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Approfondimento

Emiliano Morrone: ecco perché e come sono gioachimita

In un testo inedito, il nostro direttore spiega il suo legame con l’utopia di "Fiore", anche in senso politico-rivoluzionario
venerdì 23 dicembre 2011
È Ferragosto, in qualche calendario, del 2009. Per l’Islam, è un sabato del 1430.
Oggi a Duisburg i ragazzi vanno a scuola, ma vacano in comuni della Bavaria. A Roma il caldo ravviva le zanzare, che scendono in picchiata come in guerra; per fame.
In giro da ieri parla un silenzio convenzionale. A respirarlo, s’avverte l’illusione d’una tregua, mentre sino all’altro giorno gli operai della Cim stavano sopra la fabbrica, a presidio del lavoro; uguale i colleghi "lombardi" della Innse.
Sono le (...)

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> Emiliano Morrone: ecco perché e come sono gioachimita --- per quell’unica città che è chiamata la "Città del Sole".

sabato 10 dicembre 2011

-  "[...] il profeta dice: "Ci saranno cinque città in terra d’Egitto, che parleranno la lingua di Canaan, una sarà chiamata la ’Città del Sole’" (Is. 19, 18) .
-  Ma cos’è quell’unica città che è chiamata la "Città del Sole" [...] che ... mantiene la pace e l’unità con tutte le altre? " (Cfr.: Gioacchino da Fiore, Sull’Apocalisse [Enchiridion super Apocalypsim], Trad. e cura di Andrea Tagliapietra, Feltrinelli, Milano 1994, p.303)

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