L’unità culturale dei cattolici non produrrà una «nuova DC»
di Roberto Monteforte (“l’Unità”, 14 ottobre 2011)
A Todi non ci sarà nessuna fondazione di un nuovo partito cattolico. Almeno per ora. È questa l’unica certezza su quanto accadrà lunedì prossimo, 17 ottobre, al seminario che nel convento francescano di Montesanto vedrà ritrovarsi «rigorosamente a porte chiuse» le tante anime dell’associazionismo cattolico per discutere della «buona politica per il bene comune». L’incontro che era stato promosso lo scorso 19 luglio dal Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro, ha cambiato natura. Soprattutto dopo le parole pronunciate dal presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco nella sua prolusione al Consiglio permanente con il suo «invito» ai laici cattolici a farsi «nuovo soggetto sociale e culturale» chiamato a dialogare con la politica.
Ora i riflettori sono puntati su Todi. Ci saranno tutti: dal Movimento cristiano lavoratori, alla Confartigianato, dalla Coldiretti, Confcooperative, alle Acli, alla Compagnia delle opere, alla Cisl ed anche i movimenti e le associazioni ecclesiali, dall’Azione cattolica e alla comunità di sant’Egidio, ai Focolarini. Realtà cattoliche molto diverse per storia e vocazione si confronteranno sul «bene comune». Discuteranno di come portare nella società italiana valori, proposte e progetti utili per affrontare la crisi morale oltre che materiale che vive il Paese e ridargli speranza.
Lo spiega il presidente dell’Azione Cattolica, professor Franco Miano. «Il paese ha bisogno di esercizi di dialogo e di impegno comune. Serve un nuovo patto educativo per ristabilire una base condivisa di valori per poi passare all’azione, e mettere al centro concetti come lavoro, famiglia, giustizia sociale, legalità, sviluppo del mezzogiorno». Dall’incontro di Todi ci si aspetta «uno spirito d’apertura al confronto e alla ricerca tra esperienze di impegno diverse come sono diverse». Sul dopo? «Non abbiamo risposte predefinite» scandisce il presidente dell’Azione cattolica. «Prima vi è da far maturare tra i cattolici un “nuovo sentire” che abbia al centro il bene comune, come ha detto Papa Benedetto XVI a Lamezia Terme, libero da interessi di parte. Poi si vedrà quale sarà la forma anche organizzativa più utile per far maturare un legame più stretto tra i cittadini e le istituzioni, per concorrere alla rinascita del Paese e vincere la rassegnazione».
Cosa partorirà l’appuntamento di Todi? «Nessuna “cosa bianca”». Lo assicura al settimanale Famiglia Cristiana il fondatore della Comunità di sant’Egidio, Andrea Riccardi. Per lo storico cattolico, molto accreditato anche Oltretevere, all’«orizzonte non vi è nessuna strategia per costruire una organizzazione, neppure di pressione sulla politica. Insomma nessun Comitato civico e nessun leader da legittimare». Ci vuole tempo. Così Riccardi raffredda le aspettative di chi punta alla fondazione di un partito cattolico moderato come risposta alla crisi del belusconismo.
Vi è molta attesa per quanto dirà al Forum, il cardinale Bagnasco. Parlerà in mattinata. Sarà l’unico intervento di un prelato. Poi la parola passerà al laicato cattolico e agli ospiti. Nessun politico è stato invitato. I lavori si articoleranno in tre sezioni: sui valori, sull’economia e sulla politica. Saranno introdotte da Lorenzo Ornaghi, rettore della Cattolica, dall’amministratore delegato di Banca Intesa, Corrado Passera, dall’economista Stefano Zamagni, dal sociologo Giuseppe De Rita.
Le conclusioni saranno di Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl. Sarà un parterre significativo. Avere scelto come interlocutori il professor Ernesto Galli della Loggia, il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli e il banchiere Corrado Passera fa pensare al mondo cattolico che archiviato il rapporto privilegiato con gli «atei devoti » tanto cari al cardinale Ruini, pensi invece ad un rapporto privilegiato con la «borghesia liberale». Sarà un’apertura politica alla «terza forza »? È presto per dirlo. Il mondo cattolico alle prese con gli effetti della crisi, non pare favorevole a soluzioni moderate, alla «Sacconi», il ministro del welfare ora in rotta con Bonanni, che sabato 15 novembre si ritroverà a Norcia con i «cattolici» del Pdl.