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GIURAMENTO DEL NUOVO GOVERNO E PATRIOTTISMO COSTITUZIONALE. Per la dignità dell’Italia ....

AL GOVERNO MONTI, L’INVITO A DARE L’ESEMPIO E A FARE IL PRIMO SACRIFICIO: RIMETTERE LA "TESTA" A POSTO!!! Alcune note di Federico La Sala

Avere il coraggio costituzionale di gridare "Forza Italia" e "Viva il Popolo della Liberta’"!!! Lunga vita all’Italia .....
mercoledì 16 novembre 2011 di Federico La Sala
NUOVO GOVERNO. FEDELTA’ ALLA REPUBBLICA E ALLA COSTITUZIONE. Giuramento di Berlusconi, Bossi e tutti gli altri Ministri. In Parlamento un solo partito e un solo urlo: "Forza Italia"!!!
TRE PRESIDENTI: OSCAR LUIGI SCALFARO (1992-1999), CARLO AZEGLIO CIAMPI (1999-2006), GIORGIO NAPOLITANO (2006-2009), E IL PARTITO DEL FALSO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL "POPOLO DELLA LIBERTA’": "FORZA ITALIA"!!!
L’ITALIA (1994-2011), TRE PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA SENZA "PAROLA", E I FURBASTRI CHE SANNO (...)

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> IL VIA LIBERA AL NUOVO ESECUTIVO - Il cavaliere non tace. "Con Monti democrazia sospesa". E su Napolitano: "Ci trattava come bambini". Davanti ai senatori del Pdl l’ex premier non usa mezzi termini e attacca il nuovo esecutivo.

giovedì 17 novembre 2011


-  GOVERNO
-  Berlusconi: "Con Monti democrazia sospesa"
-  E su Napolitano: "Ci trattava come bambini"

-  Davanti ai senatori del Pdl l’ex premier non usa mezzi termini e attacca il nuovo esecutivo: "La decisione finale ci è stata praticamente imposta. Durerà finché vorremo noi". E sulle elezioni e l’incognita Casini: "Faremo ragionare il ragazzo al momento giusto, con le buone o le cattive" *

ROMA - Il governo di Mario Monti rappresenta una "sospensione certamente negativa della democrazia". Sono le parole che Silvio Berlusconi ha usato, parlando ai senatori del Pdl, davanti ai quali ha parlato del nuovo governo, dei punti del programma che non gradisce e di elezioni: "Non possiamo lasciare il paese alla sinistra. E poi a chi? a Di Pietro, Vendola e Bersani. Gli italiani non sono così cretini da dare il voto a questi qua".

Attacco a Monti e Napolitano. L’ex premier non usa mezzi termini e attacca duramente il nuovo esecutivo: "la decisione finale ci è stata praticamente imposta, con i tempi voluti dal presidente della Repubblica". Ce n’è anche per il capo dello Stato: "Come presidente del consiglio mi sentivo impotente, potevo solo suggerire disegni di legge. Anche i decreti, quando arrivavano al Quirinale, il presidente della Repubblica diceva no a 2 su 3 - sottolinea Berlusconi -. Ci correggeva con la matita rossa, come una maestra con i bambini delle elementari".

No alla patrimoniale. Davanti ai senatori del suo partito, l’ex presidente del Consiglio sottolinea che la durata del nuovo esecutivo dipende anche dal Pdl, decisivo anche nella nuova maggioranza e insiste perché il nuovo premier chiarisca il suo programa: "Monti ha parlato di sviluppo e crescita, ma non ci ha detto nulla di preciso sul suo progamma. Abbiamo parlato a grandi linee degli impegni presi con l’Europa - ha detto Berlusconi, che ha ribadito il no del Pdl alla patrimoniale perché sarebbe una misura depressiva.

Legge elettorale e regime intercettazioni. L’ex primo ministro non ha tralasciato l’argomento elezioni: se si andasse al voto oggi, ha detto, ci sarebbe "L’incognita del Terzo Polo, l’incognita di Casini. Ma non vi preoccupate: faremo ragionare il ragazzo al momento giusto, con le buone o le cattive...". Poi, sulla legge elettorale: "Monti non cambierà la legge elettorale, ma siamo d’accordo che va cambiata. Abbiamo un gruppo di esperti che sta valutando quella migliore, va modificata prima delle prossime elezioni", ha spiegato, ribadendo il suo no per ora al voto anticipato: "Affrontare ora una campagna elettorale, sotto la pressione negativa e l’assedio dei media, sarebbe stato un errore". L’ex premier, poi, ha affrontato anche il tema delle intercettazioni: "Quella delle intercettazioni è una vergogna. Io ho deciso che di non avere più il cellulare", ha detto e ha sottolineato la necessità entro la fine della legislatura di mettere mano al regime delle intercettazioni e alla giustizia.

* la Repubblica, 17 novembre 2011


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