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CRISI NUCLEARE. All’indomani della pubblicazione del rapporto dell’Aiea sul nucleare iraniano, uno scenario (reale) da brividi.

IRAN E ISRAELE: ALLARME ROSSO. CON LA SUA INVINCIBILE ARMADA VOLANTE, ISRAELE E’ PRONTA AD ATTACCARE TEHERAN. Un breve resoconto di U. De Giovannangeli - a c. di Federico La Sala.

Di fronte all’acuirsi della crisi tra Israele e Iran, si moltiplicano gli sforzi internazionali per una svolta diplomatica. L’Europa chiede un rafforzamento delle sanzioni. Tel Aviv le accetta solo se saranno «paralizzanti».
domenica 18 novembre 2012 di Federico La Sala
[...] «Se saremo attaccati risponderemo con i missili all’aggressione», avverte il generale Mohammed Ali Jafari, comandante dei Guardiani della rivoluzione. I vettori iraniani possono trasportare sia testate convenzionali che chimiche o batteriologiche e addirittura nucleari. Se venissero utilizzate armi di distruzione di massa la risposta israeliana non si farebbe attendere grazie ai missili balistici Jericho II e Jericho III. Non solo: le testate nucleari miniaturizzate a bordo dei (...)

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> IRAN E ISRAELE: ALLARME ROSSO. ---- Navi da guerra iraniane nel Mediterraneo. Un cacciatorpediniere ed un’unità ausiliaria hanno attraversato lo Stretto di Suez dirette verso i porti della Siria. Israele giudica la mossa di Teheran "una provocazione".

sabato 18 febbraio 2012

Il caso

Navi da guerra iraniane nel Mediterraneo

Un cacciatorpediniere ed un’unità ausiliaria hanno attraversato lo Stretto di Suez dirette verso i porti della Siria. Israele giudica la mossa di Teheran "una provocazione". E’ la seconda volta nel giro di pochi mesi che unità militari iraniane navigano nelle acque mediterranee *

SUEZ - Navi da guerra iraniane sono entrate nel Mediterraneo passando lo Stretto di Suez: lo annuncia il comandante della Marina della Repubblica islamica, ammiraglio Habibollah Sayyari, citato dall’agenzia ufficiale Irna.

In un ennesimo segnale di sostegno al regime di Bashar el Assad l’Iran ha inviato due navi da guerra, un cacciatorpediniere ed un’unità ausiliaria, verso le coste siriane. Una mossa giudicata "una provocazione" da Israele. Le due unità hanno attraversato il Canale di Suez, autorizzate dalla giunta militare egiziana che controlla la via d’acqua che collega il Mar Rosso al Mediterraneo. Teheran e Damasco hanno sottoscritto lo scorso anno un accordo per effettuare manovre congiunte. Le due navi militari hanno attraccato nel porto siriano di Tartus, dove sono previste attività di formazione dei militari della Marina siriana, come prevede un accordo siglato tra i due paesi un anno fa. Lo riferisce l’agenzia iraniana Mehr, spiegando che l’arrivo a Tartus, 220 km circa da Damasco, è avvenuto ieri, dopo che, il giorno precedente, il cacciatorpediniere e la nave di supporto hanno fatto ingresso nel Mediterraneo.

L’intento di Teheran è quello di mostrare la "potenza" della repubblica islamica contro Israele e a sostegno del presidente siriano, Bashar Assad. Lo ha annunciato all’Irna il capo della della Repubblica Islamica, Habibollah Sayari, ma l’invio delle navi era già noto da ieri, quando lo Stato ebraico lo aveva definito "una provocazione". Le due unità,

ha aggiunto Sayari, "hanno attraversato il Canale di Suez per la seconda volta 1dalla Rivoluzione Islamica (1979, ndr)". Lo scorso anno Teheran e Damasco sottoscrissero un accordo per effettuare manovre militari congiunte.

Le navi da guerra iraniane entrate oggi nel Mediterraneo portano un "messaggio di pace e amicizia" ai Paesi della regione, e "mostrano la potenza della Repubblica islamica": così l’ammiraglio Sayyari, capo della Marina di Teheran. Le navi potrebbero essere il cacciatorpediniere Shahid Qandi e quella di supporto Kharg, che la stampa iraniana aveva annunciato avrebbero fatto scalo nel porto saudita di Jedda.

L’operazione iraniana nel Mediterraneo interviene proprio mentre le tensioni tra l’Iran e Israele hanno raggiunto i loro livelli più alti, alimentate dai sospetti sul programma nucleare di Teheran e dai recenti attentati contro obiettivi dello stato ebraico in India e in Thailandia che Israele attribuisce proprio all’Iran.

* la Repubblica, 18 febbraio 2012


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