi) mi hanno molto affascinato e hanno profondamente influito sull’evoluzione della mia visione politica. La terra, allora il principale mezzo di sostentamento, apparteneva a tutta la tribù, senza proprietà individuale. Non esistevano classi, né ricchi o poveri e nemmeno sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo. Tutti erano liberi e uguali e questo era il fondamento del governo [... ] Un tempo mitico nel senso proprio del termine, con tutti i valori pedagogici che ne derivano. L’obiettivo, a cui tendono gli anziani della tribù, è quello di trasmettere un messaggio ai giovani: la libertà è esistita; bisognerà riconquistarla” (cfr. Lungo cammino verso la libertà, Milano, Feltrinelli, 1995, p. 20) [...]” (cfr. “CHI” SIAMO NOI, IN REALTÀ. Relazioni chiasmatiche e civiltà. Lettera da ‘Johannesburg’ ...pdf, pp. 17-18: http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5722).