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CRISI NUCLEARE. All’indomani della pubblicazione del rapporto dell’Aiea sul nucleare iraniano, uno scenario (reale) da brividi.

IRAN E ISRAELE: ALLARME ROSSO. CON LA SUA INVINCIBILE ARMADA VOLANTE, ISRAELE E’ PRONTA AD ATTACCARE TEHERAN. Un breve resoconto di U. De Giovannangeli - a c. di Federico La Sala.

Di fronte all’acuirsi della crisi tra Israele e Iran, si moltiplicano gli sforzi internazionali per una svolta diplomatica. L’Europa chiede un rafforzamento delle sanzioni. Tel Aviv le accetta solo se saranno «paralizzanti».
domenica 18 novembre 2012 di Federico La Sala
[...] «Se saremo attaccati risponderemo con i missili all’aggressione», avverte il generale Mohammed Ali Jafari, comandante dei Guardiani della rivoluzione. I vettori iraniani possono trasportare sia testate convenzionali che chimiche o batteriologiche e addirittura nucleari. Se venissero utilizzate armi di distruzione di massa la risposta israeliana non si farebbe attendere grazie ai missili balistici Jericho II e Jericho III. Non solo: le testate nucleari miniaturizzate a bordo dei (...)

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> IRAN E ISRAELE: ALLARME ROSSO. ---- Siria, Lavrov: "Prove Usa non convincono". Vaticano: "Si rischia guerra mondiale".

lunedì 2 settembre 2013

Siria, Lavrov: "Prove Usa non convincono".

Vaticano: "Si rischia guerra mondiale"

      • Il ministro degli Esteri di Mosca sostiene che le prove fornite dagli Stati Uniti sull’uso di armi chimiche da parte del regime di Damasco non forniscono dati certi e annuncia: "Attacco potrebbe rinviare per sempre conferenza di pace". Bonino: "Probabile digiuno insieme al Papa". Obama invita McCain alla Casa Bianca per discutere su intervento. Mauro: "Bene pausa di riflessione" *

ROMA - Un attacco in Siria potrebbe avere effetti devastanti e allargare il conflitto ad altri Paesi, trasformandolo in un conflitto mondiale. L’allarme arriva dal Vaticano: "La via di soluzione dei problemi della Siria non può essere l’intervento armato. La violenza non ne verrebbe diminuita. C’è, anzi, il rischio che deflagri e si estenda ad altri Paesi. Il conflitto in Siria contiene tutti gli ingredienti per esplodere in una guerra di dimensioni mondiali", ha detto Mario Toso, del dicastero vaticano Giustizia e Pace. E ha insistito: "L’alternativa non può essere che quella della ragionevolezza, delle iniziative basate sul dialogo e sul negoziato. Insomma occorre cambiare strada. Occorre imboccare senza indugio la via dell’incontro e del dialogo, che sono possibili sulla base del rispetto reciproco, dell’amore". Poi ha aggiunto: "Come ha fatto intendere Papa Francesco occorre essere angosciati per i drammatici sviluppi che si prospettano, alla luce di come si stanno muovendo i grandi della terra". E come aveva fatto ieri durante l’Angelus, Papa Francesco, questa volta su Twitter, ha esortato a evitare lo scoppio delle violenze: "Mai più la guerra! Mai più la guerra!". Il Papa ha, poi, definito inaccettabile l’uccisione di esseri umani in Siria e ha affermato che "i leader mondiali devono fare tutto il possibile per evitare la guerra", hanno riferito gli esponenti del World Jewish Congress (Wjc) ricevuti oggi in udienza in Vaticano.

Bonino: "Forse digiuno insieme al Papa". Non esclude di unirsi all’iniziativa di Papa Francesco il ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino: "È probabile", ha risposto sulla possibilità di aderire alla giornata di digiuno per la Siria proposta da Bergoglio per il 7 settembre. Il ministro ha spiegato che con i radicali "si sta valutando la possibilità di fare tre giorni di digiuno nei giorni di venerdì, sabato e domenica" a sostegno di una soluzione politica in Siria.

A Roma riunione ’Amici della Siria". Un incontro tra i Paesi ’Amici della Siria’, probabilmente a livello di ministro degli Esteri, si terrà a Roma domenica 8 settembre. Lo riferiscono diverse fonti diplomatiche.

Russia scettica. Le prove fornite dagli Stati Uniti sull’uso di armi chimiche da parte del regime di Damasco non convincono per niente la Russia: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov. "Quello che ci hanno mostrato in precedenza e più di recente i nostri partner americani, come pure quelli britannici e francesi, non ci convince assolutamente", ha tagliato corto il capo della diplomazia russa. "Ci hanno mostrato alcuni materiali che non contengono nulla di specifico e che non ci convincono", ha ribadito Lavrov parlando davanti agli studenti dell’Università moscovita ’Mgimo’. "Non ci sono né mappe geografiche né nomi né alcuna prova che che i campioni siano stati prelevati da professionisti", ha proseguito il ministro, "e neppure contenevano alcun commento sul fatto che molti esperti hanno messo in forte dubbio i video che girano su Internet".

"Russia e Cina sono esclusivamente per soluzioni diplomatiche" e sono "contrarie al ritorno al linguaggio degli ultimatum e alla rinuncia del negoziato", ha detto il capo della diplomazia russa in merito alla crisi siriana, ma ricordando anche altri dossier caldi come quelli iraniano e nordcoreano. La Russia, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Interfax, ha inviato una nave da ricognizione della sua flotta del Mar nero verso la Siria. La nave ssv-201 Priazovye dell’intelligence russa ha mollato ieri sera le cime dal porto di Sebastopoli, in Ucraina, per "un servizio militare nel Mediterraneo orientale".

Conferenza di pace a rischio. Le conseguenze di un attacco americano contro la Siria potrebbero essere molto pesanti, tanto da "rinviare per un lungo tempo, addirittura per sempre" la conferenza di pace cosiddetta ’Ginevra-2’, ha proseguito il ministro degli Esteri russo. I presidenti dei due rami del parlamento russo, comunque, hanno proposto un dialogo tra i parlamentari russi e americani sulla Siria, anche mandando una delegazione in Usa, riferiscono le agenzie, aggiungendo che Putin sostiene questa idea.

Valido l’invito in Russia per Obama. "L’invito resta valido" per una visita di Obama in Russia, ha precisato il ministro degli Esteri russo nel suo tradizionale incontro con gli studenti e i docenti dell’Mgimo, la prestigiosa università moscovita che sforna la classe dirigente del Paese. Il capo della diplomazia russa ha ricordato che la Casa Bianca ha annullato il vertice bilaterale previsto a Mosca prima dell’imminente G20, ma ha sottolineato che l’invito "resta valido".

Presidente Usa invita McCain a Casa Bianca. Continua l’opera diplomatica del presidente americano per convincere gli indecisi sull’opportunità dell’intervento limitato in Siria. Per questo Obama ha invitato il senatore John McCain alla Casa Bianca: "Secondo me non può essere solo un lancio di missili da crociera" ha dichiarato McCain al programma televisivo della Cbs "Face the Nation", parlando del possibile attacco statunitense alla Siria. In un’intervista con una rete televisiva israeliana McCain ha dichiarato che Obama ha "incoraggiato i nostri nemici" chiedendo l’approvazione al Congresso. Secondo quanto dichiarato dal senatore McCain, che nel 2008 venne sconfitto da Obama per la presidenza, il suo incontro con il presidente degli Stati Uniti avverrà oggi.

Cina a Stati Uniti: "No decisioni unilaterali". La Cina ha invitato gli Stati Uniti a non intraprendere azioni unilaterali contro la Siria. È quanto dichiarato dal portavoce del ministero degli Esteri cinese Hong Lei, il quale ha precisato che Washington ha aggiornato Pechino sulla questione. Hong ha dichiarato inoltre che la Cina è molto preoccupata per qualunque utilizzo di armi chimiche, anche se ha precisato che Pechino è contraria a un’azione solitaria da parte degli Usa.

Nato: "Attacchi armi chimiche non si possono ignorare". La posizione della nato sulla Siria è Chiara: gli attacchi con armi chimiche costati la vita a centinaia di uomini, donne e bambini alla periferia di damasco "non possono essere ignorati", ha detto in conferenza stampa il segretario generale dell’Alleanza atlantica, le cui dichiarazioni sono state rilanciate sul suo profilo ufficiale Twitter. "C’è una ragione - ha proseguito - per la quale le armi chimiche sono bandite nel mondo civilizzato. Queste armi orribili e barbare non trovano posto nel ventunesimo secolo". "Restare fermi - ha aggiunto - darebbe la risposta sbagliata ai dittatori di tutto il mondo" quindi "la comunitá internazionale deve rispondere" alle prove di attacco chimico a Damasco.

Governo Parigi: "Prove a parlamentari su colpe Assad". Il governo francese ha detto che metterà a disposizione dei gruppi parlamentari alcuni documenti che permetterano di "identificare con precisione" le responsabilità del regime di Bashar al-Assad nell’attacco chimico compiuto il 21 agosto alle porte di Damasco. Si tratta di "un insieme di elementi di prova di differente natura che permetteranno di indicare con precisione il regime come responsabile dell’attacco chimico del 21 agosto", ha indicato una fonte vicina al governo francese. Un’altra fonte governativa ha precisato che si tratta di "documenti segreti declassificati", di cui alcuni "potranno essere resi pubblici".

Egitto: "Rivedremo legami con Damasco". La decisione di "tagliare i legami con la Siria è stata presa in fretta (da Morsi), e non è particolarmente utile": lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano Nabil Fahmi citato dalla Mena, bollando la politica di Morsi come "ideologica". Il governo provvisorio "rivedrà i rapporti con Damasco" per "rilanciare Ginevra 2".

Lega Araba: "Non sicuri su uso armi chimiche da Assad". La condanna della Lega Araba sull’uso di armi chimiche in Siria "non significa che siamo completamente certi che il regime di Assad abbia commesso questo crimine, ma la responsabilità ricade sul governo in carica, che deve proteggere il popolo siriano", ha detto il segretario della Lega Araba, Nabil Arabi.

Mauro: "Bene pausa di riflessione". Il ministro della Difesa italiano, Mario Mauro accoglie con favore la "pausa di riflessione" che Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia si sono presi per un eventuale intervento armato in Siria. Lo ha detto oggi a Torino a margine del 39mo Congresso della Commissione internazionale di Storia Militare. "Gli interventi finalizzati a ottenere la pace - ha aggiunto il ministro Mauro - sono la strada maestra, perché attraverso il tempo di contenimento dei conflitti la pace venga raggiunta. Quando possono scatenare rimedi peggiori del male, vanno compresi e quindi impediti. Il caso Siria a quale delle due categorie appartiene? Credo che la pausa di riflessione che i parlamenti britannico, quello francese e il congresso americano si sono presi voglia definire esattamente questo". Il ministro, poi, ha chiarito che "l’Italia non sta scegliendo tra sta Stati Uniti e Assad, bensì ridicendo in modo chiaro a tutti che l’opzione politica è privilegiata, che va alimentata con buone ragioni. Siamo un Paese che è credibile nel dirlo perché abbiamo più di seimila uomini impegnati in 23 Paesi e 33 missioni diverse per sostenere la pace nel mondo".

Independent: "Aziende Gb autorizzate a dare sostanze chimiche". L’esportazione di sostanze chimiche utili per lo sviluppo di armi chimiche verso la Siria da parte di aziende britanniche sarebbe stata autorizzata ancora nel 2012. Lo rivela oggi l’Independent, aggiungendo che il governo di Londra sarà chiamato oggi in parlamento per spiegare come mai un simile traffico sia stato autorizzato. Si tratta in particolare di due sostanze chimiche, il fluoruro di potassio e il fluoruro di sodio che, adeguatamente trattate, servono anche alla creazione di gas sarin.

Esercito siriano resta in stato di allerta. L’esercito siriano rimane in stato di allerta nonostante la prospettiva di un attacco militare da parte degli Stati Uniti sembri al momento più lontana: lo hanno reso noto fonti delle forze armate di Damasco. "L’aggressione statunitense nei confronti della Siria, se mai dovesse accadere, è una forma di sostegno al terrorismo: l’esercito è in stato di allerta e vi rimarrà fino a che il terrorismo non sarà stato completamente debellato", hanno spiegato le fonti; il regime di Damasco definisce infatti "terroristi" le milizie ribelli attive nel Paese. La Siria, inoltre, ha chiesto all’Onu di impedire qualsiasi attacco. L’azione militare degli Stati Uniti sarà messa ai voti nel Congresso, che termina la sua pausa estiva il 9 settembre, dando al presidente Bashar al-Assad, il tempo di preparare il terreno per ogni assalto e cercare di raccogliere il consenso internazionale contro l’uso della forza. Intanto un gruppo di hacker siriano ha piratato il sito Us marines.

* la Repubblica, 02.09.2013


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